jumbo wrote:E questo cosa c'entra con un ricorso all'aborto nei primi anni doppio rispetto a quello degli anni successivi?
Visto che la gravidanza dura 9 mesi, non è che nel 1977 potevi dire "vorrei abortire ma aspetto l'anno prossimo che fanno la legge...".
Poi non mi pare di aver scagliato pietre.
In tanti casi la donna nel momento della gravidanza indesiderata viene lasciata sola e magari contemporaneamente invitata a disfarsi del "fastidio" proprio dalla persona su cui lesi contava, e allora diventa quasi vittima anche lei.
Ma in altri casi le cose vanno diversamente.
Mi è bastato sentire qualche descrizione di cosa avviene nelle sale di attesa della IVG.
Spiego meglio, con un paio di esempi che rispecchiavano una possibili e diffuse realtà.
1977, in qualche luogo sperduto in Sila.
Maria, licenza elementare (forse), 21 anni, tre figli, un quarto concepito.
Marito - padrone.
Miseria nera.
Mammana troppo cara per potersi permettere un aborto.
1981, in qualche luogo sperduto in Sila.
Maria, licenza elementare (forse), 25 anni, quattro figli, un quinto concepito.
Marito - padrone.
Miseria ancora più nera.
194 in vigore.
Va in ospedale e abortisce.
1977, in qualche luogo sperduto in Irpinia.
Concetta, licenza elementare (forse), 21 anni, tre figli, un quarto concepito.
Marito - padrone.
Miseria nera.
Trova una mammana disponibile, con molti sacrifici.
Abortisce.
Si sente male.
Emorragia e sepsi.
Tre figli orfani.
Subito dopo Titina, sua amica, si trova nella stessa situazione.
Ha paura.
Rinuncia all'aborto.
Tre anni dopo Titina, nuovamente incinta, sa che può rivolgersi all'ospedale.
Abortisce.
Ti è più chiaro?
E risparmia le tiritere sulla contraccezione, che nelle realtà (soprattutto, ma non solo) del meridione erano tabù e/o sconosciute, le femmine spesso completamente sottomesse al maschio, il quale si faceva i comodi suoi senza preoccuparsi nemmeno di sapere se lei ne avesse voglia, figuriamoci la contraccezione.
Al massimo, dopo, magari qualcuno faceva abortire la propria schiava a suon di botte.