europa europa chi deve entrare e chi no?

[friedrichstrasse]

Una "comunità federale mondiale" e un mondo senza confini sono la cosa più spaventosa che si potrebbe immaginare. Non mi stupisce che Eurocity ne sia entusiasta

[S-Bahn]

A EuroCity farebbe bene la lettura del libro "Il padrone del mondo", di Robert Benson

[EuroCity]

Ma federale vuol dire proprio senza un unico padrone! Anzi, vuol dire una rete collaborativa di realtà autonome. Dài, non svicoliamo sempre, eh...

Insomma, o forse non avete capito bene il concetto, o "ci fate" (per prendermi sempre in giro? va anche bene, però non senza ragioni, eh!)...

In quanto all'Australia, se tutti - vedi confederazione mondiale - avessero i suoi standard, i possibili controlli ne risulterebbe molto ridimensionati...

[friedrichstrasse]

No, non svicoliamo: sei libero di apprezzare tutto ciò che è totalitario, ma non tutti sono obbligati a pensarla così

[EuroCity]

La confederazione, ad ogni livello, è quanto di meno totalitario ci possa essere; casomai, lo stato-nazione autoreferenziale può diventare autoritario, eccome, specialmente in condizioni di crisi perenne, come quelle odierne: e perché privo di (auto)controllo dal basso, proprio per "assenza di rete"!

Mi, poi, sun un libertari - pensa te...

[max90]

L'autocontrollo dal basso? Per carità, già è abbastanza il suffraggio universale.

[EuroCity]

Per un popolo più evoluto (ancora da creare) di quello di oggi, il suffragio universale è ormai solo un banale surrogato di una democrazia (rin)negata, cioè ormai anche così indiretta - alias delega in bianco incontrollabile - a tal punto da essere quasi insignificante.

Il futuro è ovviamente la democrazia diretta, con una cittadinanza molto più cosciente di sé di quella odierna: cioè, anche capace di autogestirsi la propria realtà, la propria cosa pubblica.

Traduzione: niente politici di professione, per esempio...

[max90]

Ma figuriamoci cosa potrebbe venirne fuori. E come la realizzeresti? Mediante Internet? Beh, bel modo.
E soprattutto mi immagino a scrivere una Legge Finanziaria via Internet, cosa potrebbe venirne fuori.
La democrazia rappresentativa è piena di difetti, ma è il sistema che ne ha meno tra tutti quelli che sono stati proposti sinora.

[S-Bahn]

E aggiungo quella che suona senz'altro come una frase fatta ma che è tremendamente vera: l'utopia quando si realizza si trasforma nel suo contrario.

[EuroCity]

Qui non si tratta di utopia, ma di un'evoluzione della democrazia del tutto realizzabile, volendo; anzi, la rete e le nuove tecnologie diffuse la renderanno quasi inevitabile, una tale evoluzione.

[max90]

Pensando ai brogli che si potrebbero avere facendo "democrazia" dal divano di casa mi tremano i polsi.
Detto questo, vorrei proprio vedere la casalinga di Voghera che discerne su un Trattato Internazionale da ratificare. C'è molta ipocrisia in questa storia della democrazia diretta, e forse forse è bene che le leggi le votino e le scrivano persone che sono un minimo istruite.

[S-Bahn]

Il risultato di questa presunta democrazia diretta è che i gruppi di potere manipolano ancora di più le scelte facendoti credere che scegli secondo la tua opinione quando invece abbocchi all'amo sapientemente preparato.

Un simile scenario presuppone che il popolo non esista ma esistano tanti singoli "liberi dai pregiudizi del passato e staccati dalle organizzazioni oscurantiste". Ovviamente solo per fare trionfare l'umanesimo, il progresso, la pace e la fratellanza.
Ripeto l'invito a leggere Il Padrone del Mondo

[max90]

Come dicevi tu, nessuno di noi è libero in fondo dai condizionamenti, ma a parte questi quel che mi fa veramente paura è che possano decidere del destino di tutti, con egual peso di chi sa cosa sta facendo, persone con una competenza inesistente.
E sia chiaro, non voglio discriminare nessuno, ma trovo ipocrita che un chimico (tanto per fare un esempio a caso) possa mettersi a votare online una riforma del codice di procedura penale. Giammai!

[S-Bahn]

Specialmente certi chimici, e ne sappiamo qualcosa nel forum

Sto scherzando, ovviamente. Il problema non è tanto quello delle competenze di settore (anche, ma in modo assai secondario) quanto quello dei meccanismi di governo e di consenso. C'è rischio, su questa strada, di scivolare in un populismo apparentemente democratico dove però, con individui staccati e dispersi nella massa, non si maturano giudizi all'interno di una appartenenza sociale e politica, ma sulla base di opinioni provocate da chi ha più marketing. Si crede di essere liberi perché non legati ad un parito, ad una nazione, ad una religione, ma in realtà si diventa tante particelle in balia del vento del potere. Dove soffia andiamo, più o meno a comando.
A questo possono portare utipie di malintesa libertà e di azzeramento più o meno apparente delle istituzioni.

[EuroCity]

La Sicilia intanto abolisce le province, che saranno sostituite da (33?) liberi consorzi comunali: quindi, una democrazia più diretta, a rete e dal basso.

Ovvio che si fa anche per risparmiare, ma è comunque una struttura territoriale di tipo molto più confederale di quella attuale, il che è una buona cosa.

Altro che "utopie", "uomini di poca fede"...