by Lucio Chiappetti » Mon 24 September 2012; 11:25
Avendo un giornaliero IVOL avanzatomi da quest'estate (lo avevo preso per un rientro giornaliero dalla montagna che poi non ho effettuato), ieri ho fatto un giro come segue:
Passante da Porta Venezia (S5 delle 8:57) per Gallarate (lento con lunghe soste soprattutto a Busto). Stazione incasinata con lavori in corso (in particolare c'erano quattro omini che trascinavano un cavo elettrico con apparente grande fatica tipo alatori del Volga poi dopo averlo steso quello davanti tornava indietro e se lo tirava dietro da solo). In ogni caso avrei potuto fare in tempo a prendere il RE delle 9:32 da Garibaldi (avevo il dubbio sulla coincidenza stretta). Causa lavori sui marciapiedi non c'erano i cartelli arrivi/partenze e bisognava comunque scendere nel sottopassaggio per trovarli.
Volevo provare la Gallarate-Luino in toto dopo aver sentito del potenziamento come Malpensa-Bellinzona (avevo fatto solo un breve tratto in occasione di una escursione a piedi sui laghi di Comabbio e Varese ... andata da Varano Borghi e ritorno da Travedona Monate). Mi aspettavo nuovo materiale rotabile tipo ATR o Tilo, invece al binario 3 (senza nemmeno segnalarlo sul quadro indicatore) e' arrivato per fare la corsa domenicale delle 10:13 un AL (?) vecchiotto (anche se revampizzato all'interno), con controllore nemmeno in divisa, maglioncino e via.
La linea mi ha un po' deluso come scenicita', e' quasi tutta in trincea o galleria. Inoltre il cadenzamento e' abbastanza erratico.
Mi ha colpito invece il notevole traffico di treni merci !
Arrivato a Luino si trova una stazione con FV estremamente voluminoso, anche se pare sottoutilizzato. Arrivati sul lago alla rotonda, un cartello di quelli in memoria di Piero Chiara dice che quando la stazione fu fatta, lo scalo ferroviario era piu' grande dell'abitato esisente.
Tornato indietro un cartello turistico presso la stazione la chiama "del Gottardo" e ricorda come fu fatta per una linea Genova-Gottardo (che bypassava Milano ? non lo sapevo), e come fine agli anni '40 avesse una copertura in vetro e acciaio.
Ho rinunciato a proseguire oltre (sarei arrivato fino a Pino) perche' a quell'ora il treno verso la Svizzera aveva un bus sostitutivo, e poi non ero certo di trovare ove pranzare. Inoltre alla domenica pare non vi sia alcun servizio di autobus locali verso le valli (e nemmeno urbano, l'unico bus che ho visto era un postale svizzero).
Dopo passeggiata sul lungolago e pranzo, sono tornato indietro ... con lo stesso treno e lo stesso controllore. Dato che a mia madre non ispirava una passeggiata sul lago di Comabbio, ne' una fermata su uno dei paesini dell'alto lago, siamo scesi a Laveno "FS" con qualcun altro che per motivi ignoti cercava la stazione Nord. La posizione della stazione e l'aspetto del paese da quel lato sono poco attraenti (ricordano certi posti cementificati della Liguria). Pensavo di raggiungere il lago a sud del torrente e poi arrivare alla stazione FN ma mi sono trovato su un cavalcavia sopra il torrente che arriva dritto all'imbarcadero. Il tempo ispirava poco, per cui dopo camminata in lungolago, abbiamo deciso di aprofittare del RE e tornare a Milano (senza far sosta a Gavirate e prendere il treno successivo).
“It seemed to me,' said Wonko the Sane, 'that any civilization that had so far lost its head as to need to include a set of detailed instructions for use in a package of toothpicks, was no longer a civilization in which I could live and stay sane.”
― Douglas Adams, So Long, and Thanks for All the Fish