Blue Ribbon

Un ramo poco conosciuto dei trasporti lombardi

Re: Blue Ribbon

Postby DanieleTO » Sun 18 April 2010; 22:36

^^ Possiamo sempre comprarla e montarla sul "Concordia" :P , accanto a quella attuale!!!! :mrgreen: :wink:

Sai che bel concertino?!? 8--)
IL "CONCORDIA" E' UN GIOIELLO DEL LARIO!!!!!
PER IL RITORNO DEL "PIEMONTE" VERBANICO IN SERVIZIO!!!!!


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Re: Blue Ribbon

Postby jacopo » Sun 18 April 2010; 22:46

Eheh...ma credo che sarebbe appena un filino TROPPO potente ... :mrgreen:
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Re: Blue Ribbon

Postby DanieleTO » Sun 18 April 2010; 22:50

^^ Su questo non c'é dubbio!!! :mrgreen: 8--)
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Re: Blue Ribbon

Postby jacopo » Thu 22 April 2010; 16:22

(…Inizio sesta parte…)

Come precedentemente affermato, i primi anni ’30 del XX Secolo sono stati caratterizzati dall’egemonia tedesca delle traversate atlantiche.
I tedeschi erano convinti che le loro navi, così tecnologicamente avanzate, fossero insuperabili,
e questo significava – ovviamente – la capacità di detenere il Nastro Azzurro ancora per parecchi anni a venire.
Poveri illusi… ^^

La fine dell’ avventura tedesca ha inizio il 27 aprile 1930: infatti, nei cantieri Ansaldo di Sestri Ponente, veniva impostata una nave , che si sarebbe dovuta chiamare – inizialmente - Guglielmo Marconi.

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Il 1 agosto 1931, dopo 15 mesi di duro lavoro,
nello scalo del Bersagliere lo scafo di ben 13.400 tonnellate era pronto per essere varato:
dipinto di un colore rossastro, dovuto al minio, e come protetto da cinque altissime gru, da mesi attirava l’attenzione sia dei cittadini genoani, sia di chi fosse passato per la città in quel periodo…

Image

Questa nave aveva indubbiamente qualcosa di diverso dalle altre!
Cosa non lo si poteva ancora sapere, ma lo si poteva intuire!
E lo intuivano anche Germania e Gran Bretagna, che avevano inviato agenti dei rispettivi servizi segreti in cantiere per carpirne i segreti…quei ribaldi !! :twisted: :bash: :bash: :bash:
Pensate che andarono persino a Trieste, per infiltrarsi fra gli ingegneri della CRDA Cantieri Riuniti dell’ Adriatico,
allo scopo di analizzare le potenzialità del nuovo transatlantico Conte di Savoia, allora in costruzione!

Image

Apparteneva al Lloyd Sabaudo,
Società di Navigazione famosa in tutto il mondo per avere in servizio i “ Quattro Conti “ :

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- Conte Rosso:

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- Conte Verde

- Conte Grande

- Conte Biancamano:

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Il cui ponte di comando attualmente è conservato al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano :!:

( :arrow: http://www.museoscienza.org/dipartiment ... camano.asp )


Il Conte di Savoia fu varato il 28 Ottobre 1931, ed entrò in servizio nel novembre 1932:
come da previsione, si rivelò il più pericoloso rivale del REX !!! :!: 8--)
…ma di questa nave avrò modi di parlarne in seguito! :wink:

Torniamo a Genova:
quel giorno non si celebrava solo “ la nave “
ma anche il CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO della nascita della sua Società armatrice
,
la Navigazione Generale Italiana ( NGI )

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fondata a Roma l’ estate del 1881, con sedi operative a Genova e Palermo.


Il cardinale Dalmazio Minoretti , arcivescovo della città, alle ore 7.45 aveva impartito la propria benedizione, alla presenza di una madrina d’eccezione: la Regina Elena in persona, accompagnata da suo marito e sovrano Vittorio Emanuele III di Savoia, Re d’ Italia ! :wink:
Il futuro SuperTransatlantico non avrà un nome banale: si chiamerà S/S R E X !!!

Image


Alle 7.50 i martinetti idraulici si apprestavano ad entrare in azione: vennero tolti tutti gli ultimi ancoraggi che trattenevano nell’ invasatura la nave numero 296, com’era ufficialmente classificato il REX nel Registro di Genova, per la precisione completato a prua fino al ponte A, e a poppa fino al ponte B.

Il grasso sulla slitta luccicava…

La Regina Elena, alle 7.55, si sfilò il guanto grigio perla, per premere un tasto elettrico,
che avrebbe sganciato una bottiglia di spumante Gancia Riserva Reale
,
legata con un nastro azzurro all’estremità di un’ antenna, contro quella gigantesca prua ! :!: :wink:

La tensione era palpabile! 8--)

Come non ricordare quello che avvenne al Principessa Jolanda:

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il primo VERO transatlantico di lusso italiano,
al cui varo il 22 settembre 1907 erano presenti giornalisti provenienti da tutto il mondo,
esattamente come quel giorno, quel fatidico 1 agosto 1931, per il varo del REX! ^^
Appartenente alla Società Lloyd Italiano:

Image

e lunga 141 metri, con un dislocamento di poco superiore alle 9000 tonnellate,
scese in mare dallo scalo di Riva Trigoso,
per poi piegarsi rovinosamente in pochi istanti sul fianco sinistro, e finire a fondo!!! :!: :o


Image

Un vero disastro di portata mondiale, per la cantieristica italiana !!! :(

Anche la gemella Principessa Mafalda, varata nel 1908, e leggermente più grande, avendo infatti una lunghezza di 146 metri, ed un dislocamento di circa 10.000 tonnellate:

Image

fu una nave sventurata: nell’ ottobre 1927 naufragò al largo delle coste del Brasile tra Salvador de Bahia e Rio de Janeiro!
L’asse dell’elica di sinistra si era sfilato per il cedimento di un giunto, causando uno squarcio nello scafo!
A bordo erano presenti 1259 persone, ne morirono più di 300 ! :(
Queste nave, fra l’altro, era proprio della NGI, in quanto il Lloyd Italiano nel 1911 finì sotto il controllo della Navigazione Generale Italiana.

