7200 Tramlink

[skeggia65]

Le fermate obbligatorie e facoltative c'erano anche in città.
Solo in seguito divennero tutte facoltative, con la necessità a bordo di prenotare la fermata e a terra di fare un cenno.
Inoltre le paline di fermata indicavano solo le fermate residue e, in caso di linee particolarmente lunghe, le fermate principali.Le linee a
Solo con l'arrivo dei cartelli ottagonali arrivarono i percorsi completi con la fermata in oggetto sottolineata.
Le extraurbane erano, per noi cittadini, perlopiù un mistero.
Sulla veletta c'era solo l'indicazione della destinazione o la linea stessa (ATM Milano/Magenta, o solo ATM Magenta), con "ATM" in diagonale ascendente e la distinzione in ordinaria o celere in certi casi (ho vaghi ricordi di bus con una saetta come veletta, credo fosse la celere Milano / Monza e le paline fuori Milano messe per caso (se c'erano)
Beh, per le paline è cambiato poco.

[Lucio Chiappetti]

Le fermate obbligatorie e facoltative c'erano anche in città.

Confermo (anzi, io giravo solo in citta', salvo il tram per Sesto che faceva Sarca/Arbe, e la MS in viale Monza prima del metro, o anche dopo fino a che e' durata, ma la usavo come urbana). Oltre alle misteriosissime extraurbane (o "foresi", mi pare fosse la dicitura), poi c'erano misteriose le linee di periferia con numeri tipo 20x (poi diventati 7x, la 203 in 73, la 207 in 77).

I cartelli "ottagonali" immagino siano quelli attuali rettangolari allungati con gli angoli troncati. Le paline di una volta erano piu' piccole, tipo quelle che ancora oggi ogni tanto mettono "volanti" per fermata soppressa o provvisoria. Venivano inserite delle specie di targhe rettangolari una per linea (se ne fermava piu' di una) con numero e destinazione o principali.

Forse addirittura per i tram a volte mancava la palina e c'era solo il cartello rosso/bianco/verde sulla linea aerea. Le "sussidiarie" erano comodissime ... il contrario del decoratiano divieto di accodamento. Due 1928 fermavano una dietro l'altra e si poteva cambiare al volo.

[skeggia65]

Oltre alle misteriosissime extraurbane (o "foresi", mi pare fosse la dicitura), poi c'erano misteriose le linee di periferia con numeri tipo 20x (poi diventati 7x, la 203 in 73, la 207 in 77).

Le "foresi" erano proprio quelle numerate 20X e 10X, ma sempre urbane. Le urbane classiche erano ancora "letterate".
Vedi la descrizione di Stagniweb

https://www.stagniweb.it/foto6.asp?File ... I=50&Col=5

[LUCATRAMIL]

I nuovi Stadler di Basilea si chiamano Tina, hanno salottino in cosa e la cassa di testa ha pavimento alto.

[trambvs]

Tina è il nome della piattaforma, al pari di Tango, Tramlink, Variobahn, Metelitsa e Citylink (tram-treno)
circolano già a Darmstadt e arriveranno anche a Rostock, oltre che a Basilea
tutte le zone al di sopra dei carrelli (presentano un gradino interno

[luca]

Sono dei tram-treno. Una volta che ti siedi, sono comodissimi, non sembra nemmeno di essere su un tram. Appena si riempie un po', è un disastro, con tutti quei gradini

[Muccablu]

Mah, se hai un buon numero di porte e se davanti alle porte hai un bel "salottino" senza posti a sedere - come è qui nella foto inserita da Trambvs - non hai problemi : chi è disabile o ha grosse difficoltà motorie si accomoda in carrozzella o in piedi nel salottino, o si siede immediatamente lì davanti, in uno dei primi 4 sedili che vi si affacciano (notate che per questi 4 sedili non c'è scalino da fare).

Per dire il Sirio da questo punto di vista è pessimo anche senza avere gradini, perché o entri con la carrozzina dalle due porte davanti e dietro, da cui non ti puoi muovere più e blocchi pure il passaggio altrui, oppure entri dalle intermedie*** dove ti trovi in faccia 3 belle file da 2 di sedili a ingombrare.

Si presuppone anche - come sempre - che in caso di grande affollamento i giovani / chi può spostarsi senza problemi motori cerchino di riempire al meglio gli spazi muovendosi loro, senza intasare gli spazi davanti alle porte.

*** EDIT - no, pardon, la seconda porta quantomeno è adatta (e difatti ha il dispositivo per bloccare le carrozzelle), ma rimane sempre impietoso il confronto con lo Stadler