Ma scusate, tipicamente un bus (almeno sull'extraurbano NET) non fa sempre la stessa linea durante la giornata: ognuno dovrebbe quindi essere dotato di decine di pannelli cartonati da cambiare ad ogni capolinea?
Una cosa sicuramente piu' pratica, ma decisamente piu' costosa, sarebbe farli in eInk. Poi basta evitare che qualcuno veda la transizione e si spacciano per carta
Vediamo, su NET ci sono circa 15 linee. Se devi fare andata e ritorno, fanno 30. Se devi tenere in conto che linee come la Z321 hanno percorsi molto diversi fra loro (ma anche piu' stupidamente la Z320 unita alla ex Z320/) arrivi facilmente a circa 40 pannelli. Mi sembra che "decine" sia appropriato.
Ma i pannelli si caricano quando si esce dal deposito e si scaricano quando si rientra, mica devi andare in giro con tutte le versioni possibili! Il pannello, comunque, sarebbe il medesimo per le due direzioni, senza necessità di raddoppiarlo o girarlo ai capolinea. Non è niente di particolarmente complicato, e non è nulla di diverso da quanto è sempre accaduto a Milano con velette e velettoni delle limitazioni.
È però vero che esiste sempre il problema delle varianti di percorso, spesso notevoli, di una stessa linea... ma sarebbe anche ora di finirla con linee che hanno più varianti dell'elenco di pizze di una pizzeria
“There is a greater darkness than the one we fight. It is the darkness of the soul that has lost its way. [...] Greater than the death of flesh is the death of hope, the death of dreams.”
Io, per l'esempio che ho avuto e per la zona dove abito, lo chiamo "servizio alla CTNM", che poi non è un servizio. E' il modo più disastroso e fallimentare (anche economicamente) per gestire il TPL e ci si ritrova con i bus quasi sempre vuoti tranne che per quattro corse scolastiche. Così succedeva col CTNM e così succede quando non c'è una progettazione ma l'unico criterio è quello di accontentare richieste discutibili e tra loro contrastanti. Fine dell'inciso.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso, indipendentemente da come finirà Václav Havel