Allora sapete o se non lo sapete ve lo dico che la rete Shinkansen, in particolare sulle linee Tōkaidō e Sanyō è articolata su più livelli di servizi. Ci sono treni che fanno poche fermate, treni che ne fanno un po' di più e treni che praticamente fanno più fermate dei nostri ex IR. Il pattern delle fermate è complesso ma non è questo l'argomento. Comunque sia dal più veloce al più lento questi tre livelli di servizio si chiamano "Nozomi", "Hikari" e "Kodama"
Allora "Nozomi", scritto in giapponese anche のぞみ (questi caratteri sono chiamati hiragana e sono sostanzialmente un alfabeto sillabico, ogni simbolo corrisponde ad una sillaba con una pronuncia specifica, per esempio の si pronuncia "no") è in realtà la pronuncia di questo ideogramma 希 che come tutti gli ideogrammi ha vari significati tra cui "raro", "raramente" ma anche "speranza" (la wiki inglese dice che nozomi significa appunto speranza, ma io credo che in realtà ferroviariamente si volesse dare il significato di "raramente", cioè fa poche fermate ma è solo una mia impressione
)
Se però in giapponese vedete scritto l'ideogramma 希 e lo pronunciate Nozomi vi rideranno dietro, perché in realtà si pronuncia "male/mare" (dipende dalla persona, alcuni pronunciano praticamente la l, altri specie i più occidentalizzati pronunciano qualcosa metà tra la l e la r) oppure si pronuncia "ki" o "ke"
Questo perché ogni kanji (ideogramma) può avere tre tipi di pronunce (non è detto che le abbia tutte)
- la pronuncia "on" che è quella che aveva originariamente il kanji in cinese (spesso usata quando si vuole essere formali o ricercati): "ki" e "ke" sono la pronuncia on di 希
- la pronuncia "kun" che è la pronuncia vera e propria in giapponese (è il caso di "mare")
- la pronuncia "nanori" che è usata solo nei nomi in particolare di persona e la pronuncia nanori di 希 è appunto "Nozomi"
Non essendo stato in giappone non lo so, ma probabilmente per evitare casini Nozomi lo scriveranno con gli hiragana
Fine OT
“There is a greater darkness than the one we fight. It is the darkness of the soul that has lost its way. [...] Greater than the death of flesh is the death of hope, the death of dreams.”