SONDAGGIO SESSO

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DI CHE SESSO SIAMO?

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84%
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5%
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1
1%
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UOMO DECISA DONNA
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby S-Bahn » Wed 01 March 2017; 14:36

jumbo wrote:alla fine lo ha fatto nel primo in cui si era rivolta... .
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà

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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby GLM » Wed 01 March 2017; 16:40

jumbo wrote:Il risultato è che in tre settimane da quando ha scoperto di essere incinta ha risolto il problema.


Questo dove l'hai appreso? Io leggo che è riuscita ad abortire poco prima del termine dei 3 mesi..
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby Federico_2 » Wed 01 March 2017; 16:44

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e- ... fresh_ce=1

La corte d'appello di Trento riconosce il diritto dei figli ad avere due genitori.

Ridicola l'opposizione del Ministero dell'Interno. Al di là del merito dalla questione già di per sè discutibile (visto che la legislazione italiana non vieta nè consente espressamente tale legame di filiazione e pertanto è rinviato al giudice di merito), va ricordato che si trattava di un mero riconoscimento degli effetti giuridici sul suolo italiano di sentenza straniera e non di costituzione di legame giuridico inesistente in precedenza.
14 giugno 2009: il giorno quando i primi treni andarono con un solo agente di condotta
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby jumbo » Wed 01 March 2017; 16:45

GLM wrote:
jumbo wrote:Il risultato è che in tre settimane da quando ha scoperto di essere incinta ha risolto il problema.


Questo dove l'hai appreso? Io leggo che è riuscita ad abortire poco prima del termine dei 3 mesi..

Leggo anche che ha scoperto di essere incinta a due mesi passati (articolo sul gazzettino ripreso da tgcom). Se la matematica non è un'opinione...
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby spiff » Mon 06 March 2017; 10:35

jumbo wrote:Ad esempio la cosa delle ragazze madri in Irlanda, si riferiva alla mortalità in quei luoghi e a nessuna sevizia, dimenticandosi poi che le ragazze madri andavano lì perché era l'unico luogo dove trovavano accoglienza, essendo rifiutate dal resto della società, e che in quel periodo in Irlanda c'era una carestia.


rifiutate da una società fortemente controllata dalla chiesa :roll:
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby jumbo » Mon 06 March 2017; 10:43

di fatto, le monache erano le uniche ad accoglierle. il resto sono chiacchiere.
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby spiff » Mon 06 March 2017; 11:22

perché i preti le cacciavano da tutte le altre parti :D
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby Trullo » Tue 07 November 2017; 12:39

Per chi non lo sapesse, una trasmissione in diretta su Canale 5 sta vivendo una storia di amore carnale fra due presunti "vip" (il figlio di Francesco Moser e la sorella di Belen Rodriguez). Non voglio fare il moralista o il bacchettone, ma visto che la trasmissione viene vistsa da tutte le fasce di età, e che il protagonista maschile si fa un vanto della sua promiscità sessuale, mi sarei aspettato dalla regia e/o dalla conduzione una maggiore attenzione al tema dei rapporti protetti, distribuendo preservativi e soprattutto ricordando al pubblico la loro importanza nella prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby GLM » Tue 07 November 2017; 18:36

voglio condividere qui un articolo che ho letto in questi giorni e che mi ha trovato sostanzialmente d'accordo. Mai mi era capitato di leggere qualcosa che fosse così tanto in affinità col mio pensiero in quest'argomento, in un mondo che pare andare esattamente al contrario. Son curioso di sapere cosa ne pensa la gente del forum 8--)

:arrow: https://medium.com/chayn-italia/7-motiv ... 190c1f5c8d

7 motivi per cui così tanti uomini non capiscono il consenso sessuale.
La frase seguente è vera in qualsiasi momento in cui la leggerete: “un uomo famoso è stato accusato recentemente di fare delle cose sessuali a una (o più) donna (o donne) senza il suo consenso”.
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby Trullo » Mon 22 January 2018; 12:05

Gli grida: "Sei gay". Poi lo picchia selvaggiamente, fino a fargli perdere un occhio.

http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... P7-S1.4-T1
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby Trullo » Thu 25 January 2018; 10:38

Riflessione non seria

Perchè le donne svolgono (giustamente) tutte le professioni che un tempo erano prerogativa dell'uomo, dallo statista al direttore di giornale, dall'arbitro di calcio al pilota di auto da corsa
Ma non ho mai visto una donna fare il barbiere....
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby EuroCity » Thu 25 January 2018; 12:56

... E invece i barbieri donna ci sono, eccome! :idea: :D

Qui, per esempio, una italiana:

http://www.valdarno24.it/2016/03/11/ser ... a-paoletti
Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare. - Albert Einstein
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby Trullo » Mon 12 November 2018; 12:10

