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Il tram non si fermerà l'8 giugno prossimo. Il termine contenuto nella diffida trasmessa all'Atm dall'Ustif, l'Ufficio speciale del ministero per i trasporti su rotaia, non è più "perentorio" ma solo "ordinatorio". In sostanza, non è venuta meno l'emergenza legata alla riparazione delle sette vetture ferme da anni, ma c'è più tempo per procedere alla risoluzione di una vicenda assurda. Lo scandalo dei tram guastatisi, mai riparati e "cannibalizzati" per trarne pezzi di ricambio con cui aggiustarne altri fu oggetto nei mesi scorsi di un'ispezione dell'ufficio speciale ministeriale, che intimò all'azienda di rimetterli in servizio entro l'8 giugno, pena il ritiro della licenza d'esercizio. In questi giorni, l'Atm e il Comune hanno avviato un'interlocuzione con l'Alstom, impresa costruttrice dei cityway e unico soggetto titolato ad intervenire, per superare il contenzioso da essa sollevato contro l'azienda di trasporto, debitrice di notevoli somme. Sembra, dunque, come confermano sia l'assessore alla Mobilità Melino Capone che il dg dell'Atm Claudio Conte, che l'Ustif per il momento si "accontenti" di questo dialogo riaperto, per concedere un rinvio, ovviamente non illimitato. Prima o poi, dunque, le vetture dovranno essere riparate e per farlo il Comune dovrà tirare fuori i soldi, da un lato per giungere ad un accordo transattivo con Alstom, dall'altro per pagare le manutenzioni colpevolmente trascurate in questi anni. «E dovremo farlo per forza – concorda Capone – visto che l'Atm, non dispone delle risorse necessarie».
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