Esisteva anche la minaccia di un sabotaggio, come avvenne a Livorno con l’ Incrociatore pesante Trento il 4 settembre 1927:
mani sovversive avevano mischiato sabbia ai pani di sego,
bloccando la nave sullo scivolo dopo poche decine di metri !!!
:!: :o

Image

E come non dimenticare il transatlantico Roma,

Image

appartenente anch’esso come il gemello Augustus alla NGI,
che nel 1926 si bloccò sullo scivolo, perché il sego si era indurito??? :?: :o

Bisogna riconoscere che l’ Ansaldo aveva già dato buona prova di sé, con la costruzione della Duilio:

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Entrata in servizio nel 1923, non aveva niente da invidiare alla gemella Giulio Cesare, costruita in Gran Bretagna dai cantieri Swan, Hunter & Wigham Richardson… gli stessi che hanno dato alla luce la RMS Mauretania !!! :clap: :clap: :clap:

In ogni caso, questa volta non erano ammessi errori, nemmeno il più insignificante!
Tutto doveva essere assolutamente PERFETTO ! :!:
Finalmente la bottiglia si infranse, la folla applaudiva festante…ma la nave non si mosse^^

(…Fine sesta parte…)
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Re: Blue Ribbon

Postby jacopo » Thu 22 April 2010; 20:52

La gradite la suspence? :?: :lol: :lol: :mrgreen:
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Re: Blue Ribbon

Postby DanieleTO » Thu 22 April 2010; 22:16

^^ Ti piace tenerci sul filo del rasoio, eh?!? :mrgreen: :wink:

Le immagini che stai postando sono davvero fantastiche, e lo stile di racconto é sempre più avvincente. :clap: :clap: :clap:

Comunque, povera "Principessa Jolanda" :? .....

Ah, dimenticavo: sbaglio o il Cantiere Ansaldo di Sestri Ponente aveva assorbito il Cantiere Odero, che produsse "Concordia" e "Patria" lariani?!?
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Re: Blue Ribbon

Postby S-Bahn » Fri 23 April 2010; 0:43

A cosa fu dovuto il disastroso varo della Principessa Jolanda?
Mi viene da pensare ad un enorme errore di progettazione, col baricentro troppo alto rispetto alla forma dello scafo, ma è mai possibile una cosa del genere?
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà

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Re: Blue Ribbon

Postby mincio I » Fri 23 April 2010; 9:28

La povera Jolanda si sarà inabissata perchè probabilmente al momento del varo dello scafo, la parte interna tipo motori e caldaie non saranno ancora stati montati ,inoltre le carbonaie saranno state vuote come pure le zavorre . Quindi , data la precaria galleggiabilità di uno scafo senza zavorra appropriata , un piccolo sbandamento nella fase del varo dallo scivolo fa in modo che la forza verso il basso applicata sul baricentro della nave si allontani da quella verso l'alto del centro di spinta , questa forza di gravità avrà quindi una leva sempre maggiore che fa rovesciare la nave, anche se in termini assoluti risulta minore della forza di galleggiamento (la nave infatti non affonderebbe se non arrivasse a imbarcare acqua diminuendo la forza di galleggiamento ) che casino!! hehehe :?
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Re: Blue Ribbon

Postby jacopo » Fri 23 April 2010; 18:45

Il principessa Jolanda era praticamente completato !!! :wink:
Caldaie e motrici erano installate !!! :!:

<< La nave si è ingavonata subito dopo il varo.
Dalle foto appare evidente che il pescaggio è veramente esiguo.
In quelle condizioni è bastato una piccolissima differenza di peso da un lato per dargli lo sbandamento iniziale, la situazione si è aggravata dopo.
E' accertato che gli oblò non erano stati montati; se quindi a nave sbandata la prima fila è caduta sott'acqua la nave ha cominciato a imbarcare acqua aggravando sempre di più la situazione.
Ma potrebbe essere anche che l'avantiscalo, che è accertato ha subito un danno nella fase di rotazione, abbia a sua volta provocato una via d'acqua (falla) sullo scafo dando inizio alla tragica sequenza.
>>


Tratto da questo sito, che ha parecchie immagini!!! :!:
Date un'occhiata qui:
:arrow:
http://www.raffaelestaiano.com/un_varo_sfortunato.html

Spero possa essere d'aiuto! :wink:
Ed è un sito davvero interessante!!! :P
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Re: Blue Ribbon

Postby zucca75 » Fri 23 April 2010; 20:19

jacopo wrote: da mesi attirava l’attenzione sia dei cittadini genoani


E i sampdoriani (o meglio i tifosi dell'Andrea Doria e della Sampierdarenese, visto che in quegli anni erano ancora 2 squadre distinte) dove li mettiamo :?: :mrgreen:

Ottima narrazione come sempre, i modelli in scala di alcune delle navi citate (mi ricordo il "Giulio Cesare, ad esempio) si possono vedere all'interno del Museo del Mare a Genova, il quale merita indubbiamente una visita.

Attendiamo di sapere cosa è successo al Rex durante il varo.... :wink:
La mia galleria fotografica su flickr:

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Re: Blue Ribbon

Postby jacopo » Sun 25 April 2010; 19:50

(…Inizio settima parte…)

Il transatlantico non vinse l’ attrito, rimase sullo scalo, immobile !
Complice il silenzio TOTALE della folla, l’atmosfera era quasi surreale:
fece gelare il sangue nelle vene ai presenti, dall’ ultimo dei carpentieri al primo degli ingegneri !!! :!: :o

Il Direttore del cantiere, Augusto Piazzai, era convinto che la sua carriera fosse terminata in quel preciso momento…e si dice gli balenò addirittura l’ idea del suicidio!

Il REX, in potenza la nave più veloce del mondo, giocò davvero un brutto tiro:
passarono alcuni interminabili secondi, qualcuno iniziava a pensare ad un sabotaggio…
...ma poi…
...finalmente
...ecco IL boato che tutti si attendevano !!!!

Image

:clap: :clap: :clap:

Esplosero le manifestazioni di gioia (che paradossalmente erano anche manifestazione di un forte senso di liberazione! ), risuonarono le sirene delle navi, furono sparati alcuni colpi di cannone in segno di saluto !!!

Alcuni operai, che da oltre un anno avevano lavorato alla sua costruzione, gioiosamente esclamarono:
<< Nostro figlio ha lasciato la culla !!! >>


La nave fece l’ inchino alla madrina: così viene chiamata la magia che talvolta avviene durante un varo!
La scafo, una volta al termine dell’avanscalo sommerso,
perde parte della galleggiabilità a prua, e fa una sorta di riverenza !
:wink:
Si allontanò un poco dalla costa, i rimorchiatori lo raggiunsero, per poi riportarlo alla banchina di allestimento!

