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Porto Ceresio: "Oltre al danno la beffa?"
Sono passati quasi sette mesi dal sequestro di un bus delle Autolinee Mendrisiensi, e poco o nulla si è mosso
Era il 18 dicembre 2013, una fredda giornata invernale, quando il bus delle Autolinee Mendrisiensi che effettuava la corsa tra Capolago e Porto Ceresio venne bloccato e sequestrato alla dogana italiana, con tanto di passeggeri a bordo, a causa della “mancanza di una autorizzazione internazionale per servizi di linea regolari, svolti da aziende di trasporto estere su suolo italiano”.
Un sequestro che aveva destato un certo scalpore, soprattutto perché quella linea era in funzione da oltre quattro anni. Un lasso di tempo durante il quale il bus era transitato quotidianamente dal valico doganale, senza che nessuno avesse mai fatto notare l'assenza di tale autorizzazione.
E anche perché, alla pari della Capolago-Porto Ceresio, sono diverse le linee di trasporto transfrontaliere che in teoria avrebbero potuto subire la stessa sorte.
Ciò che non è accaduto, visto che i bus della Lugano-Porlezza o o della Chiasso-Como, tanto per fare gli esempi di due linee transfrontaliere operate da società italiane, hanno continuato a circolare senza problemi.
La preoccupazione però c'era, e c'è ancora. A portarla in politica erano stati, già il 23 dicembre 2013, i deputati momò Corrado Solcà e Matteo Quadranti, i quali avevano presentato un'interrogazione al Consiglio di Stato chiedendogli di adoperarsi per regolarizzare la situazione della linea tra Capolago e Porto Ceresio.
Solo che, a quasi sette mesi di distanza da quell'interrogazione, non solo il Governo non ha ancora fornito una risposta, ma la situazione non sembra essersi affatto sbloccata. La linea di bus tra Capolago e Porto Ceresio si ferma ancora oggi a Brusino e non si sa quando potrà ricominciare a sconfinare.
Per cui i due deputati presentano ora una nuova interrogazione al Consiglio di Stato, dal titolo "Oltre al danno la beffa?", sollecitando una risposta alla domande del loro precedente atto parlamentare.
Solcà e Quadranti, in questa seconda interrogazione, spiegano che l'atteso incontro tra l'Ufficio federale dei trasporti ed il Ministero italiano, volto a chiarire la situazione, si è svolto ad inizio maggio, dopo ben cinque mesi dall'interruzione del collegamento. Ma che lo stesso, a quanto pare, è stato solo interlocutorio, per capire le posizioni dei due Paesi. Di decisioni non ne sono state prese.
Sempre a inizio maggio le Autolinee Mendrisiensi hanno ricevuto una petizione corredata da 470 firme, di cittadini italiani e svizzeri, per chiedere il ripristino della linea.
Ma a tutt'oggi nulla sembra essersi mosso.
A breve saranno esposti i nuovi orari dei trasporti pubblici per il 2015, nei quali i due deputati sperano di trovare anche la linea per Porto Ceresio. Proprio con questo obiettivo Solcà e Quadranti chiedono quindi al Consiglio di Stato di definire a breve termine un incontro con i competenti servizi onde sollecitare la stesura di quanto necessario per l'indispensabile autorizzazione, seppur provvisoria.
Perché l'attesa, per i pendolari che usufruivano di quel servizio di bus, sta diventando un po' troppo lunga...
Redazione | 10 lug 2014 12:58
http://www.ticinonews.ch/ticino/206495/ ... o-la-beffa