ex ferrovia Porlezza-Menaggio

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ex ferrovia Porlezza-Menaggio

Postby Lucio Chiappetti » Tue 04 October 2022; 14:47

Se ne era parlato in thread sparsi ma non ho trovato un post specifico recente a cui agganciarmi.
Ferrovia e' quella cosa / col binario sotto il treno/ ma c'e' chi trova piu' ameno / di mandarci i biciclett.
Da tempo volevo percorrere (a piedi) il tracciato della Porlezza-Menaggio e ieri lo ho fatto, anche se , causa zainetto pieni di vestiti che non ho messo e frutta che non ho mangiato e torcia che non serviva, ci ho rimesso un bel mal di schiena.

Per cominciare avevo deciso di farla "in discesa" da Porlezza, quindi ho dovuto trovare un modo di arrivare a Porlezza senza partire troppo presto al mattino. Avevo un IVOL giornaliero delle cui vicissitudini parlo in altro thread viewtopic.php?f=9&t=4527&start=2880#p649409 . Le alternative erano andare a Como con S11 e prendere bus C10 per Menaggio, o andare a Varenna e traghettare a Menaggio, e in entrambi i casi poi prendere C12 per Porlezza. Ho scelto via Varenna nonostante il costo extra della navigazione.
Avevo un piano A, B e C (ossia andando a Sesto FS prendere S8 1004 S9 1007 o S11 1021 per Monza e poi cambiare col RE per Tirano delle 1032). Ovviamente controllare i quadri orario in real time prima di uscire non e' molto utile dato il tempo di percorso casa-stazione. In ogni caso sono arrivato che S8 era appena partita, S9 era in preventivato ritardo ... alla fine e' arrivato per tempo S11 (che avevo scartato come prima scelta data la breve coincidenza a Monza) prima di S9 ! A Varenna c'era un sacco di gente, soprattutto turisti stranieri, a prendere il battello. Il primo utile era il Lucia, che ci ha messo un tot per sbarco e imbarco.
Credo ci fosse un bus C12 verso le 1215 (gli orari ASF con i loro codici Fer6, Scol5 e altro non sono molto chiari se uno non sa la situazione scolastica). Mentre approdavamo ho visto da lontano un bus blu, forse era quello, perso. Sono andato alla fermata di via Lusardi pensando di poter trovare una panchina (c'erano ma tutte al sole, e ieri a mezzogiorno faceva caldo), per cui sono risalito fino al deposito ASF piazza Roma per prendere un bus verso le 13. Qui durante l'attesa ho assistito a una curiosa scena, un addetto e' salito per le pulizie su un C10 fermo accanto al distributore, e ha toccato per sbaglio il freno, per cui il bus e' partito all'indietro, urtando nell'ingresso del deposito e poi fermandosi contro un altro bus in deposito (dopo di che se ne sono partiti tre fuori servizio.
Comunque poi ho preso un C12 scolastico pieno di studenti. Avevo mappe openstreetmap e mi ero studiato alcune viste su Google street view per cui salendo ho verificato alcuni punti di riferimento. Alle 1336 ero a Porlezza, e ho iniziato il giro.

