Energia nucleare in Italia

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NUCLEARE IN ITALIA?

SI, COSTRUIAMO NUOVE CENTRALI IN ITALIA
27
42%
SI, UTILIZZIAMO LA CENTRALE ESISTENTE
4
6%
NO, NON IN ITALIA
33
52%
 
Total votes : 64

Postby Federico_2 » Wed 05 March 2008; 22:27

guarda che non è che costruendo nuove centrali allora diventi indipendente

quando crollano i tralicci, nei sistemi a corrente alternata, è facile che si verifichi l'effetto domino, e quindi tutta l'italia rimanga senza corrente

ormai cmq col PESSE il blackout sarà molto difficile che si verifichi

in ogni caso le centrali nucleari rendono piu' necessari gli interscambi con l'estero, e le centrali nucleari non hanno nulla in piu' che le altri fonti non possono fare: se per risolvere il problema energetico servono 4 centrali nucleari o 4 centrali a carbone, o quello che vuoi, i tralicci non c'entrano nulla con il tipo di produzione!
14 giugno 2009: il giorno quando i primi treni andarono con un solo agente di condotta
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Postby jumbo » Wed 05 March 2008; 22:36

il fatto che se cadono i tralicci viene un blackout è proprio quello che sto dicendo, come successo nel 2003, se ti ricordi.

sul fatto che nuove centrali, cioè un aumento di produzione, diminuiscano la dipendenza dall'estero, è tautologico.

che poi le reti europee siano comunque connesse tra loro, è un altro discorso.

perchè poi le centrali nucleari rendano più necessari gli scambi con l'estero, lo sai solo tu.
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Postby Federico_2 » Wed 05 March 2008; 23:16

mi ricordi si il 28 settembre 2003, e io c'ero

alle 2.00 di notte si è verificato una mancanza d'alimentazione a rondissone sulla linea proveniente dall'estero

si dà il caso che la notte la maggior parte di energia elettrica è d'importazione, in quanto la Francia, come ben sappiamo, svende letteralmente l'energia elettrica siccome è in sovrapproduzione in quel momento. Conviene sia all'Italia che alla Francia; costruire centrali nucleari in Italia non servirebbe a niente, siccome la notte abbiamo un sacco di centrali spente, se avessimo centrali nucleari dovremmo tenerle accese per sovraproduzione


si dà il caso che anche la Francia dipende dall'estero, e a volte anche dall'Italia: non c'è nulla di strano, è normale che con le centrali nucleari la Francia nei momenti di punta si trova in un deficit energetico, e l'Italia spesso puo' produrne molta (di norma in momenti di punta entrano in funzione le centrali idroelettriche a bacino reversibili)

Cio' è dimostrato che secondo il resoconto di Terna (ex GRTN) sono aumentate le esportazioni dell'Italia

Le centrali nucleari rendono piu' necessaria la dipendenza dall'estero: in Italia abbiamo pochi giacimenti di petrolio, qualche giacimento di gas, qualche miniera di carbone, molto solare, molte risorse idriche, molto vento, zero uranio. Secondo voi, per essere meno dipendenti dall'estero, cosa scartereste?

Sapete che l'uranio si acquista all'estero e lo si paga in oro: e il prezzo va alle stelle, fino al 2000 costava circa 10 $ alla libbra, oggi costa piu' di 100, chi di voi sapeva che anche l'uranio aumenta di prezzo?

da notare un dettaglio: tra i 15 paesi dell'ex UE, solo 3 di questi sono privi di moratoria contro il nucleare (Francia, Finlandia, UK). Gli altri stati hanno già firmato una moratoria o non hanno proprio centrali attive
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Postby S-Bahn » Wed 05 March 2008; 23:19

Gli scambi aumentano perchè le nucleari, tra tutte le centrali, sono quelle meno regolabili, cioè non lo sono affatto. Pertanto aumentanto la necessità di scambi tra punta e morbida nei diversi luoghi di produizione. Gli scambi possono avvenire tutti sul territorio nazionale, ma in ongi caso gira mediamente più corrente sui "tralicci", oppure se avviene che una nazione punta tutto sul nucleare come la Francia, gli scambi aumentano anche tra nazioni diverse.

Il backout è avvenuto in ora di morbida (era a notte fonda andando verso Domenica mattina), quando il problema della potenza installata proprio non esiste.
Solo che noi avevamo spento tutto lo spegnibile (e forse quacosa di più) di termoelettrico e di idirco, giustamente consumando il nucleare altrui che non si può spegnere.
L'idrolettrico del norditalia ha fatto ripartire subito il sitema al nord, per il termoelettrico c'è voluto più tempo.

Se fossero caduti elettrodotti in ora di punta molto probabilmente sarebbe andata in crisi la Francia, con tutto il suo nucleare.

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Postby fra74 » Thu 06 March 2008; 0:02

Non è comunque vero che in Italia non ci siano giacimenti di uranio, ce n'è uno, non molto grande per la verità, proprio qua in Lombardia
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Postby Federico_2 » Thu 06 March 2008; 7:52

si, ma non copre neanche il fabbisogno attuale!
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Postby Trullo » Thu 06 March 2008; 10:13

Federico_2 wrote:trascuriamo l'affermazione che un motore termico non possa essere ecologico, visto che il motore termico in sè non è per nulla inquinante

un motore ad alto rendimento lavora a temperature piu' alte di uno a basso rendimento, e fin qua ci siamo tutti. Nel momento in cui alzi la temperatura alzi la produzione di NOx. Ergo, se le prime 2 frasi sono vere, per implicazione logica deve essere vero che i motori a piu' alto rendimento producono piu' NOx.