^^

Trasferiamoci ora a Trieste ! :!: :D


I lavori per la costruzione del Conte di Savoia proseguivano spediti,
e la sua società armatrice, il Lloyd Sabaudo,
era fermamente convinta che quella che stava nascendo fosse la nave più bella e potente del mondo !!! :!:

Insomma, il SuperTransatlantico per antonomasia, in primis in grado di strappare il Nastro Azzurro ai tedeschi, e poi anche capace di superare una volta per tutte - in prestigio - la Società di Navigazione Generale Italiana ( NGI ) !!!

Allo stesso tempo, anche la NGI aveva gli stessi obiettivi: conquistare finalmente il Nastro Azzurro,
e mettere definitivamente fuori gioco gli odiati rivali della Lloyd Sabaudo,
con una nave che avrebbe fatto vedere loro i sorci verdi, altro che il loro Conte Verde !!! :!: :mrgreen: :mrgreen:

Il 28 ottobre 1931 tutto era pronto per il varo:

Image

Ed anche il Conte di Savoia , proprio come il REX, ebbe una madrina di tutto rispetto: Maria Josè del Belgio, consorte di Umberto, Principe di Piemonte ed erede al trono!

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Decisamente una gran bella donna! :mrgreen: :wink:

La nave, che all’epoca dislocava già quasi 20.000 tonnellate, attendeva sullo scivolo, davanti ad una folla di circa 80.000 persone, con il grande stemma sabaudo sulla prora!
Impugnando una sottile ascia d’argento, la Principessa tagliò un cavetto, ed una bottiglia si infranse con un sibilo sulla sua fiancata! :D


Non ci furono esitazioni, il Conte di Savoia scese dolcemente in acqua,
accolto da fragorose manifestazioni di giubilo, dalle sirene delle altre navi,
dai colpi di cannone, e da alcuni aerei che per l'occasione sorvolarono Trieste !!!

^^

Le operazioni di completamento delle due navi procedevano parallelamente…ma a volte è proprio vero che il destino è beffardo!
Infatti, già nell’ ottobre 1931 furono avviate delle trattative per riunificare le tre società Cosulich, Lloyd Sabaudo ed NGI,
in quanto si era resa necessaria la creazione di un unico organismo parastatale per la gestione di un ramo vitale, come quello dei collegamenti marittimi !!!


Il 2 gennaio 1932, fu formalmente stipulato l’ atto di costituzione della nuova

Società Italia Navigazione

Image

la quale poteva così disporre di una flotta di ben 22 navi ! :!: :wink: 8--)

Conte di Savoia e REX si sarebbero rivelate navi profondamente differenti ! :!: :!: :!:

Il Conte di Savoia sarebbe stato arredato in stile Novecento, quindi in chiave prettamente moderna:

Image

e nell’ allestimento spiccava il Salone delle Feste di Prima Classe, il Salone Colonna:

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progettato dall’ architetto Coppedè, era la copia della Galleria Colonna, esistente a Roma, nei pressi di Palazzo Chigi ! 8--)

Non poteva mancare l’ orchestra !!! :mrgreen:

Image

8--) 8--) 8--)


^^


Per il REX, invece, si era scelto di proporre degli allestimenti maestosi, superbi,
tanto che finirono per essere così ECCELSI nella manifestazione del LUSSO PIU' ESTREMO
,
da meritarsi la definizione di Reggia di Versailles navigante !!! :o

La Banca Commerciale Italiana, l ‘ Istituto Italiano di Credito Navale, e l’ Istituto Nazionale Assicurazioni
intervennero dietro spinta del governo italiano,
per sostenere gli armatori con la stratosferica cifra di 300.000.000 di Lire !!! :!: :!: :!: :o

Attraccato al molo Giano di Genova, il REX raggiungeva ormai i 36.5 metri, al ponte più alto !

Per arredare il transatlantico, la Società armatrice si era rivolta all’ impresa Ducrot-Mobili ed Arti Decorative di Palermo !
Nel vestibolo di ingresso si affacciavano uffici e negozi !
Le cabine di Prima Classe avevano una finestra sul mare, le Suites erano dotate di ingresso, camera da letto e stanza da bagno, dove si poteva far scorrere acqua dolce o acqua di mare !!!


Image


La scalea principale scendeva verso il Salone da pranzo di Prima Classe,
che misurava oltre 800 metri quadrati con soffitto a cassettoni e pilastri in marmo verde !!!
:!: 8--)

Image

Le luci erano diffuse da lampade al neon, i tendaggi erano ricamati in verde, le posate in alpacca argentata con la scritta Italia, la corona ed il nodo simbolico dei Savoia sono state create dalla Ditta Broggi di Milano, mentre piatti e tazzine erano fornite dalla Ditta Richard Ginori !

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Il salone centrale aveva una superficie di 650 metri quadrati, i candelabri erano di bronzo ed onice, vi erano anche due grandi arazzi fiamminghi di valore inestimabile,
ed un tappeto kilim prodotto artigianalmente in Anatolia, su commissione:
il più grande mai realizzato in un sol pezzo, superava di 170 metri quadrati !!!
:!: :o

Image

Due gallerie portavano al Salone delle Feste, 500 metri quadrati in stile barocco:
altissime finestre si alternavano a palme profumate, importate direttamente dal Marocco.
A poppavia c’era una biblioteca di 2000 volumi, e la sala di lettura; dalla passeggiata di poppa, si poteva accedere ad un elegante bar:

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Il luogo di maggiore intensità sociale era rappresentato dalla passeggiata coperta lungo le due murate, che si estendeva per una lunghezza totale di 300 metri:

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Anche la Classe Speciale era molto lussuosa, le cabine erano eleganti e raffinate:

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Costante era il grande sfoggio di seta e specchi, due ascensori collegavano la Classe Speciale alla Sala da Pranzo, e non poteva mancare l’elegante scalea ! :wink:


La Classe Turistica aveva scalea, i relativi ascensori che portavano alla Sala da Pranzo:

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e una vetrata che spaziava per 180 gradi.
La Sala per Signore era arredata in stile Settecento Veneziano, per la Sala Fumatori era stato scelto il Neoclassico Italiano, ovunque il raso addolciva poltrone e divani; ogni luogo di riunione aveva un pianoforte !


La Terza Classe era semplice, ed i suoi passeggeri, in gran parte emigranti,
dovevano essere trattati con grande rispetto, su esplicito ordine del Duce!
Avevano a disposizione saloni, una Sala da Pranzo da 400 posti:

Image


una Sala Fumatori, un cinematografo, una Sala per Signore.
Ma dovevano TASSATIVAMENTE restare negli ambienti a loro dedicati !!!