Interessante riflessione di D'Avenia sul Corriere di oggi

«Comunque se uno ha ancora delle domande basta andare su YouPorn». Così risponde un bambino di dieci anni alla sua insegnante, Thérèse Hargot, dopo una lezione sul concepimento. La nota sessuologa belga, che racconta la sua esperienza professionale nel provocatorio libro Una gioventù sessualmente liberata (o quasi), chiede chiarimenti all’alunno e si sente rispondere che lui e il fratello 13enne hanno da tempo affidato al sito di video porno la loro educazione «sentimentale». Qualche giorno fa una mamma di una scuola toscana ha scoperto sul cellulare della figlia un video condiviso tra alunni di medie ed elementari via whatsapp. Nelle immagini una bambina di dieci anni fa sesso con quasi coetanei, e ride, forse inconsapevole o, peggio, esperta della violenza subita. Tempo fa partecipai a un dibattito televisivo sulla pornografia. C’era chi elogiava il porno online dicendo che finalmente chiunque poteva «esprimersi», c’era la pornoattrice, soddisfatta della carriera intrapresa, senz’altro più redditizia di quella da segretaria, ma da cui, per sua stessa ammissione, avrebbe tenuto lontana la figlia. Sostenni, sulla base dell’esperienza professionale e di alcuni studi sui quali mi ero documentato, la correlazione tra la crescita esponenziale del consumo di pornografia e i numeri sempre più preoccupanti di violenza sulle donne. Aggiunsi anche che le prime vittime sono i bambini, che finiscono sui siti per caso e, soprattutto, senza strumenti per comprendere ciò che vedono. In rete e su alcuni giornali fui insultato, ma ricevetti anche conferme, come la lettera di un 25enne: «Avrei voluto essere al tuo fianco e parlare della mia catastrofica esperienza con la pornografia, per fortuna terminata (spero e voglio che sia per sempre). Mi ha colpito la tua frase su ciò che può accadere a un bambino che per sbaglio guardi porno: purtroppo è ciò che è successo a me da piccolo. La mia adolescenza è stata un disastro per colpa di questa “piaga”, una vera e propria porno-dipendenza, alla pari di alcool, sostanze, gioco. Ora sto meglio, ma il cammino per recuperare il controllo su me stesso è stato molto difficile». Recuperare il controllo è il processo – difficile e tutt’altro che garantito – alla base della lotta contro le dipendenze. A quelle odierne, ma se ne parla troppo poco, è stata aggiunta nei manuali di psicologia la pornografia, a causa della grande facilità di accesso a questi contenuti in rete. Il termine ha origine dal greco antico «vendere», da cui pornè (prostituta) con l’aggiunta di grafia (rappresentazione). In italiano è rimasta traccia della radice antica nella parola «prezzo». Di questo si tratta: un mercato di oltre 100 miliardi di dollari l’anno.

Negli Usa (ad oggi produttore dell’85% dei contenuti) la sola pornografia online frutta 3 miliardi di dollari l’anno, 5 in tutto il mondo. Infatti ogni secondo 28milla persone consumano porno (il 61% degli accessi da smartphone) e spendono 3mila dollari in oggetti e videochat. I siti porno occupano il 12% della rete, una ricerca su quattro e un download su tre riguarda materiale pornografico, e – dato più allarmante – ogni giorno ci sono più di 100mila richieste di video porno con bambini. Il 90% dei ragazzi tra 8 e 16 anni consuma pornografia in rete e, quasi sempre, la prima volta è accaduto casualmente (l’età media per il primo video è 11 anni). Il 74% dei consumatori abituali sono uomini e il 26% donne: tra i maggiorenni 9 maschi su 10 e 1 donna su 3. Il 60% degli utenti sono i cosiddetti millennials (i divenuti maggiorenni dal 2000 in poi) e il 31% ha meno di 24 anni. È quindi chiaro che oggi la prima fonte di educazione sessuale delle generazioni cresciute con la rete è il porno, il cui immaginario si impone come modello per la vita reale. Prima il futuro consumatore viene agganciato, prima diventa dipendente: strategia per vendere mirata soprattutto a chi ha meno difese.
Ma a quale prezzo? La dipendenza blocca l’immaginario sessuale a uno stadio immaturo e violento. Secondo gli studi: i ragazzi che consumano abitualmente pornografia subiscono una destrutturazione della visione del femminile, abituandosi all’idea di dominare e sottomettere la donna; le ragazze invece maturano una maggiore propensione ad assumere il ruolo di vittima o di oggetto da possedere (che nelle dinamiche psicologiche delle adolescenti, già fragili e ansiose di ottenere l’attenzione dell’altro sesso, può trasformarsi nell’unico modo per essere desiderate). In questa proiezione fantastica del sesso si perde lo spazio per accogliere, il copione erotico da eseguire blocca la creatività della tenerezza. Molte adolescenti raccontano che il primo rapporto sessuale, loro malgrado, è stato violento, e questo perché i maschi cercano di imitare ciò che hanno guardato. Molti rimangono delusi dalla realtà perché i corpi porno-grafici proiettano nella fantasia rapporti iperbolici e irreali, fino a far diminuire il desiderio erotico. La pornografia elimina il mistero e la scoperta necessari all’eros, il corpo non è più soglia da rispettare e parola da ascoltare ma oggetto da consumare. I corpi, nella vita vera, non sono perfetti e inesauribili, spesso di fronte all’altro siamo impacciati, fragili, timidi, qualità che nell’adolescenza magari detestiamo, ma che invece sono essenziali perché l’amore sia ciò che cerchiamo: accogliere ed essere accolti nella propria fragile nudità, amare ed essere amati così come siamo, non come dovremmo essere. La parola sesso viene infatti dal latino secare, tagliare, a indicare il taglio profondo tra il maschile e il femminile, ricucito proprio dalla forza tenera dell’abbraccio totale (amplesso significa questo). In questo senso nella pornografia non c’è troppo sesso, ce n’é troppo poco.


