Benvenuto anche da parte mia ad Angelo, mi permetto di usare il "tu" e tralasciare per un attimo la tua funzione istituzionale in quanto su queste pagine "siamo tra appassionati!!"
Alla luce del tuo intervento, che ho molto apprezzato, l'articolo che ha aperto questa discussione si rivela l'ennesimo caso di "riassunto giornalistico", dove i dettagli tecnici (fondamentali per contestualizzare al meglio certe affermazioni) vengono tralasciati dal giornalista per puntare sulle frasi ad effetto. Era successa la stessa cosa al sottoscritto qualche anno fa per un articolo relativo al tpl su gomma. E sì che nelle interviste il giornalista non ci dovrebbe mettere del suo...
Per quanto concerne il traffico di motoscafi privati nelle acque bellagine, nei mesi estivi il problema è davvero evidente e fastidioso per chi cerca relax sul vostro splendido lungolago. Una situazione simile si verifica nelle acque di Tremezzo, aggravata dalla presenza di uno dei pochi distributori di carburante per motoscafi. Mi viene anche da dire che Bellagio in parte "subisce" tale situazione, visto che a memoria non mi sembra che vi siano molti posti barca nel territorio (escluso il porto di Capo Spartivento, ed in misura minore San Giovanni); credo si tratti soprattutto di motoscafi provenienti da altri porti lacustri.
Da ignorante di leggi in materia mi chiedo (e approfitto per chiederti), il Comune non può imporre una forma di regolamentazione sulle proprie "acque territoriali"?
Per il discorso catamarani, non sono troppo d'accordo con gli amici che affermano "ormai ci sono e dobbiamo tenerceli"
Intanto, appena sono stati evidenti i grossi difetti progettuali di queste navi (parlo dell'estate 2002, entrata in servizio del "Città di Como" e prove in acqua del "Città di Lecco"), la NLC avrebbe fatto bene ad ammettere i problemi e scusarsi, anzichè insistere con i cat ed accelerare la dismissione degli ultimi RHS70; sarebbe stato un approccio più responsabile e meno "sostenuto". A quel punto, si sarebbe potuto recuperare in extremis gli RHS70 fermi sul lago Maggiore (sicuramente meno sfruttati di quelli lariani), ed intensificare la manutenzione sui poveri "Gerani" e "Betulle", ormai sfruttati al limite.
E soprattutto evitare la scellerata demolizione del "Gardenie" (autunno 2003), decoibentato e risistemato appena un anno prima, che a tutt'oggi non trova una logica.
In seguito (2004) fortunatamente c'è stata un'inversione di tendenza, con il recupero in extremis della "Freccia dei Gerani" e l'inizio del lungo ciclo di modifiche sui cat, forse non evidenziate a sufficienza con l'opinione pubblica. Le continue cure cui è stato sottoposto l'ultimo RHS70 sopravvissuto, e perfino l'ipotesi di un recupero del "Betulle" (temo ormai impossibile
) sono la riprova di questo "cambio di vento".
Certo, i cat ora sono migliorati, ma non si può dire che siano delle unità riuscite, nè economiche o redditizie; anche il moto ondoso, seppur sensibilmente ridotto rispetto ai primi anni, resta elevato nei confronti di tutte le altre unità (anche se le nuove motociabatte non scherzano!). Demolirli non si potrà, ma andrebbero utilizzati solo quando l'utenza presunta giustifica l'impiego di un natante così costoso, penso alla stagione estiva e ai weekend di primavera, magari limitando l'utilizzo degli RHS150.
D'altronde, 7 mezzi per assicurare un servizio che ne richiede al max 3 contemporaneamente in linea non mi sembrano pochi, pur con tutte le criticità manutentive di mezzi così delicati...
Per quanto riguarda l' "Orione", può darsi che effettivamente i passeggeri di questa unità la apprezzino, una volta a bordo. Al sottoscritto viaggiare sull' "Orione" piace molto, vederlo arrivare al pontile magari un po' meno; anche se ormai fatta l'abitudine al suo aspetto da "mini-nave da crociera" tuttosommato lo trovo discreto esteticamente, anche se non all'altezza delle classe "Volta", motonavi superlative da tutti i punti di vista.
Resta il fatto che l' "Orione" ha una linea nuova, moderna e imponente, diversa da tutte le altre navi; per quanto la sua estetica sia stata curata da uno studio di architettura (il che dimostra cmq buona volontà da parte della Navilaghi), il risultato non credo si possa definire del tutto "attento all’ambiente ed alla tradizione".
Ribadisco, con gli stessi soldi (e anche meno) si sarebbe potuto recuperare il "Patria"...
Per il livello generale di servizio offerto quoto in buona parte Max, mi pare che la NLC offra un servizio più che soddisfacente con corse frequenti e ben mirate, un impiego intenso dei natanti storici e grande passione da parte di quasi tutto il personale. Sulla collaborazione con i comuni lacustri non ho dati per poter valutare, immagino però che spesso la NaviComo si trovi a dover adottare soluzioni di compromesso per cercare di accontentare un po' tutti, come spesso accade per i servizi di tpl pubblici che interessano molti comuni, ciascuno con le proprie istanze particolari, non sempre conciliabili con quelle di tutti gli altri...