Se una pratica commerciale è scorretta lo è per una azienda privata come per una di proprietà pubblica. Ma una pratica commerciale scorretta non è truffa.
Per altro TI ha qualcosa da obbiettare sulla multa:
http://www.ferrovie.it/portale/articoli/6579Io, più che altro, lo trovo stupido da parte di TI di non investire in un sistema trasparente. di facile comprensione, magari prendendo esempio da sistemi esistenti da più lungo tempo. Anzi tenderei ad una "normalizzazione" delle interfacce di vendita per servizi pubblici: come la tasteria di un computer saper sempre dove cercare.
Sul fatto che TI sia una società del Tesoro e che questo solo fatto debba suggerire azioni eticamente corrette, bisogna prima dimostrare che quanto fatto sia eticamente scorretto. Tutti a pensare che quello che viene additato sia frutto di malafede, ma pensare che sia frutto di buona fede, ma con limitate capacità economiche ed intellettuali, no? Siamo sempre bravi a giudicare "ex post" che la cosa poteva essere diversa, siamo anche bravi a farlo a priori, ma senza conoscere le condizioni economiche e le capacità di chi lo deve fare. Certo, esistono esempi che lo dimostrano, "basta copiarli"...col cavolo!
E, francamente, non ho mai avuto difficoltà di trovare alternative "praticabili" con il trasporto regionale sul sito di TI. Il punto sostanziale è che TI lo pubblicizzava come "tutti i treni" che ovviamente non è, ed è questo che è stato sanzionato, come pure il fatto che tra i criteri di fondo non c'era "la soluzione più economica", ma come conferma TI nel suo comunicato "minore durata del viaggio, minore distanza percorsa e minore numero di cambi". Discutibile, certo, e sanzionato dall'Antitrust, autorità che esiste appunto per questionare su questi aspetti. Ma che ciò sia sbagliato "a priori" è del tutto inverosimile.
Ad ognuno le proprie opinioni.