Il piroscafo Baldo dice addio al Gardahttp://www.larena.it/stories/Home/79476 ... _al_garda/PESCHIERA. Zardini: «Fu costruito nel 1900, va restaurato». Coppola: «Di antico gli è rimasto solo il nome, ha subito troppe manomissioni»
La Navigarda vuole rottamarlo, ma gli amici del «Forum navigazione lacustre» si oppongono: «È un pezzo di storia»
21/08/2009
Il piroscafo Baldo è giunto al capolinea.
Sarebbe l'ultimo stop, ma agli amici del «Forum navigazione lacustre», con tanti soci sul Garda e a Peschiera, piange il cuore al pensiero di non «veder più il più antico battello della flotta della Navigarda solcare le acque del Garda», dice Stefano Zardini.
Ora il Baldo, che fa parte della Navigarda dal secondo dopoguerra, ancorato a Peschiera da sempre, è «sulle selle» (supporti fuori dall'acqua) perché, come spiega il direttore, ingegner Marcello Coppola, «non è più sicuro, non sta più in acqua e c'è il rischio che affondi».
Sebbene il «Forum» ricordi che fu costruito nel 1900 nei cantieri Odero, storico cantiere di Sestri Ponente, a Genova,
Coppola ribatte: «È solo un pezzo di ferro vecchio, delle cui caratteristiche storiche, a causa delle tante manomissioni, non resta nulla».
Tanto meno il motore a triplice espansione a vapore, 280 cavalli, che ne spingeva le pale sui fianchi, portandolo alla velocità di 11 nodi: «Negli anni '50 furono modificate le sovrastrutture e oggi la motorizzazione è diesel», ammettono gli amatori.
«Ma il Baldo conserva le linee eleganti dei primi del ‘900 e in 110 anni ha assicurato i collegamenti tra i paesi del lago, servizio assolto da quando non c'era la Gardesana, costruita negli anni ‘30, quand'era difficile spostarsi tra i paesi del lago, dato anche lo stato precario dei collegamenti con l'entroterra», ricorda Zardini. Poi prosegue: «Lungo 42 metri, capace di trasportare 370 passeggeri, fu requisito e militarizzato nel 1915 come gli altri battelli della Navigarda. Fu dipinto di grigio e fece parte della flotta della Regia marina italiana che, durante la prima guerra mondiale difese il confine con l'Austria che attraversava il lago proprio sopra Malcesine, armato con tre cannoni navali e due mitragliatrici».
Ora un'ispezione di routine ha rivelato sul fondo dello scafo lamiere danneggiate dalla ruggine che stanno spingendo la Navigarda a «rottamarlo» e tagliarlo. «Ci chiediamo se si possa evitare», sottolinea Zardini a nome di tutti.
Ma pare di no:
«Le notizie storiche date da questi amatori», precisa Coppola, «appaiono sui libri della “Gestione governativa laghi”, da cui dipende la decisione della dismissione, determinata dal fatto che il Baldo non può più navigare», ribadisce. «Non ha più alcuna caratteristica storica, come invece ce l'hanno “Italia” del 1909 e “Zanardelli” del 1904, che sta ora subendo un'importante manutenzione.
Il Baldo, nei suoi cento anni di vita, ha subito manomissioni tali che oggi non vale niente, di antico gli è restato solo il nome, non ha alcun elemento riconducile alla sua storia, come gli altri. È una vecchia nave e non è nemmeno bella».
Ma il Forum non molla: «È più facile comprare un mezzo nuovo che restaurarne uno antico, ma si perderà per sempre il fascino che ha dato al nostro turismo lacustre».
E ancora: «Il turista straniero cerca nel soggiorno in Italia fascino, stile, eleganza caratteristiche che i battelli Liberty d'inizio ‘900 assicurano. Non ha fretta d'arrivare come un viaggiatore comune: spesso desidera sognare a bordo d'un battello che lo faccia sentire un “novello Goethe” in contatto col meraviglioso spettacolo del nostro lago. E in questo sogno i battelli storici sono mezzi irrinunciabili». Ma in Italia andiamo sempre controcorrente: «Nei laghi svizzeri da anni c'è un attento recupero di tutte le imbarcazioni storiche. Si è capito che il turismo attuale cerca emozioni che le imbarcazioni moderne non possono dare e che mal s'accordano col paesaggio lacustre. Auspichiamo un recupero e un restauro del piroscafo Baldo, invece del suo disarmo, una nuova vita di questo splendore realizzato dai nostri padri». Purtroppo pare non sarà così: «Non possono dire che è una nave storica e non ha senso mantenerla», ribadisce Coppola. «In ogni caso la decisione spetta alla Gestione governativa laghi. La rottamazione seguirà il processo normale, di cui non conosco i tempi esatti, il Baldo è già stato tolto dall'acqua perché rischiava d'affondare». E se qualche privato proponesse di «adottarlo»? «Mi pare un'idea fantasiosa e non so se si possa vendere un piroscafo non sicuro e non gestibile», risponde Coppola. Zardini però non si arrende: «Navigarda ha altri due battelli storici. Speriamo in un ripensamento».
Barbara Bertasi