Per la Hargot la rivoluzione sessuale ha cambiato solo apparentemente il rapporto con il sesso. La diversificazione e moltiplicazione precoce delle esperienze sessuali ha aumentato e anticipato le domande, ma gli interrogativi restano gli stessi di prima: comprendere il senso della corporeità e delle relazioni. I ragazzi infatti le chiedono: che cosa significa fare questo? Questo si può fare o è pericoloso? É normale fare questo? Sperimentano prima di sapere cosa significhi ciò che fanno, perché l’imperativo è provare e consumare. La liberazione dai tabù, dice l’autrice, è apparente, perché è subentrato un altro comandamento: «fare bene», avere una buona performance. Il tabù superato è meramente funzionale (conoscenza di oggetti e pratiche), non sostanziale, anzi ci si è sottomessi alla logica del consumo: i ragazzi non scoprono il sesso ma lo subiscono da un immaginario adulto, che ha come scopo vendere. Il porno online, a disposizione gratuitamente in qualsiasi momento, è un Paese dei Balocchi dal risveglio amaro. Si potrebbe obiettare che in fondo è il modo di assecondare gli istinti sessuali e conoscere il corpo, ma qualsiasi educatore sa che l’ultima cosa da fare per educare è soddisfare i desideri anarchici del bambino e dell’adolescente, e non per devozione a regole ed etichette, ma semplicemente perché il desiderio senza limiti e non guidato dalla ragione è (auto-)distruttivo: nessuno dà del whisky a un bambino perché gli piace il colore o a un adolescente perché è triste.

Il consumismo ha un unico comandamento e dovere, godere, ma ha bisogno di farci dimenticare che il piacere è l’accompagnamento sensibile, l’eco emotiva, di qualcosa la cui profondità è altrove. Se non c’è profondità nella comunione di vite, e questo richiede tempo e impegno, il piacere diminuisce, e allora si cerca rimedio aumentando la quantità delle performance o potenziando la performance stessa, come accade in tutte le dipendenze. Il porno impone alla persona immatura di essere all’altezza, e molte disfunzioni sessuali dipendono proprio dall’ansia da prestazione: i «sono stato bravo?» diventano più numerosi dei «ti amo». La prestazione è conformismo a modelli iperbolici e immaginari, anziché scoperta e tenera accettazione dell’unicità e fragilità dell’altro. Il sesso mostra come amiamo: crea, inventa, scopre, stando in ascolto del corpo altrui, la parola più vera e nuda che l’altro ha da dirci e darci. Il porno invece destruttura la capacità di ascolto dei sensi, sostituisce all’amore, che è creativo perché ricettivo, il possesso, la performance, il consumo. Il porno blocca l’immaginazione su corpi incongruenti con la quotidianità e i limiti umani: in sostanza insegna il dongiovannismo seriale, che avvelena il desiderio, anziché la pazienza e la tenerezza dell’eros, che alimenta l’amore.

Se i ragazzini guardano i porno nelle ore scolastiche è perché lo stesso accade in molti luoghi di lavoro. La sfida educativa è come sempre lanciata a noi attraverso lo specchio che i ragazzi ci reggono. La diffusione della porno-dipendenza interroga il nostro stile di vita, l’obbligo consumistico del corpo femminile, la mancanza di una tempestiva educazione familiare sul significato di una relazione, un corpo, un gesto. Ogni tanto chiedo ai ragazzi di spiegarmi la differenza tra carezza, abbraccio, bacio sulla guancia o sulle labbra, e non riescono: spesso è tutto indifferenziato. Invece sanno spiegare in dettaglio cosa è il bondage o il sexting. Il letto da rifare oggi è difendere i bambini con gli strumenti di navigazione protetta ed educare i giovanissimi al significato dei gesti che accolgono e rispettano il corpo proprio e altrui, prima che la violenza del porno renda, persino una carezza, un reperto archeologico.
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby S-Bahn » Mon 12 November 2018; 14:33

Grande analisi, davvero!
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
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Re: SONDAGGIO SESSO

Postby mattecasa » Mon 12 November 2018; 20:54

Riflessione molto profonda...
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