jumbo wrote:Le tue considerazioni poi sui disastri naturali sono condivisibili, ma l'esistenza di quel tipo di problema, non significa che il problema del cambiamento climatico non esista.
È questo il punto.
C'è un cambiamento climatico
Oppure il "cambiamento climatico" è una condizione di "normalità"?
Ovvero, abbiamo deciso che un certo clima sia l'optimum, la "norma" e qualsiasi variazione sia da considerarsi "anomalia" e, naturalmente, ci deve essere lo zampino della cattiva specie umana.
Mentre il clima cambia, come sempre ha fatto nel corso dei secoli, dei millenni, degli evi storici e delle ere geologiche, senza che nessun abitante del pianeta abbia mai avuto nessun ruolo attivo.
Forse, ma solo forse, abbiamo dato un contributo all'ultimo cambiamento climatico, iniziato con la fine della piccola era glaciale.
Nello stesso periodo iniziò la rivoluzione industriale, con tutto ciò che questa ha comportato a livello di inquinamento, ma credo che l'errore sia dimenticarsi che la rivoluzione industriale ebbe inizio grazie alla fine della piccola glaciazione; ovvero, prima il clima ha cominciato a scaldarsi, poi la civiltà si è industrializzata.
jumbo wrote:L'alterazione della concentrazione di CO2 è risibile rispetto alla concentrazione dell'atmosfera? Per fortuna, altrimenti avremmo le condizioni climatiche di Venere.
Non esageriamo.
Venere ha piccoli problemi che a noi mancano:
Campo magnetico debole.
Rotazione retrograda (da est a ovest) con durata del giorno venusiano pari a quasi 120 terrestri.
Aria pesante (circa 92 atmosfere).
Se non ci si fa caso, non è poi tanto male, anche se un po' caldo...
jumbo wrote:L'articolo sui ghiacci scandinavi è molto datato, mi pare che ora anch'essi si siano uniti al trend degli altri, e anche 20 anni fa ai tempi di quell'articolo si trattava di un modesto aumento di una minoranza di ghiacciai, a fronte di una conclamata riduzione della maggioranza.
Per quanto riguarda altri ghiacciai extrapolari, è vero che quelli monitorati sono solo una parte, ma anche per quelli non monitorati la documentazione fotografica testimonia un ritiro. Certo in modo qualitativo e non misurato, ma comunque un ritiro.
Quindi siamo in presenza di un "ritiro moderato"dei ghiacciai extrapolari che, insieme ai ghiacci artici costituiscono grossomodo il 6% del ghiaccio del pianeta, mentre l'antartico (ovvero il 90%) è sostanzialmente stabile (anzi, per la verità sta lentamente raffreddandosi).
Un inequivocabile sintomo di un inarrestabile, apocalittico e catastrofico riscaldamento globale, naturalmente "antropico".
Permetti, ma rimango scettico.