Visto che vedo che questo 3d e' completamente OT....
Oso buttarvi li una provocazione, ma grossa. Nel senso che e' diversissima dalla lettura che viene data ufficialmente della storia.
Conto sul fatto che siate menti libere. E' un test. Vediamo se qualcuno si straccia le vesti o se qualcun'altro invece prova ad approfondire analizzando i fatti da una certa distanza. Tenendo conto che nessuno e' senza peccato, soprattutto nelle epoche di cui parlero'. E che non mi considero contrario alla chiesa Cattolica, tanto e' vero che firmo sempre l'8%% per loro. Semplicemente penso che si debba mantenere le mente libera e leggere obiettivamente tutto, al di la di secoli e di una vita di condizionamenti.
Dunque, l'antisemitismo e' stato inventato dal patrono della nostra citta'.
Ebbene si.
L'Impero Romano, checche' ne dica la storiografia ufficiale, aveva un atteggiamento di relativa liberta di culto.
C'erano anche leggi che proteggevano le religioni minoritarie, tanto e' vero che se un tempio veniva distrutto, i distruttori erano tenuti a ricostruirlo a loro spese.
Il nostro santo patrono ha ottenuto l'abolizione di tale editto.
E ha anche ottenuto che tutte le religioni tranne quella cristiana venissero perseguitate, in primis l'ebraismo. Si e' passati da una situazione in cui tutte le religioni erano tollerate tranne una ad una situazione in cui tutte erano perseguitate tranne una.
Ricordo ancora quando chiesi alla maestra delle elementari per quale motivo i Romani perseguitavano solo i cristiani. La risposta l'ho avuta solo recentemente.
Ma ecco i fatti. Quoto da Wikipedia.
Particolarmente forte fu l'antigiudaismo di Ambrogio: scrive nell'Expositio Evangelii secundum Lucam a proposito del popolo giudaico che esso è:
« ...perduto, spirito immondo, preda del diavolo anche all'interno del suo tempio sacro, la sinagoga: anzi la stessa sinagoga è ormai sede e ricettacolo del demonio che stringe entro spire serpentine tutto il popolo giudaico »
Le cronache storiche riportano un episodio rivelatore dell'atteggiamento di Ambrogio nei riguardi degli ebrei. Nel 388, a Callinicum (Kallinikon, sul fiume Eufrate, in Asia, l'attuale Raqqa), una piccola folla di cristiani, guidata dal vescovo locale, diede l'assalto alla sinagoga e la bruciò. Il governatore romano condannò l'accaduto, e per mantenere l'ordine pubblico diede ordine che la sinagoga venisse ricostruita a spese del vescovo. L'imperatore Teodosio I rese noto di condividere quanto deciso dal suo funzionario.
Ambrogio si contrappose alla decisione dell'imperatore:
« Il luogo che ospita l’incredulità giudaica sarà ricostruito con le spoglie della Chiesa? Il patrimonio acquistato dai cristiani con la protezione di Cristo sarà trasmesso ai templi degli increduli?... Questa iscrizione porranno i giudei sul frontone della loro sinagoga: - Tempio dell’empietà ricostruito col bottino dei cristiani -... Il popolo giudeo introdurrà questa solennità fra i suoi giorni festivi... »
Ambrogio scrisse allora una lettera a Teodosio per spiegargli che quell'incendio non era affatto un crimine: perché bruciare le sinagoghe era un "atto glorioso" affinché "non possa esserci luogo in cui Dio è negato". Provocatoriamente, egli si assume la responsabilità dell'accaduto. Citando dalla lettera di Ambrogio a Teodosio (tratto da Epistulae 40,11):
« ...io dichiaro di aver dato alle fiamme la sinagoga, sì, sono stato io che ho dato loro l'incarico, perché non ci sia più nessun luogo dove Cristo venga negato[...]. Che cosa è più importante, il mantenimento dell'ordine o l'interesse della religione? »
Ambrogio non volle salire sull’altare finché l’imperatore non abolì il decreto imperiale riguardante la ricostruzione della sinagoga sulle spese del vescovo. Secondo la visione del vescovo, nella questione della religione l'unico foro competente da consultare doveva essere la Chiesa cattolica, la quale grazie ad Ambrogio divenne la religione statale e dominante. In questa impresa lo scopo era quello di avvalorare l’indipendenza della Chiesa dallo Stato, affermando anche la superiorità della Chiesa sullo Stato in quanto emanazione di una legge superiore alla quale tutti devono sottostare.
