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Postby ing » Sun 19 December 2010; 11:24

Il TPL si basa in pratica su una rete di bus urbani (quasi tutti MAN nuovissimi a 12 e 18 metri) a frequenza di 5-10 minuti.
Il guaio è ch le fermate sono prive di cartine e la destinazione è scritta in ebraico sulla palina. In pratica bisogna informarsi prima in altro modo. I biglietti sono a corsa semplice ed esistono degli abbonamenti che mi sembravano a punti, come i vecchi skipass. Il sabato, niente servizio.
Sta per essere aperta una linea tramviaria nuovissima con sede interamente riservata e tram Citelis accoppiabili. Per qualche ragione i tram sono accantonati lungo la linea, che aprirà ad aprile 2011. Da segnalare un viadotto strallato di Calatrava.
Esiste pure una rete "frontaliera" a gestione palestinese che collega G. con le città oltremuro. I bus sono tutti Mercedes nuovi di pacca (aiuti UE?). Al terminal della porta di damasco, i bus partono quando sono pieni e fermano alla prima pensilina che si libera: un casino :mrgreen: Il venerdì niente servizio.
Non esiste un servizio aeroportuale diretto da G. al terminal di Tel Aviv. Esiste un servizio di taxi collettivi con autisti stanchi di vivere. :shock:
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Re: Gerusalemme

Postby Coccodrillo » Sun 19 December 2010; 12:35

In tutto Israele parte del venerdì ed il sabato i servizi pubblici non funzionano (urgenze escluse), per ovvi motivi religiosi.

La tranvia passa dalla parte palestinese a quella occupata il che crea problemi.
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Re: Gerusalemme

Postby ing » Sun 19 December 2010; 18:00

I motivi religiosi non sono tanto ovvi. Da noi la domenica i mezzi circolano anche se ad orario ridotto. Lì zero. Eppure anche lì c'è che lavora di sabato (ospedali...).

Spiegami ben bene la differenza tra "parte palestinese" e "quella occupata" :mrgreen:
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Re: Gerusalemme

Postby Coccodrillo » Sun 19 December 2010; 20:55

1) l'ebraismo in Israele ha più forza del cattolicesimo in Italia; ma posso farti un esempio simile in Europa: la linea secondaria Yverdon-Sainte Croix è stata interamente finanziata da un uomo cattolicissimo che ha preteso che per i primi 25 anni non circolassero treni la domenica, e così è stato

2) per ogni fazione l'occupante è l'altra (ma i palestinesi sono li da più tempo)
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Re: Gerusalemme

Postby S-Bahn » Sun 19 December 2010; 22:16

Non è solo questione di "forza" della religione, ma anche di prevalenza per questioni di regola formale.
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Re: Gerusalemme

Postby msr.cooper » Sun 19 December 2010; 22:49

Il sabato non usano nemmeno l'ascensore, oppure usano quelli automatici...
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Re: Gerusalemme

Postby Coccodrillo » Sun 19 December 2010; 22:58

Dipende da quanto sono osservanti...devo ricordarmi di mostrarvi il Thomas Cook (orario) di una linea israeliana a caso, nei prossimi giorni.
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Re: Gerusalemme

Postby skeggia65 » Mon 20 December 2010; 0:11

ing wrote:Sta per essere aperta una linea tramviaria nuovissima con sede interamente riservata e tram Citelis accoppiabili.

Tram Citelis??????
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Re: Gerusalemme

Postby Coccodrillo » Mon 20 December 2010; 0:16

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Re: Gerusalemme

Postby ing » Mon 20 December 2010; 10:43

Abbiate pazienza :mrgreen:

Comunque noi siamo arrivati là di sabato. L'aeroporto funzionava, gli agenti della ricurezza c'erano, i pulitori anche, i negozi e i cambiavaluta pure, ma la stazione era deserta (primo treno per Tel Avivi alle 19 e qualcosa, a sole tramontato. Ora, se il lavoro di agente di sicurezza all'aeroporto è talmente necessario da essere tollerato anche di sabato, perché non è necessario il treno/bus che lo porta al lavoro?

@Rettile: Dal 1948 Gerusalemme era divisa in due dalla linea verde, che separava Israele e Giordania. Nel 1967 Israele ha invaso la Giordania fino al Giordano e si è annessa tutta Gerusalemme, senza riconoscimento internazionale. Tuttavia G. è una città indivisa e non attraversata da confini. La "zona occupata" che dici tu, forse (ma non mi azzardo a interpretare le tue parole: troppo rischioso) è la Cisgiordania, o "Territorio dell'Autorità Nazionale Palestinese", ma non è toccata dal tram.
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Re: Gerusalemme

Postby Trullo » Mon 20 December 2010; 11:09

Coccodrillo wrote:1) l'ebraismo in Israele ha più forza del cattolicesimo in Italia; ma posso farti un esempio simile in Europa: la linea secondaria Yverdon-Sainte Croix è stata interamente finanziata da un uomo cattolicissimo che ha preteso che per i primi 25 anni non circolassero treni la domenica, e così è stato

2) per ogni fazione l'occupante è l'altra (ma i palestinesi sono li da più tempo)



