LUCATRAMIL wrote:A dire il vero, qualche riserva sul concetto di "rifugiati politici" ce l'ho.
Mutuando dal "chi è causa del suo mal pianga sé stesso", credo che se in uno Stato c'è una dittatura (es. Venezuela, Cuba, Corea Nord, ecc.) la colpa sia dell maggioranza dei cittadini locali. Mussolini, Hitler, Stalin Maduro non li hanno messi lì i marziani o i soliti petrolieri texani, ma i cittadini di quegli Stati, o li hanno ignaviamente lasciati assumere il potere. Dunque, chi si accorge a scoppio ritardato che lì non si sta molto bene non è un rifugiato politico, secondo me, ma solo chi dimostra di esser perseguitato ingiustamente nel suo per le proprie idee contrarie al regime vigente. Troppo facile, altrimenti. Allora tutti gli italiani che vanno oggi all'estero perchè i nostri governanti sono incapaci di creare le condizioni per il benessere sono rifugiati politici.
Sto leggendo il libro di Mandela, lui si che poteva essere un rifugiato, ma è voluto tornare nel suo Paese.
Non esattamente.
In Italia, durante il Regno, l'elettorato (ovvero, chi aveva i requisiti per poter votare) era il 7% fino al 1912, successivamente il 23%.
Avevano diritto di voto tutti i cittadini maschi che avessero compiuto 30 anni o che, pur minori di 30 anni ma maggiori di 21, avessero un reddito di almeno 19,20 lire, o la licenza elementare, oppure avessero prestato il servizio militare.
In pratica, niente donne, niente poveri e niente giovani (all'epoca non si viveva molto a lungo, un trentenne era quasi "vecchio").
Con buona pace del concetto di maggioranza dei cittadini.
Sui dittatori sovietici (da Lenin a Gorbačëv), e sulla responsabilità della popolazione ala loro insediamento stendiamo un velo pietoso.
Ricordo solo che i bolscevichi presero il potere con un colpo di mano, pur essendo minoranza dopo la rivoluzione.
Su Hitler i Tedeschi ebbero effettivamente molte responsabilità (tralasciando l'avviso ignorato di Churchill sul pericolo di lasciare la Germania con le pezze al culo).
Kim Il-sung venne messo a capo della Corea del nord dai sovietici, con buona pace delle eventuali "colpe" dei Coreani.
La "colpa" della popolazione di tutti i Paesi dell'est europeo è pari a quella delle popolazioni sovietica, cinese e nordcoreana, ovvero quella di essere nati nel posto e nel momento sbagliato.
Per non parlare dei dittatori africani.
Quindi parlare di responsabilità o ignavia, in molti casi, è totalmente sbagliato.