Estratto da questa pagina:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sant%27AmbrogioPoi Ambrogio, a seguito di un episodio in effetti infame ma purtroppo normale, nelle epoce precedenti, ottenne dall'imperatore Teodosio di dichiarare religione di stato il Cristianesimo e, con i decreti Teodosiani, di iniziare la persecuzione sistematica di tutte le altre religioni che e' stata la regola da quel momento in poi fino a tutto il medioevo ad arrivare alle soglie dell'evo moderno.
Citazioni anche su questo:
Provvedimenti contro il culto pagano [modifica]
Dopo l'episodio della ribellione di Tessalonica e della strage fatta perpetrare contro i cittadini ribelli da Teodosio e la successiva penitenza che gli fu imposta da Ambrogio, la politica religiosa dell'imperatore si irrigidì notevolmente: tra il 391 e il 392 furono emanati una serie di decreti (noti come decreti teodosiani) che attuavano in pieno l'editto di Tessalonica: venne interdetto l'accesso ai templi pagani e ribadita la proibizione di qualsiasi forma di culto, compresa l'adorazione delle statue[12]; furono inoltre inasprite le pene amministrative per i cristiani che si riconvertissero nuovamente al paganesimo[13] e nel decreto emanato nel 392 da Costantinopoli, l'immolazione di vittime nei sacrifici e la consultazione delle viscere erano equiparati al delitto di (lesa) maestà, punibile con la condanna a morte[14].
Per approfondire, vedi la voce Decreti teodosiani.
I templi pagani furono oggetto di sistematica distruzione violenta da parte di fanatici cristiani e monaci appoggiati dai vescovi locali (in molti casi con l'appoggio dell'esercito e delle locali autorità imperiali) che si ritennero autorizzati dalle nuove leggi: si veda, per esempio, la distruzione del tempio di Giove ad Apamea, a cui collaborò il prefetto del pretorio per l'oriente, Materno Cinegio[15].
L'inasprimento della legislazione con i "decreti teodosiani" provocò delle resistenze presso i pagani. Ad Alessandria d'Egitto il vescovo Teofilo ottenne il permesso imperiale di trasformare in chiesa un tempio di Dioniso, provocando una ribellione dei pagani, che si asserragliarono nel Serapeo e compiendo violenze contro i cristiani. Quando la rivolta fu domata per rappresaglia il tempio fu distrutto (391).
Per approfondire, vedi la voce Serapeo.
Teodosio cominciò a coniare monete in cui era raffigurato mentre portava il labaro[senza fonte]. Nel 393, interpretando i Giochi olimpici come una festa pagana, ne decise la chiusura, ponendo fine ad una tradizione millenaria[senza fonte].
Da questa pagina:
http://it.wikipedia.org/wiki/Teodosio_I ... e_TeodosioEd ancora, questa e' la pagina che parla degli infami decreti Teodosiani.
http://it.wikipedia.org/wiki/Decreti_teodosianiInteressante la chicca sui falsi martiri.
Soppressione di templi pagani: il caso di Alessandria
Teofilo, con il vangelo in mano, trionfante sulle rovine del Serapeo nel 391
La proibizione del culto presso i templi pagani non fu ovviamente accolta facilmente dai pagani, che rappresentavano ancora la maggioranza degli abitanti dell'Impero. Si arrivò a vere e proprie occupazioni armate dei luoghi di culto che si risolsero con l'intervento dell'esercito imperiale cristiano, e con devastazioni, distruzioni di statue e templi da parte dei monaci cristiani provenienti dai monasteri e da fanatici guidati spesso da un vescovo.
Particolarmente significativo è il caso del Serapeo di Alessandria d'Egitto. Ad Alessandria il vescovo Teofilo chiese ed ottenne da Teodosio il permesso di convertire in chiesa il tempio di Dionisio. La decisione imperiale causò la ribellione dei pagani che si scontrarono nelle strade coi i cristiani, dopo che questi ultimi avevano malmenato, torturato e ucciso i sacerdoti del tempio di Dioniso. I pagani si asserragliarono nel Serapeo assediati dalla guarnigione imperiale comandata da un certo Romano e dai fanatici guidati da Teofilo. Guidava la rivolta un certo Olimpio, che esortava i pagani a morire piuttosto che rinnegare la fede dei loro padri. I cristiani una volta massacrati tutti i gentili del Serapeo, fecero passare alcuni cadaveri (sembrerebbe anche portati dalle prigioni) come martiri cristiani presi in ostaggio e uccisi dai pagani, ma Eunapio nega che fossero stati presi dei prigionieri cristiani.[1]
Questo simpatico Teofilo, tra le altre cose, si e' anche distinto per aver contribuito in modo decisivo alla distruzione delle Biblioteca di Alessandria, dove era raccolta una mole enorme di sapere non gradito ai nuovi padroni dell'impero.
