Che questi paghino o meno il biglietto direi che non c'entra nulla col problema, che è e rimane: 3 coppie di treni al giorno su alcune direttrici hanno una domanda di trasporto di 100 biciclette/treno. Come risolvere? Il "vagone biciclette" in stile danese potrei anche vederlo bene, ma quanto tempo passa tra oggi e quando lo potremmo vedere nelle composizioni? I "vagoni biciclette" stile tirolesi "con omino" invece li eviterei proprio, poco realistici per una realtà pendolare, imho.
Ci sono due problemi. Non dimentichiamo che stiamo parlando di situazioni e utenze diverse.
Uno, capacità insufficiente e/o mezz poco adatti. Mi ricordo quando, pochissime volte per fortuna, mi è capaitato di caricare una bici su una 668... Questo vale soprattutto per il turismo
Due, una utenza sui suburbani (tipicamente i rider delle consegne alimentari ma non solo) dove far pagare il biglietto non sarebbe indifferente. Primo perché non si perdono soldi e secondo perché, dovendo pagare, metà di questi evaporerebbero d'incanto.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso, indipendentemente da come finirà Václav Havel
evaporerebbero quei 4-5 che scendono a trezzano. Tutti gli altri proseguono ben oltre. E i rider del cibo non lo fanno per divertirsi, ma per portare a casa la pagnotta (di giorno a casa di altri, a fine mese a casa propria). Ergo, se si vedessero obbligati a fare l'abbonamento ferroviario, lo farebbero. Di certo non tornerebbero a fare i disoccupati, o a fare lavori pagati meno in condizioni contrattuali e di sicurezza più precarie.
Un po di tempo fa l ultimo treno serale mioano Cadorna como è rimasto fermo oltre un ora per le troppe bici. Se il ct fa il treno rischia in caso di incidente. Però assurdo che non paghino abbonamento
Non pensavo che il problema fosse così impattante, personalmente non mi è mai capitato di trovarmi su un treno dove addirittura ci si rifiuti di partire per le troppe bici Forse è arrivato il momento storico in cui treni come TAF e TSR sono fuori dalle abitudini? Dove avere più posti a sedere e meno in piedi è un intralcio e non un vantaggio? Coi nuovi treni comunque, dovrebbe andar meglio A proposito, ma i Pop non dovevano arrivare a novembre?
Che uomo straordinario, quello che ha scritto l'orario Poco ma sicuro, conosce il futuro molto di più Di tanti profeti di un tempo che fu (G.Rodari)
In ogni caso, a partire da febbraio cominceranno ad entrare in servizio sui regionali di Trenord 105 Caravaggio, di cui i primi 5 allestiti come quelli di Trenitalia, quindi con numerosi posti per le biciclette - mentre ignoro come saranno gli interni dei rimanenti 100 voluti dalla regione.
I portabici dell'allestimento Trenitalia sono praticamente inutilizzabili. L'allestimento Trenord avrà un sistema semplificato e a quanto pare più efficace.
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per quel che riguarda i rider di deliveroo&co, forse a questo punto sarebbe opportuno allestire dei depositi di biciclette presso alcune stazioni (porta genova e cadorna, per esempio), dove questi possano lasciarle per riprenderle il giorno dopo, pendolando a piedi senza la bici al seguito. Certo, funziona solo per chi è a distanza pedonale dalle stazioni, ma immagino siano una buona parte.
Però una soluzione va cercata. Sui treni serali l'ingombro dei velocipedi sta diventando un problema serio. Essendo poi in genere utenza non pagante ( i rari controlli che ho visto sono sempre finiti in discussioni), nemmeno contribuiscono al mantenimento dei serali, anzi sono un invito a toglierli.
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Perché hanno delle specie di rastrelliere. Se ricordo bene sono tre per lato. Uno, le ruote delle attuali MTB non ci stanno Due, con le posizioni fisse si fa fatica a mettere due bici che si ostacolano, figuriamoci tre. Tre, sistemate by design i manubri occupano il corridoio quasi toccandosi e non passa più nessuno.
Insomma, sembra quasi che chi li ha peogettati non abbia poi fatto prove con bici vere
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un collega che arriva da Merate racconta che ad un certo punto il treno si è fermato le porte aperte ed il controllore ha invitato tutti a scendere e fare qualche decina di metri a piedi sulla massicciata per risalire su un treno a valle del pezzo di binario INTERROTTO sul quale stavano lavorando