S-Bahn wrote:Eppure, la tecnologia dell'aliscafo è ormai ben collaudata e consolidata.
Negli ultimi anni è addirittura passata ai velocissimi scafi a vela, inizialmente nella Coppa America, nella forma ben più complicata da costruire e gestire dei foil.
Inoltre l'efficienza in termini di consumi mi sembra più che palese avendo solo l'ala immersa. La quintessenza della planata applicata a scafi di media dimensione.
Non capisco come possano essere così dipendiosi, considerando anche il bilanciamento di elevate velocità con consumi che suppongo contenuti, in relazione alla stessa.
Ricordo che, quando arrivarono i cat sul Lario, una delle "scusanti" per l'introduzione di quegli orrori fu che costavano, tutti e tre, quanto un singolo aliscafo nuovo; ai tempi si parlava di circa 7 milioni di euro.
Credo che gli aliscafi siano così cari da costruire perché si pongono sostanzialmente a metà tra il mondo navale e quello aeronautico; richiedono una progettazione più complessa, materiali resistenti, flessibili e leggeri, motori molto potenti ma molto compatti, sistemi di stabilizzazione evoluti (assenti o molto più semplici sulle navi tradizionali).
Oltretutto, sarebbero concepiti per una vita operativa più breve (25-30 anni) di una nave standard...anche se nella realtà abbiamo aliscafi ultraquarantenni ancora in servizio (pur dopo estese ristrutturazioni e modifiche).
A livello di esercizio risultano convenienti su tratte lunghe con poche fermate, una volta in volo hanno un consumo sensibilmente ridotto rispetto a qualsiasi altra unità veloce; di contro, l'impiego sui nostri laghi con fermate frequenti e ravvicinate riduce questo vantaggio.
Un vantaggio non trascurabile sulle acque interne - e quando è stato trascurato son stati dolori, vedasi cat - è il moto ondoso ridottissimo quando viaggiano in velocità.
Altro vantaggio (particolarmente importante sul mare), riescono a viaggiare in velocità anche con forte moto ondoso, laddove le altre navi veloci vanno in crisi o devono rallentare.
Non credo che il servizio rapido lariano potrà mai prescindere dalla velocità e dalle caratteristiche specifiche degli aliscafi, qualche dubbio sul Garda dove il servizio è più turistico e la lentezza dei cat è in parte compensata dalla possibilità di viaggiare all'aperto.
Sul Maggiore temo che la morte del rapido sia ormai un dato di fatto. Da anni su questo lago il servizio di navigazione è visto come una serie di navette / traghetti tra pochi punti, mentre le corse a media-lunga percorrenza sono praticamente scomparse, il turismo è stato disabituato a spostarsi con il battello che è diventato soltanto il mezzo per raggiungere le isole o poco più.
A questo punto però è uno spreco assoluto lasciare due aliscafi ancora validi a marcire ad Arona...