Bene Daniele, grazie della sintetica, ma molto emblematica testimonianza.
C'era un battello da salvare, (sì, sono d'accordo che il MincioI non ha il valore del Plinio, ma è da salvare lo stesso...), si sono coalizzati, hanno cercato intelligentemente delle sponde, ed alla fine l'azione c'è stata. Battello salvato, anche se l'azione deve ancora partire.
Vorrei chiarire che l'Associazione non dovrebbe essere finalizzata solo alla situazione MincioI, nè credo che la sua denominazione debba rifarsi al nome del natante. E' solo l'occasione buona per avviarsi, includendo tra gli obiettivi la salvaguardia dei natanti storici, tra cui MincioI.
Vorrei adesso fare qualche ragionamento sulle ipotesi di estensione territoriale dell'associazione. Ho esperienza 15ennale nelle associazioni (prima di tutela locale ambientale, poi di associazione genitori e di ProLoco) e so quanto sia difficile trovare persone che si spendono (soprattutto con la crisi) senza alcun ricavo (se non morale). Questo fa sì che l'impegno debba essere "comodo" e molto connesso ai propri interessi, quindi vicino a casa e su questioni che ci danno grande motivazione. Inoltre le organizzazioni nascono e crescono dal basso, prima localmente e poi, se hanno successo, creano sovrastrutture, rappresentanze regionali, nazionali, etc.
L'evoluzione tecnologica oggi ci permette facilmente di dialogare, scambiare documenti, fare videoconferenze molto di più del passato quindi l'interconnessione tra associazioni simili sarà facile. Non vedo poi l'utilità di una rappresentanza nazionale... che dovrebbe fare? Andare a Roma a discutere il design dei nuovi natanti? E chi si prenderebbe questo incarico di Presidente nazionale senza portafoglio, con incarichi di rappresentanza a Como, a Verbania, a Iseo, a Bracciano??? E chi pagherebbe questi incarichi e viaggi? Credo sia estremamente prematuro...
Vedo molto più agevole una associazione locale, di bacino, con un gruppo di persone che abitano o vengono spesso sul territorio/lago e possono portare avanti obiettivi via internet ma anche incontrandosi, fruendo magari di una sede data con modalità agevolate dal Comune; una sede dove magari istituire un piccolo Museo della Navigarda, con la loro piana collaborazione, che noi potremmo in certe giornate tenere aperto e farci anche qualche euro per sovvenzionare le nostre attività.
Sarebbe bellissimo, non trovate?
Ora a voi la parola "Amici della Navigarda!"
Walter