Lo so che è un argomento tabù, che in un forum di trasporti dobbiamo essere tutti compatti, e che quando certe idee vengono "dall'interno" qualcun altro si sente cader le braccia e intravede crepe nella squadra.
Però non prendetela come una provocazione, eh.
Restano valide tutte le valutazioni negative che possiamo fare alla proposta in merito all'influsso sulle scelte modali, alla priorità di destinazione fondi, e soprattutto alle considerazioni filosofiche sul trend di sviluppo, la crisi, la società, il consumismo, e di tutto un po'. In buona parte condivido parecchie obiezioni. Ragioniamo per punti.
Il problema è: grave inquinamento atmosferico causato da numero di veicoli elevato e condizioni viabilistiche pessime.
La proposta è: intubare la circonvallazione in un tunnel.
Gli obiettivi sono: 1) massimo flusso con minimo inquinamento quando il traffico procede a velocità moderata senza fermarsi mai; 2) se proprio non si può sopprimerlo, almeno nascondere il traffico privato sotto il tappeto, cioè sottoterra, e restituire lo spazio in superficie ai mezzi pubblici, ai bipedi e loro cuccioli, e alla natura, come si conviene a una città. È la filosofia contraria a "metropolitane e strade più larghe è bello".
La realizzazione:
- due corsie per senso di marcia, e corsie di accelerazione e decelerazione in corrispondenza di entrate/uscite;
- poche uscite ed entrate,
solo in corrispondenza di autostrade e principali assi di penetrazione. Perché poche: perché non deve diventare una strada locale, ma solo avere la funzione di distribuire i flussi in entrata/uscita dalla città in modo efficiente dal punto di vista viabilistico;
- anche gli assi medesimi, fino alla circonvallazione, vengono realizzati senza incroci a raso;
- limite di
50 km/h sorvegliato da tutor in tutto il nuovo tunnel e in tutti i nuovi tratti degli assi di penetrazione;
- i viali attuali di circonvallazione in superficie
non restano come oggi, bensì diventano strade locali con tutti gli eventuali accorgimenti del caso: sensi unici, parcheggi a pettine, aree interdette ai veicoli, arredo urbano (ovviamente intoccabile la filovia, anzi magari trasformata in tranvai
);
- col sistema degli spicchi e con altri provvedimenti viabilistici (e magari col ticket d'ingresso, democraticamente per tutti, a dieci euri
) si cerca di deviare in gran parte il traffico che vuole attraversare la città sulla nuova opera, cercando di sgravare in particolar modo le due circonvallazioni più interne.
(Mi sovviene che forse la discussione stava meglio in "Trasporti in generale".
)