Esisteva un solo luogo del REX dove tutti avrebbero potuto incontrarsi:
la Cappella del Ponte C, che aveva confessionali, calice in oro massiccio, un altare decorato in madreperla, ed una Madonna del Mare del Gaudenzi.


A bordo del Transatlantico esistevano inoltre una palestra:

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un solarium per abbronzarsi con lampade UV, il Ponte Sole era dedicato agli sport con maestri per ogni disciplina: tennis, volano, pugilato, scherma, tiro al piattello, squash….a cui si aggiungevano bagni turchi, biciclette,
cavalli elettrici per i bambini, contatori di distanza, peso, forza…e macchine massaggiatrici !!! :!: :o

La nave era dotata - pensate !!! - di un impianto di aria condizionata !!!
E le due piscine scoperte, di poppa, erano contornate dalla sabbia dell’ Adriatico ! :o
Image


^^

I mesi passavano veloci…e finalmente, nella seconda metà del 1932:


S/S Conte di Savoia


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Caratteristiche tecniche:

Stazza: 48.502 tonnellate
Lunghezza: 248.25 metri
Larghezza: 29.28 metri
Potenza delle motrici: 130.000 cv
Velocità: 27 nodi
Velocità max: <30 nodi
Equipaggio: 786
Passeggeri: 2.200 persone


Viaggio inaugurale: 29 novembre 1932


S/S REX


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Caratteristiche tecniche:

Stazza: 51.061 tonnellate
Lunghezza: 268.20 metri
Larghezza: 29.50 metri
Potenza delle motrici: 1xx.000 cv
Velocità: 27 nodi
Velocità massima: xx nodi

( la potenza REALE del REX venne tenuta segreta…
e anche io la svelerò a voi solo successivamente …proprio per rimanere fedeli alla tradizione !! :mrgreen: )
Equipaggio 870
Passeggeri 2032 persone


Viaggio inaugurale: 27 settembre1932


Il Conte di Savoia, durante le prove di potenza, nell’ottobre 1932, raggiunse i 29.43 nodi !
Il REX aveva raggiunto “ solo “ i 29 nodi…

La SFIDA era appena iniziata !!!

Ci furono risse fra gli equipaggi nei porti dove si trovavano entrambe le navi, come ci fu una rissa a bordo del veliero Patria, nave scuola della Marina, fra allievi genovesi e allievi triestini !!! :!: :mrgreen:
La rivalità fra le due navi durò a lungo, due navi che saranno segnate da un destino comune!
Compresi i rispettivi viaggi inaugurali…

(…Fine settima parte…)
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Re: Blue Ribbon

Postby zucca75 » Sun 25 April 2010; 23:02

Grazie, Jacopo :!: :wink:

Interessante questa diatriba tra Conte di Savoia e Rex e, di conseguenza, tra triestini e genovesi; l'Italia si è sempre affezionata e divisa sulla passione verso i propri beniamini, vedi Coppi-Bartali, Rivera-Mazzola, Patria-Concordia ( :mrgreen: ), etc, etc...

Del Rex sapevo solo che aveva conquistato il Nastro Azzurro, mai mi sarei immaginato fosse stata un nave di tale eleganza negli interni e maestosa negli esterni; praticamente una vera opera d'arte :!:
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Re: Blue Ribbon

Postby DanieleTO » Mon 26 April 2010; 19:19

:clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:

Jacopo, devi scrivere un librettino o qualcosa del genere sul Nastro Azzurro!!!!!! :D

Comunque, se la Principessa (poi Regina per circa un mese) Maria José del Belgio era una gran bella donna, non era poi tanto male neanche la Regina Elena di Montenegro, madrina del Rex!!!! :wink:

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Peccato che queste due magnifiche donne (magnifiche anche intellettualmente!!!!) siano andate spose a uomini così così...... :roll:
Ok, ok, chiudo l'OT!!!! :bash: :mrgreen: :wink:
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Re: Blue Ribbon

Postby jacopo » Thu 29 April 2010; 12:19

(...Inizio ottava parte...)

Martedì 27 settembre 1932
Viaggio inaugurale del REX !!!


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La partenza fu degna del regime !!!

Gli operatori americani della Fox Movietone filmarono il Ministro Ciano, il Presidente dell’ Italia Flotte Riunite Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi, si attardarono sul Comandante Francesco Tarabotto, classe 1877, e sugli alti ufficiali della nave !!!

Le sirene TYPHOON del Rex risuonarono prepotentemente, facendo tremare i vetri delle case della città di Genova!! :o :D

Una volta partiti, poco dopo Villafranca, il Comandante diede ordine di puntare verso Gibilterra a tutta forza:
la nave avrebbe dovuto mantenere costante la propria velocità anche durante la traversata atlantica, per poter conquistare il Nastro Azzurro durante il viaggio inaugurale !!! :!: :!: :!:

Ma alle ore 22 di giovedì 29 settembre, il REX ebbe uno scossone:
le luci si spensero, si riaccesero, si ri-spensero, per poi riaccendersi! :o :shock: :roll:

Nel locale delle Turbo-Dinamo

Image

gli elettroventilatori non funzionavo più, e c’era un caldo infernale !!
Una valvola difettosa in un condotto del vapore ha causato un’ infiltrazione d’acqua, causando un cortocircuito !!!

Il REX entrò in rada alle 3 del mattino del giorno successivo: dei 2030 passeggeri, 730 scelsero altre navi per tornare in America, ed una sessantina di americani raggiunse Cherbourg, in Normandia, per salire sul transatlantico Europa.

Dopo 4 giorni, la nave Vulcania portò i pezzi di ricambio, unitamente ad alcuni tecnici dell’ Ansaldo: riparato il guasto, il REX ripartì la notte del due ottobre, raggiungendo New York il sette ottobre! :D
Niente record...niente Nastro Azzurro! :( :( :(

^^ ^^ ^^


Il Conte di Savoia era elegante come il suo Comandante, Antonio Lena, il quale sentiva il fascino della sfida:
persona raffinatissima e vero gentiluomo, provò a conquistare il Nastro Azzurro durante il Viaggio Inaugurale, il 29 novembre 1932, per strappare il primato all’ Europa !!!
Da Villafranca a Gibilterra mantenne una media di 28.91 nodi ! :D
Lasciata Gibilterra, affrontò l’ Oceano Atlantico IN TEMPESTA, fino a che alle ore 22 del 9 maggio ordinò:

<< Azionate i girostabilizzatori ! >>

Cosa sono i giroscopi stabilizzatori??? :?: :?: :?:

Eheh…il Conte di Savoia era detentore di un grande primato a livello mondiale !!!

