
Atm, la stagione dell’austerity
si spengono le luci nel metrò
Neon dimezzati alle fermate, test sulla velocità. L’azienda: il caroenergia fa impennare
i costi. Nel piano ripartenze più lente e taglio delle carrozze nelle fasce meno affollate
di ORIANA LISO
Prove tecniche di risparmio energetico in Atm: dalla sostituzione delle luci tradizionali con quelle a Led allo spegnimento delle lampadine in eccesso, passando per una partenza più soft - e quindi meno costosa - dei treni del metrò. L’esplosione dei costi dell’energia quest’anno ha segnato livelli mai raggiunti e anche l’azienda dei trasporti ha subito la stangata sulle bollette, lievitate del 25 per cento: la spesa per la fornitura di energia è passata dai 42 milioni del 2011 ai 54 milioni previsti quest’anno. Cifre insostenibili che hanno fatto scattare l’allarme in Foro Buonaparte: nei mesi scorsi il presidente Bruno Rota ha commissionato agli uffici uno studio sulle aree critiche e sulle possibili soluzioni per ridurre i costi.
Nei giorni scorsi tutti i dirigenti sono stati convocati da Rota nella sede di via Monte Rosa e qui hanno potuto leggere il 'progetto di controllo e revisione dei processi aziendali di approvvigionamento dell’energia', un centinaio di pagine che evidenziano dove applicare la spending review energetica, non potendo per ora contare su un calo del costo del petrolio. Ci sono voci, almeno per ora, difficilmente comprimibili: il 55 per cento della spesa energetica di Atm è per far andare i treni del metrò, con significative differenze, visto che i treni della linea rossa e quelli della gialla (che pure usano tecnologie più moderne rispetto a quelle a “resistori”) consumano il 20 per cento in più dei treni della verde.
In media,
il consumo di corrente annuo di ogni convoglio è di oltre 200mila euro, che diventano 4,2 milioni nei venti anni di vita sui binari. Cosa fare, allora, per risparmiare? Intanto si studia come mettere su tutti i treni degli indicatori di consumo, così da poter capire eventuali anomalie che poi pesano in bolletta (oggi solo una trentina sui 150 treni Atm ce l’hanno). Si ipotizza, poi, di tornare a una pratica usata fino a una decina di anni fa sempre per risparmiare: il 'frazionamento' nelle ore di morbida, ovvero la riduzione del numero di carrozze in uso quando i passeggeri sono pochi (non si può fare, però, sulla linea rossa, dove il sistema di segnalamento è ancorato proprio sulle carrozze di testa e coda).
Partendo (anche) dalle segnalazioni di alcuni passeggeri, da giugno Atm sta sperimentando un altro modo per risparmiare sulla bolletta. Il più elementare, in effetti, quello di buonsenso: spegnere alcune luci. Non nelle stazioni periferiche - per motivi di sicurezza - ma in quelle centrali come Duomo, San Babila, Cordusio, l’illuminazione è ridotta nell’arco di tutta la giornata di quasi il 50 per cento (sembra, stando all’assenza di proteste, senza che quasi nessuno l’abbia notato). Il passo avanti, che per ora riguarda solo metà di una di queste stazioni ma che dal 2013 riguarderà tutta la fermata San Babila, è il passaggio dalle luci tradizionali ai Led.
Un investimento - assicura il report - che si ripaga in un anno in termini di risparmio energetico, che tocca punte del 90 per cento rispetto alle obsolete lampade installate ovunque. Nessun intervento è stato escluso, arrivando a prendere in considerazione, alla peggio, anche il ritorno alla ventilazione naturale nelle zone delle stazioni del metrò dove oggi c’è l’aria condizionata. Un altro tentativo è quello di intervenire sulla ripartenza dei treni: evitando accelerazioni violente nei primi 25 secondi il risparmio di corrente è significativo, ma bisogna capire quanto si perde sulle tabelle delle frequenze. Tutte azioni di contenimento, insomma, che presto verranno condivise con A2a: l’azienda, infatti, si è appena aggiudicata la gara per la fornitura di energia elettrica per il 2013, strappandola alla romana Gala.