Inutile dire che ammiro la scelta della S-Bahn di Berlino.
Tra l'altro l'invivibilità delle stazioni e la mancanza del capostazione non fa che allontanare molte persone dal treno.
Una presenza umana a cui rivolgersi per fare il biglietto, per avere un'informazione, magari anche per depositare un bagaglio, faceva percepire l'idea della ferrovia come qualcosa di più "vicino" al cittadino, come un sistema più "trasparente" verso la città o il paese e faceva sentire il treno come un mezzo facile da utilizzare.
Ora in molte stazioni, a parte lo squallore e l'abbandono che vi regna, diventa spesso difficile capire dove acquistare un biglietto, dove trovare gli orari, a volte persino capire su quale binario arriva il treno!
E ciò al potenziale utente dà un'idea di treno come un sistema difficile da utilizzare, come un qualcosa chiuso in sè, magari barricato dietro una muraglia di cemento (
Pregnana Milanese).
Senza pensare a come, dopo avere eliminato il capostazione, RFI letteralmente butti via i soldi in opere non solo inutili, ma dannose. Parlo proprio della linea Lecco-Sondrio da cui era partita la discussione, linea non certamente nota per l'intenso traffico ferroviario, sulla quale in molte stazioni un paio di anni fa sono stati realizzati degli inutilissimi (anzi dannosi) quanto costosi sottopassaggi. Scomodissimi da utilizzare, spesso molto lontani dal FV, mai completamente finiti e già (come era prevedibile) in pessime condizioni.
Davvero un'opera che grida vendetta per lo spreco e per il danno, che meriterebbe un dossier!