1) Totale disaccordo sul fatto che chi si informa su internet scegli solo le info di suo gradimento. Ma dove ve lo siete sognato? Al contrario, quando devi comprare un giornale o guardare un TG lì'investimento di soldini e/o tempo fa si che tu ti guardi solo quello preferito. Leggere piu' giornali diversi qualcuno lo fa, ma e' un oneroso e non e' da tutti.
In rete invece ci sono gli aggregatori di notizie, tipo Google news, che plasticamente ti offrono i diversi punti di vista sul singolo tema. Metti la parola chiave e vedi cosa ne pensano e cosa ne dicono le varie testate. Passare un attimo a dare un'occhiata sulla home page di una testata anche a te lontana per orientamento non costa nulla. Forse non saro' rappresentativo, ma io su Internet, soprattutto in presenza di eventi epocali e che mi colpiscono, vado a vedere cosa ne dicono tutti. Corriere, Repubblica, Unita', Il Fatto quotidiano, Il Giornale, Tgcom, Libero, Il Manifesto, Il Sole24Ore non mi faccio mancare nulla (anche se non tutti lasciano leggere liberamente tutti gli articoli, purtroppo). E a volte vado a vedere anche cosa ne dicono le testate estere, soprattutto CNN, NYTimes e BBC, ma non solo (la conoscenza della lingua mi limita all'inglese, ma ormai spesso vado anche su altre lingue dato che il traduttore di Chrome funziona benino e le lingue latine comunque in buona parte si capiscono).
Poi magari non sono rappresentativo ma neanche voi, se veramente andate a leggere solo quello che vi liscia il pelo dalla parte giusta. Spero la maggioranza dei lettori non siano cosi'.
2) Non se e' questa la chiave di lettura, ma finalmente vince chi fa politiche e campagne positive, per qualcosa che si puo' fare e da fare, invece che contro questo o contro quello. Il tempo degli "anti" speriamo sia finito, anche perche' e' perdente. Se la ragione di operare e' essere "antiqualcosa" vuol dire che non hai o pensi di non avere ragioni all'altezza in grado di unire.
L'altro fatto importante e' che finalmente, davvero, le categorie politiche del dopoguerra sono seppellite in Italia e questo hanno contribuito a renderlo credibile tanti vecchi comunisti/socialisti/democristiani di sinistra che si sono incazzati cosi' bene negli scorsi mesi. Se Renzi e' convincente per gli elettori che propvengono da culture diverse e' soprattutto grazie a loro (*). Ora le vecchie culture continueranno ad avere rappresentaza, ed e' giusto cosi', ma non potranno piu' egemonizzare la sinistra come invece succedeva con i precedenti tentativi in questo senso tipo Prodi Veltroni ecc.. dietro cui erano cammuffatti politici formatisi in contesti ben diversi. E non e' un fenomeno solo Italiano, il panorama Europeo rende il nuovo PD, che ora veramente il punto di riferimento, la direzione che dovranno prendere anche gli altri, se non vogliono prendere altre batoste. Almeno e' l'unica direzione che ha dimostrato di essere vincente, magari ne salteranno fuori altre. Per ora la sinistra che vince e' quella tipo Blair, tipo Obama, tipo Clinton, tipo Kennedy che era dalla parte giusta del muro a dire a tutti "io sono un Berlinese".
(*) EDIT: Pensandoci bene non solo loro. Anche Berlusconi ha fatto degli endorsment formidabili per Renzi, tipo dichiarare che "ha fatto fuori piu' comunisti Renzi in un anno che io in 20 anni". Ha praticamente sdoganato il PD agli occhi di milioni di elettori che se fossero stati negli USA non avrebbero avuto problemi a votare i Democratici, ma in Italia avevano problemi a votare il PD. In fondo anche Berlusconi aveva come prima ragione quella di essere antiqualcosa. E l'anticomunismo, pur poco dichiarato, e' uno degli anti piu' potenti in grado di risvegliare masse enormi di elettori sonnecchianti, da De Gasperi in poi. Ora speriamo veramente che la stagione degli "anti" sia finita.