Senza aprire un nuovo topic per i resoconti delle battellate sul Lago Maggiore, pubblico qui quello di sabato scorso, visto che è sostanzialmente incentrato sul P/fo Piemonte.
L’occasione era di quelle che passano poche volte nella vita di un appassionato: riuscire finalmente a salire a bordo del P/fo Piemonte ed effettuare una crociera riservata a 200 persone da Intra a Intra, lambendo Santa Caterina del Sasso e le Isole Borromee, in occasione di una manifestazione dedicata al pesce di lago organizzata dalla provincia del Verbano-Cusio-Ossola.
Sabato 4 settembre poco dopo le 09.30 sono già sulla strada con destinazione Laveno, con il dovuto anticipo (la crociera sarebbe, infatti, dovuta partire alle 14.00) anche perché avevo in programma qualche divagazione foto-ferroviaria nel varesotto. Programma che va subito all’aria causa incidente sulla A8 tra Legnano e Busto Arsizio che mi costringe a un’ora di coda, intrappolato tra una marea di autoveicoli anch’essi diretti con buona probabilità verso il Lago Maggiore.
Rinuncio forzatamente alle divagazioni ferroviarie per puntare direttamente su Laveno, dove arriverò una decina di minuti prima di mezzogiorno; prima di parcheggiare la macchina, passo davanti all’imbarco autotraghetti con il San Cristoforo appena partito alla volta di Intra con la corsa delle 11.50. Lasciata la macchina nel parcheggio adiacente la stazione FNM, mi dirigo verso il lungolago, mentre il Sempione è in arrivo da Intra. La sosta per scarico e scarico di passeggeri e autoveicoli dura circa una decina di minuti; puntuale, alle 12.10, il Sempione lascia Laveno per tornare a Intra.
Il movimento di traghetti è continuo; non faccio in tempo a fotografare il Sempione, che il Ticino è in arrivo per la successiva corsa delle 12.30.
Mi reco in biglietteria e, a differenza del solito, questa volta è sufficiente un’andata e ritorno per Intra, visto che la crociera a bordo del Piemonte è gentilmente offerta dalla provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Salito a bordo, appena prima della partenza mi raggiunge Marcello, mentre Daniele è già arrivato a Intra con la Verbania proveniente da Arona. Dopo poco più di un quarto d’ora di navigazione sotto un bel sole di fine estate arriviamo a Intra, dove è in sosta la Venezia, in attesa di prendere servizio con la corsa delle 13.55 per Stresa.
Del Piemonte ancora nessuna traccia anche perché veniamo a sapere da Daniele che la partenza della crociera è stata posticipata dalle 14.00 alle 14.45. Poco male, questo ci consentirà di consumare il pranzo con più calma presso la pizzeria ricavata in quello che era l’originario imbarcadero di Intra, posto qualche decina di metri più a nord di quello attuale. Finito di pranzare, facciamo in tempo a riprendere l’Antares che sta terminando la “crociera incantata” iniziata un paio d’ore prima da Stresa.
Ci spostiamo, quindi, verso l’attuale imbarcadero; un nutrito gruppo di persone presso il pontile nr.1 ci fa capire che proprio lì attraccherà il Piemonte la cui sagoma inizia a vedersi da lontano. La selva di pali di Intra non consente immagini ad ampio respiro, così opto per questa verticale con il Piemonte ormai pronto all’attracco.
Iniziamo le operazioni di imbarco; a tutti i passeggeri, che si sono prenotati per tempo, 2 graziose fanciulle consegnano una sorta di titolo di viaggio da esibirsi in procinto di salire a bordo. Finalmente anche il tabù Piemonte è stato sfatato; di primo acchito noto il minor spazio a prua offerto rispetto al Concordia, che si riflette in una minor larghezza del Piemonte rispetto al piroscafo lariano. La minor larghezza è dovuta principalmente al fatto che la macchina a vapore del Piemonte dispone di 2 cilindri contro i 3 del Concordia; da notare che la caldaia è posta a proravia mentre la macchina a vapore è posta a poppavia, esattamente l’opposto rispetto al Concordia. Proseguendo si giunge alla zona bar con, di fronte ad esso, la scala per accedere alla luminosa veranda. Di fianco la bar, due porte conducono al salone caratterizzato da parquet di non eccelsa qualità, mentre il ponte di poppa, con la caratteristica scialuppa, è sacrificato e non offre grande spazio. Saliamo verso la plancia, caratterizzata dalla bella cabina in legno con ampio vetro frontale. Il tempo di ispezionare per bene il piroscafo e siamo già arrivati di fronte a Santa Caterina del Sasso, dove rallentiamo per ammirare per bene questa bellissima località, in parte momentaneamente rovinata dalla gru sullo sfondo per il carico e lo scarico dei materiali destinati ai lavori del nuovo pontile.
