by EuroCity » Wed 07 November 2012; 12:34
Ecco, l"'etica" del lavoro: un'altra cosa da "vetero-sinistra da dopoguerra", per così dire.
Invece, a mio avviso, il lavoro deve essere una libera scelta (e solo così, poi, viene veramente bene...), non certo un'imposizione dall'alto o necessità finalizzata soprattutto al fare denaro per se stessi in una società ostile (com'è oggi).
E ci deve essere ovviamente un altro tipo di etica, partecipativa, che faccia venire voglia di dare il proprio libero contributo attivo alla società (è quello che manca completamente, nel contesto odierno, di individui passivizzati dal sistema simil-mafioso in cui vivono).
Cooperazione e competizione sì, allo stesso tempo, ma finalizzati al bene individuale e collettivo insieme (cooperare dove ha senso cooperare, competere dove ha senso competere, ma senza cattiveria nei confronti del prossimo).
Ed i lavori ripetitivi/sgradevoli dovrebbero essere svolti dalle macchine, non dagli esseri umani (la tecnologia lo permetterebbe già, volendo).
Sempre in un'ottica (che oggi sembra utopia ai più) di superamento del capitalismo, s'intende - ma stiamo divagando troppo, forse...
Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare. - Albert Einstein