Ricordiamoci che i biossidi d'azoto non vengono prodotti dalla combustione in sè, ma per il fatto che vi sia azoto e ossigeno in atmosfera e questi due vengono portati ad alte temperature


Stiamo dicendo la stessa cosa con parole diverse. Un motore termico, per il semplice fatto di utilizzare come comburente l'aria, produce ossidi di azoto (che sono inquinanti). Anzi maggiore è il suo rendimento e maggiore la produzione di questo tipo di inquinanti.

L'unico motore a combustibile che si possa definire ecologico è un motore spento.
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Postby giolumi » Thu 06 March 2008; 10:59

si, ma non raccontatemi ancora la balla dei cavi dell'alta tensione tranciati da un albero, in riferimento al famoso blackout, per me qualcuno ci taglio volutamente la corrente
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Postby Federico_2 » Thu 06 March 2008; 18:05

giolumi wrote:si, ma non raccontatemi ancora la balla dei cavi dell'alta tensione tranciati da un albero, in riferimento al famoso blackout, per me qualcuno ci taglio volutamente la corrente


ti assicuro che di alberi che tranciano le linee di trasmissione succede appena c'è un po' di vento, là sono entrati in gioco altri fattori

da notare l'applicazione del PESSE quest'estate in sicilia: questo dimostra quanto siano stati solidali i siciliani
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Postby Trullo » Thu 06 March 2008; 18:35

Federico_2 wrote:da notare l'applicazione del PESSE quest'estate in sicilia: questo dimostra quanto siano stati solidali i siciliani

:?
A cosa ti stai riferendo?
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Postby Federico_2 » Thu 06 March 2008; 19:05

una giornata dell'estate scrosa si sono verificate tante problematiche una dopo l'altra che hanno messo in crisi l'isola: una centrale termoelettrica era spenta per manutenzione, il cavo di connessione con l'italia era chiuso per non mi ricordo cosa, e c'è stato un incendio a termini imerese e hanno dovuto spegnere la centrale. Quindi per evitare di andare in crisi hanno fatto un appello alla cittadinanza siciliano di rinunciare all'aria condizionata per qualche giorno (e possibilmente anche ad altri elettrodomestici). La risposta della maggior parte dei siciliani è stata "chissenefrega, io ho caldo" a giudicare dai consumi che sono aumentati anzichè calare. Quindi Enel Trasmissione (Terna) ha staccato la corrente a turno alle varie zone delle Sicilia
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Postby simix920 » Thu 06 March 2008; 19:11

L' Enel ha staccato la corrente anche in Veneto l'estate scorsa
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Postby scu » Fri 07 March 2008; 0:12

Federico_2 wrote:ti assicuro che di alberi che tranciano le linee di trasmissione succede appena c'è un po' di vento, là sono entrati in gioco altri fattori

da notare l'applicazione del PESSE quest'estate in sicilia: questo dimostra quanto siano stati solidali i siciliani

magari facendo un pò di manutenzione alle aree attorno agli elettrodotti fondamentali si evita che un folata di vento lasci al buio il paese, non dovrebbe essere poi così difficile, solo che le voci costi si tende spesso a cancellarle alla svelta, lo fanno le ferrovie tagliando gli scambi, gli altri lo fanno in altro modo....

Il problema si potrebbe risolvere suddividendo il carico su più elettrodotti.

Costruire nuove centrali in Italia? Mettiamo i tempi tecnici per costruire una centrale in un paese normale, aggiungiamo i tempi per decidere dove farla tra opposizioni popolari e impossibilità tecnica, aggiungiamo le manifestazioni che comunque bloccheranno i cantieri una volta iniziati i lavori, qualche ditta che scappa con i soldi, giunti al 90%dei lavori ci si accorgerà che invece che una centrale nucleare hanno fatto qualcos'altro (acerra che non può bruciare i rifiuti di napoli, impianti di ecoballe che sfornano rifiuti triturati che le ecoballe non sanno nemmeno cosa siano...)
quando verrà pronta la prima centrale? siamo sicuri che i 25 anni non sono troppo ottimistici?
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Postby Federico_2 » Fri 07 March 2008; 7:59

scu wrote:
Federico_2 wrote:ti assicuro che di alberi che tranciano le linee di trasmissione succede appena c'è un po' di vento, là sono entrati in gioco altri fattori

magari facendo un pò di manutenzione alle aree attorno agli elettrodotti fondamentali si evita che un folata di vento lasci al buio il paese, non dovrebbe essere poi così difficile, solo che le voci costi si tende spesso a cancellarle alla svelta, lo fanno le ferrovie tagliando gli scambi, gli altri lo fanno in altro modo....

Il problema si potrebbe risolvere suddividendo il carico su più elettrodotti.



è quello che ho detto io: se salta un elettrodotto, cosa che accade spesso quando c'è vento e temporale, normalmente NON va via l'energia elettrica! e così infatti accade, se va via l'energia elettrica è sempre per piu' guasti in contemporanea
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Postby giolumi » Fri 07 March 2008; 17:45

o perchè ti "tagliano la corrente", cosa che ritengo sia veramente successa, magari per lanciare un messaggio preciso
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