friedrichstrasse wrote:Non dimentichiamo che lo scopo delle politiche anti-auto del mondo anglosassone non è certo di diminuire la congestione, bensì quello di trasformare l'economia urbana da produttiva a finanziaria, stimolando la speculazione edilizia e spezzando i rapporti fra città e territorio.
friedrichstrasse wrote:Le ultime elezioni americane hanno evidenziato un paese diviso fra inner cities e sobborghi, con due schieramenti sempre più estremisti che non parlano più la stessa lingua. Due nazioni diverse, di fatto.
E fra Londra e l'Inghilterra il discorso è lo stesso.
Certo che non è un bel ragionamento, peccavo che si dicesse un'altra cosa, ovvero si mettesse in guardia da fare facili e superficiali analisi.friedrichstrasse wrote:Ecco, quindi visto che Londra ha già problemi di traffico, facciamo di tutto per peggiorare la situazione.
Bel ragionamento...
e623 wrote:Certo, proprio lo stesso. Solo a che a Londra in centro abitano i ricchi, in moltissime città americane
(tra cui quelle di molti stati in cui ha vinto Trump) ci abitano i più poveri e gli immigrati
friedrichstrasse wrote:Nel mondo post-fattuale ognuno può credere quello che vuole, agli asini che volano o al traffico che si riduce riducendo le strade.
S-Bahn wrote:Sostieni che il passaggio di una corsia dall'uso auto privata ad altro uso (tram o bici che sia) riduce la capacità della strada. Ma questo non è vero, è tecnicamente sbagliato.
S-Bahn wrote:Continui a focalizzarti sulla questione bici quando, ripeto ancora anche se penso inutilmente, la percentuale di corsie riservate alle bici a Londra è ridicola anche solo come estensioni, per non parlare come sezione stradale.
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