Non ho visto indicazioni per la ciclopedonale in piazza Matteotti. So che esiste una "via Ferrovia" appena a sud della Statale, che dovrebbe corrispondere al vecchio sedime, ma dovendo essere una zona edificata di recente poco attrattiva e terminando cieca dalle mappe prima del ponte sul Cuccio, ho seguito altre indicazioni trovate in rete. Lungolago fino al torrente Rezzo, poi ciclopedonale lungo fiume fino a via Prati, seguire la stessa fino alla via Osteno, attraversare e fare via Cuccio fino alla ciclopedonale lungo fiume e seguire il Cuccio fino al ponte coperto pedonale.
Dopo di che un tratto rettilineo corrispondente al vecchio sedime (da qui in poi si trovano spesso frecce indicative) fino quasi al lago di Piano. Breve zona di fabbrichette poi posto picnic alla Casa della Riserva. Seguire il lago fino al (poco visibile) camping Ranocchio, girare a sin. poi a d. seguendo freccette e il sedime continua in lieve salita incassato nel bosco (a un certo punto c'era un cartello 5 km da Porlezza e 7 a Menaggio; ci sono anche cartelli illustrativi ma sul calcare di Zorzino, non sulla ferrovia).
Si arriva a un trivio stradale: a sin. tornante verso la statale soprastante, a d. per Bene Lario, continuare diritti. Poi il rettilineo ex ferroviario si interrompe. Deviazione frecciata a V in salita e poi discesa sulla SP9 del Binadone, la vecchia massicciata e' percorribile sul lato sin. della strada.
Quando si arriva allo stabilimento Petazzi seguire la deviazione indicata a d. e alla fine si sale sulla Statale.
Percorrere poche centinaia di m. (hotel Merloni, cappella Re Magi) e si arriva alla farmacia di Grandola che condivide l'edificio (ristrutturato) col bar Stazione.
Girare a sin. in via Roma e subito a d. seguendo le frecce della ciclopedonale. Dopo un po' si segue il sedime (bosco con valle sotto a sin.) e si arriva alla galleria ferroviaria (che e' illuminata, la torcia non e' strettamente necessaria). Dopo di che si arriva a un posto di riposo con tettoia e panchine, a fianco di una strada. Continuare diritti (la stradina piu' a sin.) e dopo 300 m si arriva in cima a un tornante della Statale.
Qui se non si vuole continuare lungo il percorso ferroviario, a sin. scende una scaletta che taglia il tornante e porta a scorciatoie che entrano in Menaggio alta. Io invece ho seguito con attenzione la statale per poche decine di metri fino al successivo tornante, e ho attraversato con cura imboccando la strada "frecciata" di fronte (via Flli Castelli ma non c'e' nome, casa in legno sulla d. e casette rosa a sin.).
Qui dopo un po' ho sbagliato. La via Flli Castelli ha un tratto mancante su street view e non era chiaro se fosse tutta percorribile. A un certo punto la strada continuava diritta (con cartelli di strada privata) e a sin. un tornante scendeva a angolo acuto. Ho pensato di essere arrivato al mitico regresso, contro cui ammoniscono tutte le indicazioni che si trovano in rete (ma relative al percorso in salita). Quindi sono sceso dal tornante a sin. (invece sarei dovuto andare avanti diritto fino al vero regresso).
Mi sono trovato su una strada (che poi si e' rivelata via Monsignor Poletti) che andava sia a sud che a nord ... ho chiesto per Menaggio imbarcadero a una automobilista che mi ha mandato a nord. Camminando ormai a fatica per il mal di schiena sono arrivato in un punto imprevisto (ossia il bivio per Plesio della statale Menaggio-Porlezza) da cui due signore mi hanno indirizzato per una scaletta che scendeva dal castello di Menaggio (era la via prevista se fossi sceso dalle scalette-scorciatoie al tornante di cui sopra).
Nonostante la lentezza sono arrivato all'imbarcadero in tempo per fare il biglietto (nonostante la biglietteria tenga il buco sotto lo sportello chiuso con un pannello di metallo che la fa parere chiusa) e imbarcarmi al volo verso le 18. A Varenna guadagnata a fatica la stazione la ho trovata strapiena di turisti, anche in piedi sul marciapiedino del binario 2 (essendo lo stesso largo si e no un metro, con due righe gialle sui lati, l'avviso "allontanarsi dalla riga gialla" e' piuttosto ridicolo). Visto il mal di schiena non ero disposto a fare un viaggio in piedi ed ero disposto a saltare il RE delle 1835 (con cambio a Monza) in favore del 1905 (con cambio a Lecco). Ma il treno era bello lungo, nonostante la massa di turisti si affollasse tutta sulle prime vetture, sono riuscito a sgattaiolare indietro e trovare dei comodi posti. La vettura dietro la mia era bloccata, suppongo fosse riservata per una scolaresca salita a Mandello che le maestre sospingevano "avanti" (cioe' indietro nel treno), i ragazzi si lamentavano che era bloccata e alla fine e' venuto il CT ad aprirgliela.
A Monza cambio con S11 in pochi minuti. A Sesto purtroppo il sottopasso diretto col metro e' chiuso per lavori (altri lavori alle scale sui binari), comunque alle 20 circa ero a casa.
“It seemed to me,' said Wonko the Sane, 'that any civilization that had so far lost its head as to need to include a set of detailed instructions for use in a package of toothpicks, was no longer a civilization in which I could live and stay sane.”
― Douglas Adams, So Long, and Thanks for All the Fish

Lucio Chiappetti
 
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