guz978 wrote:Cosa successe a Pasteur?
stefralusi wrote:kiere... un giovanissimo taggaro studente alla bovisa, trascinato da un altrettanto stupidotto che ha messo la testa a posto.
Dopo essere entrati in galleria, hanno imbrattato il treno ricoverato la sera, ha voluto lasciare il segno anche sulla 3 rotaia del binario di ricovero di pasteur, creando un arco elettostatico tra lui, lo spray della bomboletta, e la terza rotaia, proprio quando aveva quasi finito di scrivere il nome, innescando una scarica a tensione continua che lo ha sparato ed incollato.
Tutta (in realtà è parte) la storia la trovi sul vecchio forum dove si parla di graffitari
Giorgio L wrote:Li si potrebbe alemno spaventare con qualche cartello minaccioso
L'illuminazione delle gallerie non mi sembra poi cosi' scarsa, ai viaggiatori sembrano buie perche' i vagoni sono molto illuminati, mentre la cabina di guida no.
Tuttavia, immagino che i continui passaggi da galleria a stazione, anche se il primo neon e' coperto, devono essere ugualmente fastidiosi, almeno ai primi tempi.
stefralusi wrote:divieto d'accesso è già un ordine imperativo,
pericolo di morte con tanto di teschietti gialli poggiati sopra due tibie incrociate è un ulteriore avviso.
Se il libero arbitrio di una persona diventa irrazionale a tal punto da mettere a rischio la propria vita... e la sicurezza degli altri infischiandosene degli avvisi.
Ma a certe età ci si sente già UOMINI.. FORTI... INVINCIBILI...
ma cosa ci sarà dietro il divieto??? un barattolo di marmellata?...
guz978 wrote:Non ne avevo mai sentito parlare di questo fatto di cronaca che, tra l'altro, credevo fosse abbastanza datato, invece cercando su internet ho trovato un articolo di giornale da cui ho scoperto che risale appena a 4 anni fa.
Inutile dire che nel trafiletto i "vandali" venivano dipinti come i soli bravi ragazzi della porta accanto...poverino, era solo entrato in galleria per lasciare su un treno un suo segno distintivo
Ora mi autocensuro perchè se continuassi a scrivere....
stefralusi wrote:vai a sfogliare lasezione sui graffitari in forumfreenet ... che c'è un bell'estratto su questa storia e sull'incredibile conversione di SION (argentino)...
anche se qualcuno in zona loreto afferma che è solo un apparenza.
Vi è da dire che la maggioranza dei taggari e imbrattatori spray a milano è di origine sudamericana/latino americana. Solo nel loro caso è un indice di territorialità e di disagio metropolitano volto alla conquista del teritorio sulla base di una noia generalizzata e di un rifiuto d'integrazione di base, perlopiù evocato e condizionato dalle stesse famiglie che li lasciano all'abbandono per buona parte della giornata.
S-Bahn wrote:Ho avuto occasione per caso di conoscerne un paio di Monza, pizzicati dai vigili urbani.
Imbrattatori di origine monzese e appartenenti alla piccola borghesia (figli di commercianti).
E' però un campione ristretto, non significa molto.
stefralusi wrote:piccola borghesia e benestanti... di facoltosi professionisti...
La loro è noia pura di chi ha tutto senza far nulla.
Alcuni anni fà venne pizzicato anche il figlio di LaRussa.
Di per se non dice molto, ma essendo un campione statistico ristretto, è comunque un dato su come si sia dilagato sistematicamente nelle categorie quel senso di protagonismo. Per alcuni il fatto di finire sui giornali quando sono beccati, è come pubblicare la notizia di una sassaiola dal cavalcavia. Crea emulazione e quell'articolo in alcuni gruppi è come una medaglia d'oro sul campo. Un segno di sprezzo del pericolo, di coraggio, di emersione dal basso.
Questo sistema di demarcazione territoriale è un risorgere d'istinto tribale, un ritorno alle origini animalesche dovuto alla scarsa considerazione che i genitori danno ai figli. Non importa se sono di estrazione borghese od operaia. E' la mancanza di partecipèazione e coinvolgimento sociale che determina queato isolamento in gruppi e in demarcazioni territoriali. Come le avevamo chiamate... ha si.. le firme con orina di cani gatti e animali in genere. L'autonoimia ed il potere è dato dal territorio. In cina e giappone si contano le chiavi: quante più chiavi uno possiede, tanta maggiore facoltà e rispetto merita, anche se oramai è in diduso. Ogni ragazzino cerca e guarda e si segna cosa ha fatto la concorrenza, e quindio deve fare meglio, di più, fare il salto di qualità, osare dove gli altri non hanno il coraggio.
Se i tribunali permettessero punizioni più severe e non semplici multe...
Per severe s'intende servizi sociali utili obbligatori con riserva in caso di recidiva.
S-Bahn wrote:Ripeto che il campione è ristretto e non voglio generalizzare, comunque concordo con te sulla natura del fenomeno.
