Ricopio dall'otttimo commento di Carotenuto
Senza difendere in nessun modo Poletti che parla male, pensa male e agisce peggio, e soprattutto sembra animato da un delirio da onnipotenza (che per un ministro di un governo quasi balneare è un po' ridicolo) e un revanscismo antisindacale degno di Brunetta, è scomodo ma necessario rilevare che la logica dicotomica per la quale chi va all'estero è sempre un cervello in fuga e chi lavora in Italia -soprattutto nel pubblico- è sempre un raccomandato, risponde a una narrazione distorta, stereotipata e spesso calunniosa.
Questa, nel ventennio berlusconiano, è stata funzionale a bastonare e sottofinanziare il settore pubblico, in particolare università e ricerca senza per questo offrire (salvo qualche periodico specchietto per le allodole) valide e quantitativamente rilevanti opportunità di rientro, carriera o di miglior selezione a nessuno. In maniera distorta e inaccettabile Poletti ha "quasi" detto una cosa di sinistra. La meglio gioventù, e pure la meglio mezz'età, sta pure qua.