Grande coalizione dove i partiti cercano al più un accordo su chi siano i più mediocri da eleggere in governo* (in questo senso in Germania avrebbero avuto larga scelta...) ma dove il
programma di legislatura (peraltro di dubbia utilità) è redatto dal governo stesso (e quindi i partiti non finiscono a litigare su qualche
Obergrenze). Né mi sembra che si possa in linea di principio identificare una logica di coalizione nell'attività parlamentare, salvo forse nella recentissima epoca della svolta energetica (che avrebbe dovuto, non dimentichiamolo, essere accompagnata da una riforma fiscale ecologica (sic)), dello smantellamento del segreto bancario, ecc.
Può poi essere considerata grande coalizione quella dove membri dell'esecutivo vengono emarginati a ruoli minori (chiedere in questo senso alla ormai ex-responsabile del dicastero cimitero di Torricella-Taverne, donna certamente dotata di qualità superiori rispetto a quelle necessarie per la pur importante amministrazione del camposanto)? Nel passato governo germanico, ad esempio, i dicasteri erano ripartiti tra i vari coalizzati; la SPD aveva, tra gli altri, gli esteri (e si è pigliata pure il Presidente federale), la CSU p.es. i trasporti (c'è da sperare che Dobi venga confermato

)...
* Passando in zona, sono andato a curiosare, segnatamente fuori dal
Bellevue e dallo
Schweizerhof, all'ultima c.d. notte dei lunghi coltelli: piuttosto penosa; troppa gente guarda
fictions statunitensi, mi sa...