S-Bahn wrote:Il risultato, in questo transitorio, è sicuramente discutibile.
Anch'io non sono in grado di dire se si poteva evitare (anche se penso che con più tempo si poteva). Di sicuro non è una cosa semplice, soprattutto per le poche forze in campo.
Molte delle mie estati di ragazzo e adoloescente, le ho passate in una città importante nei dintorni di Francoforte, in Germania. In vista dell'apertura del passante (1978) e creazione delle linee S, fu creato, a metà anni '70, un sistema di tariffe integrato del FVV (Frankfurter Verkehrs Verbund) che includeva la città di Francoforte e tutte le aziende che ne hanno voluto far parte (consorzio volontario), in primis le DB senza le quali non avrebbe avuto senso. Il sistema era "a zone" paragonabile a quello di Milano.
Le linee urbane della città in cui risiedevo non sono mai state integrate nel FVV. Salivo sul bus, ma spesso facevo il tragitto a piedi, pagavo ca.1 Marco, arrivavo in stazione e prendevo la S-Bahn per andare a Francoforte acquistando il relativo titolo integrato (le ferrovie lo erano pure, anche al di fuori del sistema S-Bahn)
Anche Offenbach, una città paragonabile a Monza sia per dimensioni che importanza economica, e che aveva in comune con FF la linea del tram n.16, non aderì al consorzio, con la conseguenza che chi arrivava con il tram doveva fare un'altro biglietto perché lo FVV finiva al confine tra i due comuni.
La mia città, come Offenbach evidentemente, non voleva partecipare: era lei a pagare il servizio, ordinandolo "in-house" ai propri "Stadtwerke" (come prassi diffusa in Germania) e stabilendo le tariffe. Evidentemente aderire al consorzio era troppo oneroso ed incerto per la copertura dei costi, e troppo vincolante per la scelta dei servizi da offrire alla propria popolazione.
Solo con l'avvento del sistema RMV (nel 1995), a seguito della riforma di regionalizzazione del TPL, l'integrazione fu completa.
Questo solo per evidenziare come una integrazione può essere tanto complessa da non poter essere attuata in un colpo solo, per tutta una serie di vincoli normativi ed economici. In Italia, dove manca il federalismo spinto della Germania, la cosa sarebbe dovuta essere più facile. Invece, probabilmente a causa della economicità delle tariffe (e scarsi finanziamenti), le difficoltà si sono rivelate, allo stato dei fatti, più complesse.
Non mi scandalizzo che manchino le linee comunali, ma che si sia corso il rischio di attivare il sistema senza le ferrovie sì, eccome.