Fine della biblioteca [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Serapeo.
La distruzione della biblioteca è attribuita dalla maggioranza degli storici al tempo del conflitto che oppose l'imperatore Aureliano alla regina Zenobia di Palmira, verso il 270.
Nel corso dei feroci scontri ingaggiati nella città di Alessandria, l'area del palazzo reale fu completamente distrutta e con essa verosimilmente anche la biblioteca.
In alternativa a questa teoria alcuni studiosi, basandosi su fonti che attestano la sopravvivenza del Museo fino al IV secolo, hanno ipotizzato che la distruzione della biblioteca vada ricondotta ad una data vicina al 400.
Secondo questa interpretazione la fine della Biblioteca di Alessandria e del Museo sarebbe collegata a quella del Serapeo, la biblioteca minore di Alessandria, distrutto in seguito all'editto dell'imperatore Teodosio del 391, su istigazione del vescovo cristiano della città, Teofilo, ostile alla cosiddetta "saggezza pagana".
Secondo altri studiosi quest'ipotesi sarebbe originata da una confusione tra le due biblioteche di Alessandria, mentre un'altra ipotesi di comodo, non suffragata da alcuna seria fonte storica,[senza fonte] attribuisce la fine della biblioteca alla conquista della città da parte degli arabi musulmani durante la loro espansione, che avrebbero infierito su quanto sopravvissuto all'attacco di Aureliano.
Un episodio interessante - che rivela l'indomito anti-islamismo che caratterizza una parte del mondo cristiano[senza fonte] - vuole che il condottiero ˁAmr ibn al-ˁĀṣ, incerto su cosa fare della biblioteca, avesse chiesto un parere al califfo ˁOmar, massima autorità dell'Islam. Il califfo avrebbe risposto all'incirca:
« In quei libri o ci sono cose già presenti nel Corano, o ci sono cose che del Corano non fanno parte: se sono presenti nel Corano sono inutili, se non sono presenti allora sono dannose e vanno distrutte »
La frase, semmai, costituirebbe una palese contraddizione del noto hadith dello stesso Maometto che affermò: «Cercate ovunque la conoscenza, fosse anche in Cina».
http://it.wikipedia.org/wiki/Biblioteca ... bibliotecaSono tali episodi e tali decreti a mio modo di vedere che hanno sancito l'inizio del medioevo come lo conosciamo noi, altro che le invasioni barbariche.
Leggendoli tutti insieme e pensando che sono tutti contemporanei e coincidenti con la presa del potere della chiesa..... non si puo' non vedere che tutto e' chiaro.
Siamo noi i Talebani.
I fondamentalisti di oggi sono solo i discepoli di qualcosa che e' stato inventato nelle sue forme piu' virulente allora.
In precedenza altri imperi sono caduti senza che il mondo cadesse nelle tenebre per un millennio, mentre invece quanto sopra, a mio modo di vedere, spiega tutto.
Intendiamoci, e lo sottolineo. Lo testimonio ancora dicendo che ogni anno destino il mio 8%% alla chiesa perche' sono certo che e' meglio utilizzato cosi'.
Non penso sia il cristianesimo in se il problema, anzi.
Chi l'ha fondato veramente ha predicato cose ben diverse prima di morire sulla croce.
Il problema e' stata la "piega talebana" che il cristianesimo e la religione in generale hanno preso da quell'epoca in poi.
Gli Ebrei sono stati piu' perseguitati di altri proprio perche' ceppo originale (e questo li ha resi piu' colpevoli di incredulita' agli occhi dei contemporanei) e perche' non hanno mai rinunciato alla loro fede (e questo ha fatto imbestialire i posteri per la mancata assimilazione).
E a mio modo di vedere la persecuzione religiosa non centra moltissimo con le dittature, ovvio dove non c'e' dittatura ci sono i diritti civili, anche il diritto di culto. Ma, detto in termini di logica matematica, la mancanza di democrazia e di diritti e' condizione necessaria ma non sufficiente.
Ok, penso che per oggi possa bastare come provocazione.