Tornando al discorso dei TG e del rapporto TV - politica in genere, credo sia riduttivo e illogico pensare alla par condicio e ai cronometri per misurare il tempo dato all'uno o all'altro partito.
Queste regole riguardano soprattutto i telegiornali e trasmissioni politiche o giornalistiche.
Ma i TG sono scelti spesso dagli spettatori in base all'orientamento politico degli stessi: non ce lo vedo mio suocero a informarsi attraverso Fede: le poche volte che è scivolato su rete4 per vedere un qualche telefilm, se il tg era in ritardo, beccava il meteo: si è incazzato pure per la grafica del meteo, con l'Italia in nero!
Così come la sciura Liliana (mia cliente pensionata, acquirente de "Il Giornale" e berlusconiana fino all'osso) non guarda, nè mai lo farà, il TG3. Spesso chi ha le proprie convinzioni si irrita a vedere a qualsiasi TG le uscite degli "avversari".
Le trasmissioni politiche sono seguite soprattutto da chi cerca di interessarsi a fondo, ma è una minoranza.
Purtroppo, però, le altre trasmissioni sono quelle che possono "formare" maggiormente le persone, e mi riferisco aiprogrammi di intrattenimento vari o di pseudo informazione o approfondimento: che idea credete si facciano gli spettatori dei vari amici, fattorie, grandi fratelli, isole, o dei santori vaganti?