Questa articolo spiega tutto! :!: :wink:

L' Italia Marinara, del 11-20 Gennaio 1931


LA NAVE CHE NON ROLLA

Ai lettori de L'Italia Marinara non è certamente sfuggita la notizia, giunta da New York
ai giornali di Genova e Trieste, circa un supertransatlantico italianissimo, che primo al
mondo, non rollerà in mare ondoso:
sarà il paradiso galleggiante per chi soffre di mare!

Ebbene la notizia è esattissima: si tratta del costruendo CONTE DI SAVOIA , il cui scafo
sta crescendo sul grande scalo del Cantiere San Marco di Trieste.

La Direzione del Lloyd Sabaudo ha la "colpa" di questo grande fatto, che segna un
importantissimo passo avanti nella navigazione dei passeggeri di lusso e non di lusso;
ed è bene che in queste colonne passi ai posteri il fatto che, come la marina da guerra
italiana fu prima tra le europee ad adottare lo stabilizzatore giroscopico per alcune sue navi
(R.N.PEPE e R.N.PIGAFETTA), così è oggi la nostra marina mercantile a dare al mondo il
primo grande piroscafo da passeggeri stabilizzato.

Onore va reso alla chiaroveggenza ed al coraggio dei dirigenti e tecnici del Lloyd Sabaudo.
E' bene che i lettori sappiano che non si tratta di un dispositivo qualsiasi del genere
"macchina per fare il ghiaccio" o "macchia a lavar piatti",
ma di tre enormi "trottole",
ciascuna del diametro di circa 4 metri e 100 tonnellate di peso, oscillanti e roteanti su due assi ortogonali tra loro.
Il completo impianto stabilizzatore del CONTE DI SAVOIA peserà circa 450 tonnellate.


L'invenzione di questa macchina intelligente, che tiene tranquilla la nave in mare, si deve
al Dott. Ing. ELMER SPERRY, morto lo scorso anno in America, ove era ufficialmente riconosciuto il miglior ingegnere meccanico degli Stati Uniti.
Egli è morto pochi giorni prima che la Direzione del Lloyd Sabaudo decidesse l'adozione del suo stabilizzatore per il grande transatlanticoin costruzione, e ad un suo amico, che lo visitò prima della sua morte, disse:

<< Mi rincresce divedere che gli uomini continuano a lasciar rollare le navi e tormentare le loro stesse strutture,
quando le navi rollano solo......poiché non sanno fare altro!!
Ma non disperare: i marinai apriranno presto gli occhi! >>.

Lo SPERRY, che amava l'Italia e che allo stesso Capo del Governo ebbe l'onore di parlare
della stabilizzazione delle navi illustrando il suo dire con un modellino giroscopico, avrebbe
avuto una delle maggiori soddisfazioni della sua vita se avesse vissuto un mese di più.
Una spiegazione tecnico-matematica del " come succede il miracolo della stabilizzazione "
non interessa i nostri lettori;
basterà essi sappiano che non si tratta di "fermare" una nave che rolla e che ha acquistata una inerzia importantissima.

Ma si tratta, nel caso dello stabilizzatore SPERRY ,d ella formazione entro il bordo di piccoli impulsi " coppie " uguali e contrariagli impulsi successivi che l'onda dà alla nave.
Grosso modo, i successivi impulsi ottenuti dentro il bordo " uccidono " i successivi impulsi di
fuoribordo, sicché la nave non comincia mai a rollare,ossia non subisce la spinte delle onde,
e le scavalca tenendosi coi ponti orizzontali e gli alberi verticali.
Colla sparizione del rollio se ne vanno tutte le forti beccheggiate dovute specialmente alla
spinta verticale che un'onda imprime sotto alla prora allorquando essa prora si presenta col
diritto non verticale (rollio) e con forme non stellate (sbandamento).
Gli istrumenti giroscopici registratori, che ne sanno più di tutti gli scienziati, ci dicono che la nave
che non rolla beccheggia per due terzi di meno, salvo di rotta dritta contro il mare.


La Imperiale Marina Giapponese ha già stabilizzatori SPERRY su due incrociatori di 12.000 tonnellate per trasporto di aeroplani; gli Americani hanno stabilizzatori SPERRY su un trasporto ed un caccia; l' Inghilerra su un caccia.
Vi sono anche 30 yachts stabilizzati.

L'Italia passa dunque in testa a tutti per quanto riguarda questa "svolta" nell'arte di navigare e nelle costruzioni navali.
Pochi ingegneri italiani hanno seguito negli ultimi 20 anni l'opera dello SPERRY intorno alle "masse
rotanti",e l'arcana forza della "precessione" dei giroscopi; essi saranno oggi contenti di vedere una grande applicazione di questa forza di "precessione" che lo SPERRY ha saputo soggiogare e comandare con un piccolo giroscopio-pilota che equivale ad un pendolo lungo chilometri.
Esso "giroscopio-pilota" comanda a bacchetta l'intero impianto stabilizzatore; la sua sensibilità è superiore a quella umana, poiché il nostro occhio e pensiero arrivano in ritardo su di esso a giudicare la fine o l'inizio di una rollata.



Ecco una foto di due girostabilizzatori:

Image


:clap: :clap: :clap:


(il tutto tratto dal forum di Betasom, utenti Red per il testo e Marcuzzo per la foto !!)



Il Comandante Lena non aveva mai azionato i girostabilizzatori: i 130.000 cv del Conte di Savoia spingevano la nave a tutta forza, tuttavia egli non ne poteva immaginare l’effetto negativo !!! :(
Infatti, la corsa venne sensibilmente rallentata... :(

Oltretutto, durante la traversata, avvenne un fatto incredibilmente pericoloso, e solo il gesto eroico di un marinaio, tale Gennaro Amatruda, salvò la nave da un possibile affondamento !!! :shock:
Una valvola di sicurezza nella sala macchine esplose, squarciando lo scafo !!!
Egli si fece calare fuori bordo, rischiando la propria vita, e tamponò provvisoriamente la falla !!! :!:
:clap: :clap: :clap: :clap:

Ma ormai la conquista del Nastro Azzurro era compromessa....... :(


La media del Conte di Savoia fu di 27.57 nodi, quella dell’ Europa di 27.91 nodi !
Il Bremen, fra il 27 giugno ed il 2 luglio, migliorò la media a 27.92 nodi.

