Museo tranviario di Praga, ovvero...

[ambrogio mortarino]

Quello che a Milano non ci sarà mai: un intero deposito formato da 20 binari coperti (!) nel quale sono ospitate un centinaio (!!) di vetture, tutte funzionanti (!!!) ed esposte con i trolley in presa, oltre a un'infinità di oggetti: isolatori, spezzoni di linea aerea, cartelli, foto, biglietti, divise, modelli, e chi più ne ha più ne metta. Questo strepitoso museo (deposito di Vozovna Strešovice) è suddiviso in tre parti: una parte consistente nel museo vero e proprio, dove sono esposte vetture ancora con il trolley ad asta e pertanto non escono se non in casi rarissimi, previo adattamento del trolley con uno strisciante, un'altra parte (4 binari), non visitabile, ospita i mezzi in corso di restauro, infine altri 4 binari (visitabili chiedendo il permesso al disponibile personale) ospitano la decina di vetture utilizzate regolarmente ogni giorno sulla linea 91, linea effettuata con tram d'epoca che collega il museo al centro di Praga.
Ogni giorno c'è in circolazione una composizione diversa, anche se il giorno del mio arrivo, oltre alla composizione in servizio regolare, ho viso altri due convogli (motrice+rimorchio) in giro, senza riuscire a fotografarli
Che altro dire? Dirigenti ATM, svegliatevi!!!



Sottostazione elettrica tranviaria ambulante


Vettura "giardiniera"




La vettura utilizzata dal sindaco di Praga, con relativo interno




Convoglio merci tranviario (moreice merci e vari carri)














Vetture in corso di restauro


Questa è la parte dove sono rimessate le vetture utilizzate regolarmente




Linea 91

[serie1928]

Quello che a Milano non ci sarà mai:...

Dai non essere pessimista...Il nostro non sara mai cosí ricco di mezzi, ma qualcuno si potrebbe ricostruire, volendo. In fondo Milano ha avuto pochi mezzi tramviari: le Edison (tutte distrutte), le 600, le 1500 e le varie piccole serie 5000 e ss. a cavallo della II WW, e le altre che circolano ancora adesso. Difficile trovare un parco mezzi piú omogeneo (ed é in parte la ragione perché abbiamo le 1500 ancora circolanti, piú museo di cosí).
La speranza é l´ultima a morire. Anche in altre realtá l´idea di un museo ci ha messo dei decenni a maturare. Maturerá anche da noi, l´importante che si conservino i materiali: velette, combinatori, disegni, fotografie, segnali, paline, gugie, nettarotaie, ecc. oltre ai mezzi, ovviamente.

Una cosa mi viene in mente: adesso che rifaranno il sistema di segnalamento della M1, non é che c´é qualche anima pia che conserverá una banco ACEI, segnali alti e bassi, circuiti di binario, ecc.. che probabilmente non verranno utilizzati nei nuovi impianti?

[ambrogio mortarino]

Prima di pensare di ricostruire bisognerebbe pensare a mettere in mostra e utilizzare quel poco che c'è, lo ripeto ancora una volta, a imbastire un servizio regolare con tram storici il fine settimana, su una linea poco impegnativa, non ci vuole niente, solo un po' di buona volontà.
Quanto all'omogeneità del parco, mi permetto di dissentire: il parco mezzi urbano e interurbano era ricchissimo, ed è stato buttato via al 90%.
Bisogna ringraziare Ogliari se si è avanzata una Edison, anche se tenuta in condizioni non proprio eccelse, ma le 600, 3000, 4000, 4500, 5000, 5200-5300, le "Bassotte", i rimorchi urbani, tutte le motrici interurbane delle varie serie e relative rimorchiate, il treno bloccato prototipo, le locomotive a vapore delle tranvie di Magenta e Trezzo, le motrici interurbane ad accumulatori, per non parlare dei filobus e degli autobus...dov'è finita tutta questa roba? Se di tutto questo fosse stato tenuto anche solo un esemplare per tipo, un deposito come quello di Praga non basterebbe.

[Stadtbahn]

Concordo: la varietà di materiale rotabile che ha circolato a Milano e dintorni negli ultimi 130 anni è veramente notevole. Di alcune vetture anche recenti (tipo le tranviarie 5000 o le carrello APN) non è rimasta traccia alcuna se non qualche fotografia e questo è un vero danno.

[ambrogio mortarino]

Per fortuna una carrello APN si è salvata, la 1524, ma solo perchè un appassionato a suo tempo la acquistò.

[Stadtbahn]

Già, è vero, dimenticavo. Sai se è ancora nello stesso posto, che mi pare fosse Cusano Milanino?

[ambrogio mortarino]

Era a Rescaldina, da diversi anni è a Vigevano, assieme a una seconda carrello acquistata dalla stessa persona

[Stadtbahn]

E' vero, Rescaldina... Sto invecchiando... C'era pure una foto su un libro, può essere quello di Guido Boreani? Ma a Vigevano si trovano in una struttura privata? Immagino che ci voglia un bel po' di spazio per tenere due tram!

[serie1928]

Prima di pensare di ricostruire bisognerebbe pensare a mettere in mostra e utilizzare quel poco che c'è, lo ripeto ancora una volta, a imbastire un servizio regolare con tram storici il fine settimana, su una linea poco impegnativa, non ci vuole niente, solo un po' di buona volontà.
Quanto all'omogeneità del parco, mi permetto di dissentire: il parco mezzi urbano e interurbano era ricchissimo, ed è stato buttato via al 90%.
Bisogna ringraziare Ogliari se si è avanzata una Edison, anche se tenuta in condizioni non proprio eccelse, ma le 600, 3000, 4000, 4500, 5000, 5200-5300, le "Bassotte", i rimorchi urbani, tutte le motrici interurbane delle varie serie e relative rimorchiate, il treno bloccato prototipo, le locomotive a vapore delle tranvie di Magenta e Trezzo, le motrici interurbane ad accumulatori, per non parlare dei filobus e degli autobus...dov'è finita tutta questa roba? Se di tutto questo fosse stato tenuto anche solo un esemplare per tipo, un deposito come quello di Praga non basterebbe.

Hai ragione, mi riferivo al solo parco mezzi urbano, ma quello extraurbano merita assolutamente la stessa considerazione, ma con una trattazione separata, come pure la metropolitana. Il tutto nella stessa struttura museale, ovviamente!
In merito al termine "ricostruzione" si tratta meglio "di ripristino allo stato originale". In fondo i mezzi di servizio sono sostanzialmente della serie 600 e le 5000-5300 sopravvivono come parte delle 4800.
Le "Bassotte" erano solo 2, ed é un vero peccato siano andate perse (magari qualche romano le ha conservate in barba all´ordine di demolizione. A volte certi miracoli succedono).
Non dimentichiamo poi il prototipo SOCIMI "ritrovato" a Savigliano.
Per il resto, la "mattanza" delle Edison rederebbe la ricostruzione onerosa. Stesso discorso per i rimorchi.