A mio avviso le cause principali di questo fenomeno sono due
- marchiare il territorio esattamente come fanno i cani con le pisciate
- rendere il mondo esterno brutto come è brutto il loro mondo dentro per non sentire il contrasto, e questo ha a che fare con la noia (o se vogliamo genericamente col disagio)
E' per questo che trovo ipocrita e del tutto inutile il buonismo di chi finge di risolvere il problema proponendo spazi per esprimersi.
La vera soluzione è che questi ragazi incontrino qualcosa di grande che riempia la loro vita e che valga la pena di essere amato. Questo talvolta accade, ma è una grazia, nel vero senso della parola.
Senza troppe pretese nel frattempo mi accontenterei di prenderli a pedate nel c**o per contenere il fenomeno.
karenwalker832000 wrote:dico la verita'...nel 2000 ho taggato uno spot pubblicitario e un sedile del metro' con una mia amica...le dissi...non fare questo...ci son telecamere ovunque...e lei mi disse non e' vero...io l'ascoltai...premetto che non son agiato di famiglia e non lo son mai stato...lei era solo contenta per un concerto e non vedeva l ora di vederlo...per questo ha scritto su molti tabelloni -3 -2 -1...CONCERTO!!!
ora non lo facciamo piu'...ci siam pentiti piu' che altro perche' ci siam lasciati trasportare...quando sei ragazzo commetti una marea di errori ma quando te ne rendi conto e' troppo tardi...il danno e' fatto...non ti rendi conto che tu paghi per il trasporto pubblico e tutti gli altri servizi...te ne rendi conto quando cominci a lavorare sotto un capo che ti torchia fino all'inverosimile...non e' vera la tesi "sono benestante allora dipingo"...ma solo perche' senti l'impulso di farlo in quel momento...ti senti forte in confronto alla legge e vuoi trasgredirla a tutti i costi...sono il primo che dice tagliate le mani a chi imbratta, ma io l'ho fatto per primo solo perche' sentivo il bisogno di farlo e perche' ero trascinato pur di non perdere un amicizia...quando eravate giovani non ditemi che non avete sentito il bisogno di fare qualcosa pur di non perdere un amicizia o altro e non datemi risposte superficiali...come "io non l'ho fatto e non lo faro' mai" ecc...
ho ricevuto una buonissima educazione...da una mamma severa...comprensiva...ancopra adesso ci penso ed ho i rimorsi... ma che posso fare? Dalla mia esperienza provo a migliorare milano dai quei bastardi che imbrattano (e mi reputo anche io bastardo) segnalando ogni anomalia alle autorita' competenti.
Che mi dite voi? A voi i commenti...
stefralusi wrote:commenti... siamo stato giovani tutti....
30 anni fà per procurarsi i biglietti molti studenti utilizzavano la tecnica delle 200 lire attaccate alla lenza da pesca con un piccolo buchino... la facevano salire su e giu un po di volte fino a quando usciva il biglietto, poi premevano restituzione e recuperavano moneta e filo...
fino a quando non sono stati beccati proprio al capolinea del vecchio 4 in cagranda, c'era il chiosco atm sempre presenziato e avevano messo uno specchietto per controllare come mai mancava sempre la metà del denaro rispetto i biglietti emessi...
"attenzione che prima o poi si accorgono e vi becccano.
Il tutto per non spendere i soldi per il tesserino studenti. Io avevo l'abbonamento a vista interurbano e quindi non mi facevo problema.
Quello che fà sorridere è che quello che fù pizzicato .. ora è ispettore di polizia
Comunque è vero, solamente dopo ci si rende conto delle cazzate fatte ...
peccato che non si possa più nemmeno incidre un cuore sui tronchi di un albero
Ricordate alcuni anni fà quando affissero dei poster da taggare e lasciare messaggi in metropolitana? enormi fogli bianchio con scritto una cosa tipo "scrivi qui puoifarlo " e sotto una piccola morale. Funzionava, ma tante cose scritte erano irripetibili
S-Bahn wrote:Guarda, non ho mai detto nè pensato la frase: sono benestante allora dipingo, anche se per fare gli imbratattori incalliti con centinaia di m2 dipinti, credo che di bombolette non si spenda poco.
Ho precisato che il campione da me osservato era assai poco rappresentativo e non ne ho fatto un problema di censo, ma di significato di vita (o di mancanza di significato, più esattamente).
Poi, non per fare i distinguo e assolvere i presenti , ma un conto è la stupidata isolata ed artigianale di 2' (ai miei tempi si scriveva sul muro col gesso della lavagna, ed erano frasi tipo asino chi legge, roba da fare tenerezza, oppure si suonavano i citofoni tornando a piedi da scuola e si scappava (a 7 anni però, non a 17), e un conto, dicevo, è l'opera sistematica e devastante dei professionisti del danno.
stefralusi wrote:Per alcuni il fatto di finire sui giornali quando sono beccati, è come pubblicare la notizia di una sassaiola dal cavalcavia. Crea emulazione e quell'articolo in alcuni gruppi è come una medaglia d'oro sul campo. Un segno di sprezzo del pericolo, di coraggio, di emersione dal basso.
danny1984 wrote:Studente di ingegneria, 22 anni, famiglia benestante.
Return to Discussioni generiche sui trasporti milanesi
Users browsing this forum: No registered users and 5 guests