Ripartiamo e una decisa virata ci porta verso Stresa e le Isole Borromee. Anche in questo caso riduciamo la velocità per lasciare più tempo per ammirare Isola Bella, Isola Superiore dei Pescatori e Isola Madre. Puntiamo, quindi, verso il fondo Toce, prima di virare e passare davanti a Pallanza, la punta Castagnola e Villa Taranto. In avvicinamento a Intra veniamo superati dalla Freccia dei Giardini ed incrociamo il San Carlo, utilizzato come appoggio alle normali corse in orario in caso di eccezionale affluenza di furgoni di rientro dai mercati della zona….
…mentre il Sempione si reca a vuoto in mezzo al lago in attesa di riprendere servizio poco dopo.
Siamo ormai in vista di Intra dove attraccheremo al pontile nr. 6 e dove incontreremo Andrea e Jacopo che ci stanno aspettando. Sempre spettacolare la manovra di attracco in pontile non certo agevole come il nr.6 di Intra. Per il Piemonte un’ora di riposo prima della successiva corsa “riservata”.
Intanto chiacchierando un po’ della crociera appena conclusa, ci accorgiamo che sono quasi le 17.15, ora in cui Daniele deve abbandonare la compagnia per rientrare ad Arona con la corsa espletata dall’Antares.
Nel frattempo, il San Carlo è di ritorno da Laveno.
Visto che l’impiego del curioso traghetto è assai sporadico, chiediamo al gentile comandante del San Carlo se è prevista una successiva corsa bis su Laveno. La risposta è, purtroppo, negativa, in quanto non ci sono molti furgoni in attesa di imbarcarsi. Rassegnati dal dover rinunciare a salire per la prima volta sul San Carlo, Andrea Jacopo e Marcello si devono accontentare del Sempione per rientrare a Laveno. Salutati gli amici, visto che ho ancora tempo a disposizione, decido di rimanere a Intra ancora un po’. E la cosa si rivelerà azzeccata.
Abbandonata la possibilità di salire sul San Carlo, lo stesso traghetto, pochi minuti dopo, rientra nell’abituale ricovero dello scalo di Intra.
Alle 17.55 il Camoscio lascia Intra per rientrare ad Arona.
Poco dopo le 18.00, il Piemonte lascia il pontile nr. 6 di Intra per la seconda crociera speciale di giornata.
Terminata la manovra in retromarcia, il piroscafo riprende la marcia in avanti con destinazione il Golfo Borromeo.
Ma qui scatta la sorpresa; mentre sto parlando con il gentilissimo equipaggio del San Carlo, mi accorgo che il Piemonte sta rientrando ad Intra, in quanto deve caricare un paio di ritardatari. Eccolo in avvicinamento nuovamente al pontile nr. 6, sotto gli ultimi raggi di sole di giornata.
Mentre si completa la manovra di attracco e i 2 ritardatari possono salire finalmente a bordo, per l’ennesima volta il San Cristoforo lascia Intra con destinazione Laveno.
Ormai il Piemonte ha caricato tutti e può lasciare definitivamente il porto di Intra.
Io, invece, mi sposto verso il pontile nr.1 visto che è annunciata la Verbania in arrivo da Locarno con qualche minuto di ritardo, vista la mole di viaggiatori che si sta apprestando a scendere a Intra.
Scattata la foto, mi reco al pontile nr.4 dove il Sempione è pronto per la corsa delle 18.40 per Laveno. Salgo a bordo; la partenza è ritardata di qualche minuto, in quanto dobbiamo attendere qualche passeggero appena sceso dalla Verbania. La stessa Verbania ci passa a prua e poi possiamo finalmente partire; eccola allontanarsi verso il Golfo Borromeo nella splendida luce del tramonto.
La traversata su Laveno è senza storia e poco dopo le19.00 sono alla macchina. Il tempo di una sosta al passaggio al livello per una doppia di E474 SBB Cargo in destinazione Luino e via verso casa, al termine di una giornata di quelle “da ricordare”
(fine)