I più alti dirigenti del Norddeutscher Llyod festeggiavano, tutti tranne Ernest Glasser, il Presidente, persona di buon senso.
Decisero di aprire bottiglie di vino del Reno, per l’occasione, quei mentecatti !!! :!: :o :twisted: :twisted: :twisted:
…ma presto…molto presto…quel vino sarebbe andato loro di traverso !!!
:lock: :lock: :lock:

Antonio Lena era un vero Gentleman dell’ Oceano, il benessere dei passeggeri doveva venire prima di tutto.
Francesco Tarabotto era, invece, prima di tutto e di tutti (passeggeri compresi! :!: :mrgreen: ), un marinaio…

(…Fine ottava parte…)


La prossima sarà la narrazione più importante, la migliore di tutte !!!!
Vi prometto che darò il massimo... :!: :D


REX

Regis Nomen
Navis Omen



:clap: :clap: :clap: :clap:
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Re: Blue Ribbon

Postby jacopo » Sun 02 May 2010; 21:56

(…Inizio nona parte…)

Alcuni stralci delle due parti precedenti, e questa, sono tratte dal bellissimo libro di Ulderico Munzi

IL ROMANZO DEL REX


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Sperling & Kupfer Editori

Che consiglio a tutti di acquistare !!!

^^


Per conseguire fama mondiale, non era sufficiente che il Rex fosse una grande nave,
né che il suo servizio di bordo fosse insuperabile !!!
:wink:

Per portarvi alcuni esempi, per diventare maitre d’ chef o semplicemente camerieri,
non bisognava “ solo “ conseguire un diploma nei migliori istituti alberghieri italiani:
era necessario superare dure selezioni presso una scuola privata, amministrata dalla Società Armatrice, e fra i tanti corsi era obbligatorio seguire anche quello di psicologia,
per “ inquadrare il cliente “ e capire sin dall’inizio quale tipologia di servizio potesse soddisfare al meglio i suoi gusti e le sue abitudini ! :o 8--)

I bibliotecari dovevano CONOSCERE A MEMORIA se uno dei 2000 libri a bordo fosse disponibile in quel momento, o già dato in prestito, in modo che i passeggeri non dovessero attendere la consultazione dei registri !!!

Le cucine, dove lavoravano 107 persone :o , erano una meraviglia sconosciuta altrove:
erano ben TRE, e quella di Prima Classe, occupava da sola quasi 900 metri quadrati !!!!
:o

Ogni giorno veniva serviti 8700 pasti !!!

Un pranzo di Prima Classe era composto da 12 portate: antipasti, zuppe, primi piatti, uova, piatti di mezzo, legumi, buffet freddo, insalate, gelati, dolci, formaggio, e frutta !!! :o
Il piatto di mezzo prevedeva solitamente fino a VENTI alternative di carne e pesce, con altrettanti contorni !!! :!: 8--) :o
Era sempre possibile ordinare un piatto speciale, e vedersi soddisfatti.

:clap: :clap: :clap:

Per dare un’ idea generale, ad ogni viaggio venivano imbarcati 8000 capi di pollame, 75.000 uova fresche, la pasticceria di bordo preparava fino a 12.000 pasticcini al giorno :shock: , oltre a 500 grandi torte, 5000 brioches , e 300 kg di gelato.


Era necessario che l’ ingegneria italiana dovesse dare il meglio di sè !!!! :!: :wink:

Il REX era dotato di 4 eliche in bronzo a quattro pale, del diametro di poco inferiore ai 5 metri, del peso di 16 tonnellate ciascuna, fuse in un sol pezzo !

Ciascuna elica era mossa da un GRUPPO TURBORIDUTTORE INDIPENDENTE:


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a tre TURBINE ad azione e reazione di alta, media e bassa pressione:


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progettate per sopportare pressioni massime di 40 Kg/cmq !!!

Le turbine non erano solidali con la struttura portante dello scafo, bensì montate su speciali slitte di scorrimento che non ostacolavano la loro naturale dilatazione e assorbivano gran parte delle vibrazioni !!! :D

Un sistema automatico provvedeva al rilevamento della dilatazione e a disinserire la turbina in caso di scompenso assiale del rotore, come pure in caso di eccessiva accelerazione o in difetto di olio lubrificante.

Le 12 CALDAIE erano lunghe 7.40 metri, larghe 7.80 metri e alte 7.10 metri !!!
La superficie totale di riscaldamento raggiungeva i 14.700 mq con un surriscaldatore da 3.300 mq, in cui confluiva, oltre al vapore condensato che veniva raffreddato e rimesso immediatamente in circolazione, anche il distillato dell’acqua di mare per sopperire alle perdite del circuito.


Ognuno dei quattro gruppi motore era stato concepito per sviluppare una potenza NORMALE di 25.000 cv, per un totale quindi di 100.000 cv, navigando fra i 25 ed i 26 nodi :
ogni fronte di caldaia era dotata di nove polverizzatori
che bruciavano dalle 760 alle 780 tonnellate di nafta al giorno
!!!

La nafta arrivava da 4 casse di servizio giornaliero della capacità di 908 tonnellate. Queste casse venivano costantemente rabboccate dalle 38 cisterne del doppiofondo cellulare e da 37 casse superiori, contenenti complessivamente 11.375 tonnellate di nafta !!!

Le motrici del REX furono le macchine più potenti mai costruite, e l’ Ansaldo, nel 1931, si pose come secondo produttore mondiale di apparati motore.

Gli ingegneri meccanici diedero il meglio di sé, in quanto riuscirono a progettare un apparato motore ESTREMAMENTE più potente ( e ve ne renderete conto in seguito), ed estremamente più compatto di quelli costruiti fino ad allora, per generare un consistenza risparmio di peso, e di spazio !

(la fonte di queste foto a dir poco favolose e di alcuni dati relativi alla meccanica è ips.it, concorso del Rex!)

L’innovazione che però probabilmente rimarrà nella storia dell’ingegneria navale
è lo SCAFO !!!


Nel 1929, quando i progettisti erano al lavoro per definire le forme d’acqua dello scafo, decisero di rivolgersi alla vasca navale di Amburgo, attiva dai primi anni del ‘900, aveva un enorme archivio con una mole quasi infinita di dati su cui basarsi.
Ebbene, proprio in quel periodo il biologo tedesco Victor Schroeberger, era stato nella vasca a studiare un modello alquanto insolito: le TROTE !!!

Non riusciva a capacitarsi del fatto che questo pesce potesse starsene a riposo in acque dove la corrente era impetuosa, e addirittura fuggire controcorrente con una grande maestria nella gestione della propria rotta.

Il modello di trota rivelò che la forma delle squame del pesce è in grado di sfruttare e recuperare l’energia della corrente opposta, trasformandola in spinta propulsiva !!!

