Lucio Chiappetti wrote:60 m mi pare una lunghezza da "metro leggera" che implichi fermate dedicate e sede propria, non adattissimo a un centro storico.
Quelli di Berlino, o quelli di Budapest, da 50m (cone un treno M4/5 circa) circolano in promiscuo. Il vantaggio del tram è quello che occupa uno spazio ben discreto, indipendentemente dalla lunghezza. La limitazione in lunghezza di altri veicoli stradali dipende da altri fattori come l'ingombro trasversale in curva, ma in linea di principio il "troppo lungo" non esiste, ne per un treno stradale (vedi Australia) ancor meno per un tram. Quale sia il nesso con un "centro storico" poi... conta dove puoi mettere i binari.
Serve? Questa è la domanda a cui rispondere.
Frequenza: esiste un optimum determinato da una miriade di fattori, ma il costo del servizio è un fattore molto limitante. Puoi avere un tapis-roulant lungo come una linea ferroviaria, la frequenza è "infinita", eppure non portà mai essere celere come un tram nonostante debba fermarsi più e più volte: Perché? Mi pare ovvio: fermarsi e far salire per poi procedere veloci costa meno tempo che procedere lenti per far salire tutti ovunque. A patto che fermarsi non significa far salire 1-2 persone a 1/2 delle fermate o meno. Se devo investire tempo per fermarmi, tale tempo deve essere ben investito, il che significa avere alla fine il tram pieno e non mezzo vuoto. Un Sirio mezzo vuoto che transita ogni 10 minuti è più effciente di una '28 che passa ogni 5 minuti, magari mezza vuota la prima e più vuota la seconda, e non per questo ci sono meno passeggeri. I passeggeri si adeguano al ritmo dei passaggi per abitudine, e la maggiore attesa non viene percepita. Sugli intervalli maggiori, invece, si va ad orario: si arriva alla fermata poco prima del passaggio. Basta che la cosa sia abitudinale, da cui l'orario mnemonico e cadenzato.
No, la maggiore frequenza non è un valore aggiunto, va ponderata.