by S-Bahn » Fri 17 June 2016; 0:23
Ma a parte i dialetti, anche le principali lingue europee (limitiamoci a inglese, francese, italiano, tedesco, spagnolo...) sono tra loro fortemente contaminate da scambi di ogni tipo avvenuti nel corso dei secoli.
Chessò, nella moda o nella cucina son presenti tanto in italiano quanto in inglese molti termini francesi importati soprattutto nei periodi in cui in questi specifici campi la Francia andava per la maggiore.
Nella finanza e nell'informatica da decenni domina, direi imperversa, l'inglese, mentre nella musica abbiamo il caso particolare in cui le notazioni del pentagramma musicale (piano, andante allegretto...) non sono semplicemente prese dall'italiano, ma sono in italiano in tutti i conservatori del mondo.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà
Václav Havel