S-Bahn wrote:MMMM dici cose interessanti.
E' da tempo che pennso che i tassi di crescita del trasporto areeo pongono problemi e sono tutto tranne che a favore dell'ambiente.
Penso inoltre che alcuni voli a prezzi stracciati, per quanto splendidi per chi li prende, oltre a far parte di quella porzione di posti che fanno il "prezzo apparente", mentre la maggior parte dei posti hanno prezzi più in linea con la realtà, non siano un regalo disceso da cielo per grazia ricevuta del liberismo ma vengono comunque pagati da altri attraverso sovvenzioni alle low cost.
MMMM wrote:S-Bahn wrote:E' da tempo che pennso che i tassi di crescita del trasporto areeo pongono problemi e sono tutto tranne che a favore dell'ambiente.
Penso inoltre che alcuni voli a prezzi stracciati, per quanto splendidi per chi li prende, oltre a far parte di quella porzione di posti che fanno il "prezzo apparente", mentre la maggior parte dei posti hanno prezzi più in linea con la realtà, non siano un regalo disceso da cielo per grazia ricevuta del liberismo ma vengono comunque pagati da altri attraverso sovvenzioni alle low cost.
Leggevo che si quantifica il totale in Italia di sovvenzioni alle Low cost in circa 150 milioni. L'ex compagnia di bandiera (lasciando perdere l'ultimo periodo), ha consumato 900 milioni, più parte dei successivi 400, più gli interessi che gli sono stati abbuonati, più cassa integrazione (sparo a caso 1500 persone x 2800 euro/mese = 54 milioni/anno), più corsi di formazione da fare ai cassa integrati, più fondo piloti, più varie ed eventuali (che non specifico....), più debiti delle precedenti edizioni, più debiti attuali. Senza nemmeno sommare il tutto, si capisce che sia il caso di dare un taglio a queste cose una volta per tutte e a qualsiasi costo. Non c'è un politico che si prenda la responsabilità di chiudere questa faccenda, anche se credo alla maggior parte della popolazione non dispiacerebbe.
Come dicevo sia il traffico aereo milanese che quello romano vivono in uno stato poco reale, e pesano da soli per più del 50% del traffico aereo nazionale. L'aerea di Milano è invasa dalle low cost, il che fa abbassare gli yelds ad alitalia a linate, alitalia insiste con una quantità di voli elevata sulla milano roma, per occupare gli slot che lei stessa vuole liberalizzare in numero e destinazioni secondo una politica industriale che mai spiegano, e per feederare Roma, questione che gli riesce anche abbastanza almeno in numero di passeggeri, ma in ricavi forse un po' meno, solo pensando alla quantità di aerei e personale che deve tenere impegnato sulla milano roma, e considerando che più del 70% dei passeggeri viaggia in treno (altospendendi compresi).
Roma è invasa da low cost e da altre compagnie, il fatto di catturare passeggeri solo con il simbolo del tricolore direi di lasciarlo alla parte finale della catena di marketing e di concentrarsi su piani industriali seri. Come osservavo un po' troppi voli milano - sicilia, osservo un po' troppo voli Roma - Usa, magari sbaglio ma vedo prezzi dei biglietti in alcuni periodi dell'anno fuori dalla realtà. Alitalia (non grande e con hub a fco) continua a dichiarare che le tratte nord atlantiche sono le più redditizie, e fco ogni anno si riempie di destinazioni Usa soprattutto estive operate da vettori americani grandi e che possono permettersi yelds più bassi per singola tratta. Non lavoro in Adr e non conosco le loro politiche industriali, ma penso che vogliano un aeroporto enorme e quindi devano anche riempirlo. Anche qui se togliessimo i bilanci in rosso dell'ex compagnia di bandiera gli assetti si modificherebbero.
I restanti aeroporti d'Italia o crescono in low cost o feederano tutti gli aeroporti d'Europa in modo massiccio (es. il 50% dei passeggeri Air France in partenza da Bologna proseguono su tratte intercontinentali da Parigi, sulla Milano MXP - Zurigo il 70% prosegue oltre, ecc.). Di tutto ciò alitalia copre il 10% del traffico aereo totale italiano.
Uno dei tre aeroporti milanesi continua ad essere una vena aperta per tutti (con alitalia che insiste sul volerlo libero e aperto), in una situazione geograficamente già difficile di tutto il nord Italia (tante piccole vene di traffico aperte) molto più vicino agli hubs europei rispetto a Roma.
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