1) Sarebbe interessante conoscere la motivazione del non funzionamento dei mezzi pubblici. Se per motivi religiosi gli ebrei osservanti non possono viaggiare il sabato (e la giornata ebraica va da tramonto a tramonto, quindi da venerdi sera) non si spiega il motivo dell'estensione del divieto a tutti, essendo Israele almeno formalmente stato laico. A meno che si voglia considerare il punto di vista dell'eventuale ferroviere o tranviere ebreo osservante (a proposito, qual è la percentuale di ebrei osservanti in Israele?).
Da questo punto di vista le soluzioni europee dimostrano una maggiore laicità e rispetto di chi non è seguace della religione professata dalla maggior parte della popolazione (in Europa, di chi non è cristiano), e Israele si dimostra uno stato poco laico. Salvo eccezioni marginali come quella citata da Coccodrillo (o come le FSE, dove comunque sono sicuro che non si tratta di motivi religiosi), la domenica (festa cristiana, ma adottata convenzionalmente come giorno di riposo anche da chi cristiano non è, se non altro per rendere più semplice l'organizzazione dei luoghi di lavoro e della vita sociale. Tant'è che tentativi come quello della rivoluzione francese o della russia leninista di abolire la settimana sono falliti) i mezzi pubblici vanno, come ovviamente sono attivi gli ospedali, lavorano le forze dell'ordine, e (in ossequio al fatto che la domenica non è solo "preghiera e ringraziamento" ma anche "riposo e divertimento") bar, ristoranti, impianti sportivi, cinema, teatri e quant'altro permette a chi lavora durante la settimana di svagarsi e divertirsi la domenica
E' curioso notare come negli ultimi anni a questa tendenza si sia aggiunta anche quella di aprire la domenica i centri commerciali, quasi fossero luoghi di svago alla pari di quelli citati sopra. E ancora più curioso notare come (da parte dei lavoratori dei centri sociali stessi) le opposizioni del sindacato tradizionalmente "cristiano" siano state flebbili, mentre quelle più forti (in nome del diritto dei lavoratori di avere il giorno di riposo insieme ai lavoratori degli altri settori, per passare la domenica in famiglia o con gli amici) siano venute da quello che storicamente in passato si qualificava come "ateo e materialista".

2) Il "c'eravamo prima noi" (oltre a rischiare di essere controproducente: un ebreo potrebbe rispondere che gli ebrei vivono in Palestina da circa tre millenni, mentre i palestinesi di cultura e lingua araba dovrebbero risalire all'espansione araba di circa millecinquecento anni fa) è sostanzialmente sbagliato: oggi in parte della Palestina esiste uno Stato d'Israele i cui cittadini non possono essere considerati colpevoli per le colpe dei loro nonni sessanta anni fa, e le cui legittime esigenze di vivere in pace con i propri vicini devono essere soddisfatte (ovviamente insieme alle altrettanto legittime esigenze dei palestinesi di avere indipendenza pace e libertà). Altrimenti, alla stessa stregua, i croati di Fiume e Zara o gli sloveni di Capodistria dovrebbero far posto ai discendenti dei profughi italiani che abbandonarono quelle terre dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale circa sessant'anni fa. O i polacchi della Slesia e della Pomerania e i russi della Prussia Orientale dovrebbero fare lo stesso per restituire quelle terre ai tedeschi che c'erano "prima di loro"
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Re: Gerusalemme

Postby brianzolo » Mon 20 December 2010; 11:15

dall'intervista a Chicco Mentana del Giornale nuovo di ieri:

«...Dico di più: ho dedicato un ca­p­itolo di Passionaccia al caso di Lu­is Marsiglia, il professore di origini ebraiche che s'inventò d'essere sta­to aggredito a Verona da un com­mando neonazista, proprio per smontare questo riflesso condizio­nato di tipo religioso per cui se uno dà a un altro del cattolico di merda si offende al massimo il diretto inte­ressato mentre se gli dà dell'ebreo di merda scatta tutta la trafila: la Shoah, Auschwitz, il razzismo... Non avverto antisemitismo in Ita­lia e, se sussiste, è ampiamente al di sotto del livello di guardia. Dai miei genitori ho imparato ad ama­re tanto gli israeliti quanto i cristia­ni. Ho capito che Dio non può esse­re così sadico da farci nascere ebrei in un luogo e cattolici in un altro luogo, da darci una religione giusta e una sbagliata. O Dio esiste o non esiste. E per me esiste».
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Re: Gerusalemme

Postby S-Bahn » Mon 20 December 2010; 12:06

Trullo wrote: le soluzioni europee dimostrano una maggiore laicità...
Bella scoperta :D Gli stati europei non sono stati confessionali, a differenza di Israele e dei paesi arabi/musulmani.
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Re: Gerusalemme

Postby ing » Mon 20 December 2010; 13:00

Trullo wrote: essendo Israele almeno formalmente stato laico.


Questo è da vedere. Ad esempio in Israele non esiste il matrimonio civile, e gli ebrei ortodossi sono esentati dal servizio militare, ed in certi casi pagati dallo Stato per pregare.
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Re: Gerusalemme

Postby Trullo » Mon 20 December 2010; 13:03

Quindi la laicità di Israele è solo nella propaganda di chi lo racconta come "uno di noi", unico stato democratico, laico e libero in una regione di stati autoritari?
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