Venne così deciso di copiare il metodo di sovrapposizione delle lamiere della carena, per simulare al meglio le squame della trota:
le PERFORMANCE DI VELOCITA’ del REX MIGLIORARONO così del 5 % !!!!!!
:!: :!: :!:
:clap: :clap: :clap:



Ma la nave da sola NON basta !!!

Il suo COMANDANTE è il punto di forza unificante per vincere una competizione come il Nastro Azzurro !!!

Sue erano TUTTE le DECISIONI IMPORTANTI, che potevano potare alla vittoria, o ad una tremenda sconfitta…o peggio anche ad una possibile sciagura !!!
:!: :wink:


Il COMANDANTE FRANCESCO Angelo Maria TARABOTTO


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(qui rappresentato con la sua adorata cagnolina Lilin :mrgreen: :wink: )

era nato a Lerici, nel 1877, ed il suo rapporto con il mare era di fedeltà assoluta.
Secondo Ernesto Isaia, imbarcato come groom, ed unico vero confidente del Comandante, egli parla all’ Oceano! 8--)

La sua carriera è stata lunga e gloriosa: nel 1896 era imbarcato come mozzo sul piroscafo Adria, successivamente presterà servizio militare sulla corazzata Lepanto…e nel 1912 si imbarcherà come secondo ufficiale sul Principessa Mafalda, di cui nel 1921 ottenne il comando, per la prima volta !!!
Sarà comandante anche della Duilio prima, e della Augustus poi, fino al 1932:
gli armatori decisero che egli sarebbe dovuto diventare il Comandante della più prestigiosa nave che avrebbe mai solcato gli Oceani !!!


La disciplina sul Rex non era rigida…era qualcosa di più !!!
Complice il fatto che Tarabotto aveva prestato servizio per la Regia Marina, a bordo del Rex, a detta di storici (ma anche e soprattutto del personale !!!) sembrava di essere su di una nave militare!
Non era consentito il minimo errore, o la minima svista !!!
:!: :o

^^ ^^ ^^


Per raccontarvi la GRANDISSIMA avventura transatlantica, ho deciso di affidarmi alle parole del Comandante!!!
Ovviamente NON vi riporterò tutto, solo alcuni stralci, i più significativi !!!!
Acquistate il libro, e avrete la narrazione completa !!!! :mrgreen: :wink:


Dal diario del Comandante Francesco Tarabotto:


Genova, 9 agosto 1933

(…)
Dalla finestra di casa ho guardato il mare. Scintillante. Piatto. Una leggera brezza da Nord-Est.
(…)
Poi ho cercato con lo sguardo la mia nave (…) il Rex è tutto pulito. Riverniciato. Carena liscia come la pelle di un delfino. Dee sentire (a modo suo!!!) che l’avventura, la grande avventura, sta per cominciare.
(…)
Sono salito a bordo alle 10.30. Ho preso l’ascensore, e mi sono chiuso subito nel mio alloggio.
(…)
A pranzo ho mangiato con Ottino (Giuseppe Alberto Ottino, comandante in seconda) e Risso (Luigi Risso, direttore di macchina). Non ho detto nulla del Nastro Azzurro. Lo farò domani prima di salpare per Nizza.
(…)

In navigazione, 10 agosto 1933

(…)
Lo stato maggiore non sa ancora nulla del Nastro Azzurro, se le cose andassero male, non sopporterei sguardi di commiserazione . Solo Risso ed Ottino sono stati informati: non ho riscontrato segni di stupore. Se l’aspettavano. Risso ha giurato che darà il massimo.
(…)
Io ho rivelato che la società ci concedeva libertà nel consumo di combustibile, e che potevamo superare di 250.000 lire il nostro preventivo. Il Duce vuole il Nastro Azzurro.
Ritirate le passerelle, il Rex si è mosso alle 11.30.
La partenza del Rex è sempre un avvenimento per la città di Genova, tutto il Rex splendeva.
La nave deve vivere le stesse pulsioni dell’animo mio. Esagero ? Siamo in simbiosi.
Come sempre, nascondevo la mia emozione.
(…)
Lo scalo di Nizza è durato dalle 14.30 alle 15.40 ora locale. Si sono imbarcati alcuni passeggeri.
(…)
Alle 17.20 sono tornato in plancia.
(…)
Landini (l’ufficiale marconista, che aveva prestato servizio sull’ Elettra di Guglielmo Marconi) mi ha detto che avremmo incrociato fra una mezzora il Conte di Savoia.
Difatti la nave triestina è stata puntuale. Lo ammetto: è una bella nave. Ma non deve avere la stessa anima del Rex.
Le nostre due navi tagliavano le onde con potenza, il Conte di Savoia è sfilato ad una distanza di 80 metri, velocità stimata 29.63 nodi.
La stessa nostra velocità.

Ho lasciato il ponte di comando, e ho puntato il binocolo sul Conte di Savoia. Ho inquadrato il Comandante Lena, che a sua volta mi inquadrava dall’aletta di plancia. La sua uniforme era blu. La mia bianca.
Lo detesto perché poteva portarmi via il Nastro azzurro.
(…)
Ma grazie al suo fallimento, potremo, il Rex e io, conquistare il Nastro Azzurro, se Dio e la madonna ci proteggeranno.

In navigazione, 11 agosto 1933

Ho deciso che dopo lo scalo di Gibilterra non dormirò più.
(…)
Ho detto a Nicola Dodero di assumere il comando. Mi sono ritirato nella sala nautica insieme con Ottino e Risso.
Dovevamo stabilire sulle carte la rotta più rapida per raggiungere il faro navigante di Ambrose.
(…)
Alle 19.30 eravamo già lontani da Gibilterra. Di nuovo mi sono ritrovato davanti all’ Atlantico, un mare per veri uomini.
<< Mi dia il massimo >> ho ordinato a Risso.
Risso ha risposto: << Eseguo, Comandante! >>

In navigazione, 12 agosto 1933

(…)
Abbiamo alle nostre spalle 524 miglia, velocità media: 28.55 nodi.
La stessa del tedesco Bremen lo scorso giugno.
Ho riscontrato un aumento di rollio.
La maggio parte dei 1099 passeggeri è in cabina.
Soffre il mal di mare.
Se sapesse a quale impresa sta partecipando, lo sopporterebbe meglio, il mare…
(…)

In navigazione, 13 agosto 1933

Landini è entrato in plancia con le ultime notizie sulle condizioni atmosferiche.
<< Sarà sempre peggio, Comandante! >>
<<Peggio come ? >>
<< Solo peggio, Comandante: avremo anche piovaschi, e più avanti, lungo la nostra rotta, alcune navi hanno segnalato banchi di nebbia…>>

Il Rex saliva e scendeva per montagne e valli d’acqua.
Per tutta la notte tra il 12 ed il 13 agosto il Direttore di Macchina ha dato il massimo.
(…)
Fino a quel momento le 12 caldaie del Rex avevano dato il massimo.
Il consumo era di 4600 chili di nafta all’ora per caldaia.
Era scontato uno slancio formidabile dei suoi 144.000 cv !


