S-Bahn wrote:Il personale cambia giacca e il giorno dopo lavora per la nuova azienda.
Non è proprio così semplice ma la sostanza è la stessa.
La concorrenza si fa anche, se non soprattutto, potendo scegliere le persone con cui lavorare.
Quanto alla concorrenza, è la capacità di gestione che fa la differenza.
Balle! Se devo mantenere il personale, i treni, i depositi, seguire la programmazione dei servizi da contratto, ecc., di margine "gestionale" ne ho ben poco. Risultato: ad ogni gara vince l'incumbent (sempre che non si ritiri di sua sponte), e pure a mani basse!
D'altra parte il conferimento del materiale, se non di proprietà della stazione appaltante, è l'unico modo per avere concorrenza vera.
La verità è che di fatto non c'è alcuna concorrenza. L'unica concorrenza è solo con gli altri mezzi di trasporto (auto in primis) e le migliorie sono solo date dalla contrattazione tra le parti, in cui le Regioni più capaci sono in grado di ottenere dall'incumbent le migliori prestazioni facendo leva sul portafoglio più o meno pieno (e facendo controlli che siano rispettati i parametri stabiliti). Ovvero tutto dipende dall'etica "di servizio" e dalla conseguente capacità di contrattare con la controparte da parte delle persone nell'assessorato. Il fatto di possedere il materiale rotabile è solo un fatto marginale, del tutto irrelevante rispetto alla problematica, è una scelta solo di principio, ideologica.
A cosa servono le gare? A nulla! A cosa servono i CdS? Servono che alla scadenza ci si rimette al tavolo per trattare.
Ma non dico niente di nuovo. Secondo voi come funziona in UK? Penso che Stagni ci possa di re qualcosa a riguardo.
Temo che in UK se un appaltatore perde la gara, la gente se ne va a spasso (salvo essere assunta da quello nuovo).
Ad ogni modo: se DB volesse concorrere ad una eventuale gara di RL, qualora dovesse metterci il materiale rotabile non avrebbe nessun problema ad investire 2-3 miliardi per acquistare la flotta necessaria. Ovviamente deve poter contare sui contratti di durata tali da ammortizzare l'investimento, con ovvia e necessaria retribuzione. Possibilmente assumendo il personale alle sue condizioni contrattuali (minimi garantiti), e solo quello necessario, scegliendo di prefenza tra quello in uscita, ma senza alcuna garanzia. E applica la sua politica industriale, organizzando le officine a suo modo, senza escludere di poter riempire di lavoro le proprie officine già esistenti.
Se tutto questo non è possibile, se si mettono dei paletti lì, ed altri la, a prescindere da discussioni se sia giusto o meno, la concorrenza NON ESISTE!