by brianzolo » Wed 10 April 2013; 17:22
Mercoledì 10 aprile 2013 – Aggiornato alle 17.17
Repubblica Milano /
Atm, la protesta dei dipendenti:
in metrò tornelli aperti in uscita
Il boicottaggio è stato deciso dagli agenti di stazione, che lamentano aggravi di lavoro e aggressioni. L'azienda milanese dei trasporti aveva cominciato a giugno a blindare i varchi in alcune stazioni della metropolitana
di ILARIA CARRA
In uscira dovrebbero essere chiusi, per obbligare i viaggiatori del metrò a timbrare il biglietto una seconda volta, come misura antievasione. Invece da due giorni la maggioranza dei varchi è aperta. È lo sciopero del tornello del metrò, la protesta del personale di Atm. Una forma di disubbidienza dettata da varie ragioni: "I passeggeri ci aggrediscono " quando impattano sul varco sbarrato, denunciano i sindacati. Ma dietro c'è anche la contrarietà a un aggravio di lavoro poco gradito. Da settimane nelle stazioni della metropolitana circolano diversi volantini sindacali sul tema.
L'ultimo delle Rsu, il sindacato interno all'azienda di trasporti, diceva così: "In considerazione della situazione esasperata che i lavoratori quotidianamente vivono invitiamo tutti a tenere i varchi aperti in uscita a partire dall'8 aprile". Detto, fatto. Molti agenti di stazioni da due giorni stanno optando per boicottare la disposizione aziendale e "liberare" i varchi nella maggioranza delle stazioni, specialmente su quelle della linea Rossa. Da giugno il piano antifurbetti di Atm ha blindato gradualmente oltre 70 stazioni del metrò su 94 totali. Un piano che per ora esclude gli orari di punta ma che, prima o poi, è destinato a includere anche quelli. Timbrare anche per uscire obbliga chi non ha il ticket a mettersi in regola, pagando subito una minipenale ai distributori prima del tornello: 4 euro per i titoli di viaggio scaduti o sbagliati, 8 per chi il biglietto non ce l'ha proprio. Così
succede anche in alcuni Paesi stranieri.
Nei mesi scorsi l'operazione ha abbattuto il numero di evasori. Ma da subito gli agenti di stazione si sono detti contrari. Un po' perché ritengono non spetti a loro controllare: l'agente di stazione, dicono, dovrebbe fare soprattutto assistenza ai viaggiatori e verificare che abbiano o meno il biglietto non rientrerebbe in queste mansioni. Contrari a un surplus di lavoro, ma non solo. Denunciano che "le aggressioni al personale sono sempre più frequenti", che i viaggiatori reagiscono male a questi controlli. Un mese fa a Loreto anche un'agente donna è stata coinvolta in un diverbio molto acceso non solo a parole, raccontano i colleghi. "Un'idea sciagurata", scrive la Cisl in una lista di doglianze che gira nelle metropolitane.
"Un piano con cui l'azienda ignora le effettive difficoltà che il personale è costretto ad affrontare quotidianamente e che mette anche a repentaglio la propria incolumità", scrivono le Rsu. Così, stanchi delle lamentele e delle intolleranze non solo verbali di chi non vuole mettersi in regola se il biglietto non ce l'ha, su invito dei sindacati è scattata la protesta. Che non ha una scadenza. Anche se stamattina è prevista una riunione tra sindacati e azienda, e la durata dipenderà anche dall'esito dell'incontro. Ma sul piatto delle rivendicazioni del personale che lavora nelle stazioni c'è anche dell'altro: la decisione dell'azienda di ridurre i turni itineranti di altri agenti di stazioni, "operatori di gestione" che fanno turni di sorveglianza, controllo agli impianti oltreché attività di prevenzione e sicurezza: "Un'altra decisione in un'ottica di risparmio che ci fa stare meno tranquilli".
(10 aprile 2013)
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