Sì, la potenza MASSIMA del Rex
superava i CENTOQUARANTAQUATTROMILA cavalli !!!!!




Risso aveva calcolato che le quattro eliche del Rex giravano a una velocità pari a 225 chilometri l’ora.
La media del 13 agosto è stata di 28.63 nodi.
Superiore a quella del tedesco Bremen…
(…)

In navigazione, 14 agosto 1933

Il Rex ha affrontato durante la notte un mare forza 8, altezza delle onde da 10 a 15 metri, vento contrario, rollio oltre i 20 gradi, sferzate continue di pioggia.
(…)
Tutte le luci erano accese, ma il Rex pareva abbandonato (…) i passeggeri non hanno voglia di divertirsi.
(…)
Se rallentassi la velocità, potrebbero trarne un po’ di sollievo, ma non posso concedere loro nulla.
È sufficiente un minimo errore, per dire addio alla nostra avventura.
Oggi abbiamo registrato una media di 28.70 nodi.
(…)

In navigazione, 15 agosto 1933

(…)
Ho come ricevuto un colpo di mazza sulla testa allorché, al levare del sole, ho visto che la nebbia diventava sempre più fitta.
È finita, mi sono detto. Posso dire addio al Nastro Azzurro.
Ho impartito l’ordine di aumentare le vedette. Era come se corressimo nell’’ovatta.
<< Notizie, signor Landini ? >>
<< Pessime, Comandante ! >>

(…)
Alle 8 a.m il Comandante in seconda Ottimo mi ha indirizzato uno sguardo interrogativo.
Interpretava il pensiero di tutto lo stato maggiore.
(…)
Il rischio di una collisione aumentava con lo spessore della coltre di nebbia.
Non aveva fatto diminuire la velocità del Rex. Se l’avessi fatto, tutto sarebbe andato perduto. Il Rex non meritava vigliaccherie.

Infatti correva fra due pareti di nebbia, come se soltanto lui conoscesse la strada.
(…)
Il telefono che mi collegava alla piattaforma di manovra della sala macchine era alla mia sinistra. A un certo punto ha suonato:
<< Rallentiamo, Comandante ? >> ha chiesto Risso.
È stato tremendo. La domanda di Risso mi buttava di nuovo sulle spalle tutto il peso della responsabilità.
Non so chi o cosa mi abbia spinto a dire: << Mi dia sempre il massimo, Risso, e mi chiami solo se scoppiano le caldaie… >>

(…)
Ho riafferrato il binocolo e l’ho ripuntato oltre la prua, che già si distingueva appena.
I miei ufficiali non mi avrebbero abbandonato.
(…)
Ho chiamato le macchine: << Risso ? >>
<< L’ ascolto, Comandante ! >>
<< Sempre a tutta forza ! >>
<< Sissignore ! >>

Osare…
(…)
<< Comandante ! >> ha detto Ottino avvicinandosi alle mie spalle.
<< L’ ascolto, Ottino.>>
Forse stava per dirmi che dovevamo rallentare, e all’improvviso il Rex, forse per tacitarlo, è entrato in una leggera schiarita.
<< Allora, Ottino, diceva ? >>
<< Vuole un caffè, Comandante ? >> ha chiesto.
<< Non abbandono neanche per un attimo questo posto. Lo beva lei per me, il caffè ! >>
<< Sissignore ! >>

C’è stata una breve schiarita, ma è durata, ahimè, troppo poco.
(…)
Avanzavamo adesso a tutta velocità verso l’ America in un alternarsi di banchi di nebbia, e momenti di visibilità.
Niente di peggio.
(…)
Alle 17.15 ho chiamato la sala macchine: << Risso ? >>
<< Comandante ? >>
<< Nulla da segnalare ? >>
<< Sempre al massimo, comandante! (…) Il Rex è forte come un gigante! >>
<< Avanti così, Risso. E grazie…>>

(…)
Alle 18.30 siamo sbucati a tutta forza in un orizzonte libero!
E abbiamo il Record: una media di 29.61 nodi.
Stavamo per umiliare il transatlantico tedesco (il Bremen).
Era fatta!
(…)
Sono tornato in plancia alle 21.30. Da quante ore non ho chiuso occhio ? Forse cento. Forse molte di più.
Ho detto a Ottino di riposare. Mi ha risposto: << Disobbedisco, Comandante! >>
<< Qualcuno dovrà pur riposare ! >>
<< Nessuno, Comandante ! >> ha risposto all’unisono il personale di plancia.
(…)

Ottino mi ha riferito che al tavolo del Comandante e al Bar del giardino d’ inverno i passeggeri gli hanno rivolto molte domande.

<< E lei cosa ha risposto ? >>
<< Ho detto che ci siamo battuti per il Nastro Azzurro ! >>
(…)
<< Cosa hanno detto i passeggeri ? >>
<< Hanno applaudito, Comandante! >>

<< E poi non abbiamo ancora in Tasca il Nastro Azzurro, Ottino! >>
<< Ohh sì…oh sì Comandante, che ce l’abbiamo !!! >>


A questo punto il Comandante Francesco Tarabotto non scrisse più una riga.



Nella notte fra il 15 ed il 16 agosto 1933, il Rex superò i 30 nodi !!!!!!
Alle 4.40 di mercoledì 16, non rallento neppure davanti al faro di Ambrose.

La traversata era stata compiuta da Gibilterra al faro di Ambrose in 4 giorni, 13 ore e 58 minuti, alla velocità media di 28.92 nodi , navigando per 3181 miglia !!!
E durante le ultime 736 miglia mantenne una velocità media di 29.61 nodi !!!!




Il REX ce l’ha fatta !!!!!!
:lock: :lock: :lock: :lock: :lock:

Abbiamo conquistato il Nastro Azzurro !!!!!
Grazie anche all’ audacia e alla dedizione di uno dei migliori Comandanti che l’ Italia abbia mai avuto!!!


:clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
:lock: :lock: :lock: :lock: :lock:

(...Fine nona parte...)
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