LINGUE EUROPEE NON CONVENZIONALI

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Postby giolumi » Sat 09 February 2008; 14:17

non c'è soluzione di continuità tra il mondo classico comune e la turchia di oggi, la differenza religiosa è presa troppo in considerazione, mentre le caratteristiche politiche pre e post ataturk sono del tutto simili a quelle occidentali

ricorda che la turchia pre ataturk pertecipò a fianco dell'austria alla prima guerra mondiale, e proprio come in austria e in germania, proprio dopo la sconfitta avvenne una rivoluzione modernizzatrice

quindi sono comprotamenti sociali completamente simili ai nostri
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Postby EuroCity » Sat 09 February 2008; 20:54

A proposito di Europa in senso unitario (se mai sarà possibile), spesso ho pensato che ci potrebbe essere - se ha senso - un inno europeo molto migliore di quello esistente, riveduto e corretto: ovvero, Equinoxe 7 di Jean-Michel Jarre.

Molto più poetico ed empatico rispetto all'Inno alla Gioia... :wink: 8--)
Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare. - Albert Einstein
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Postby giolumi » Sat 09 February 2008; 22:05

EuroCity wrote:A proposito di Europa in senso unitario (se mai sarà possibile), spesso ho pensato che ci potrebbe essere - se ha senso - un inno europeo molto migliore di quello esistente, riveduto e corretto: ovvero, Equinoxe 7 di Jean-Michel Jarre.

Molto più poetico ed empatico rispetto all'Inno alla Gioia... :wink: 8--)


l'inno alla gioia non si tocca, adesso non ho modo di ascolatere la tua alternativa, ma è difficile possa battere l'attuale
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Postby S-Bahn » Sat 09 February 2008; 22:09

Vogliono togliere l'inno alla gioia? Giolumi, non c'è più religione! :lol: :lol: :lol:
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà

Václav Havel
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Postby EuroCity » Sat 09 February 2008; 22:17

Mah, non sarei così categorico con affermazioni statiche ed abitudinarie del tipo "questo o quello non si tocca" (la costituzione, l'inno, la religione, vattelapesca, ecc. ecc.), dato che in ogni caso panta rei: comunque, personalmente per un inno trovo molto più adatta una melodia in tonalità minore (come, per esempio, quella di cui prima, tra altre).

Il vero problema è che l'Europa unita non esiste ancora, se non in una ridicola maniera solo economico-burocratica, calata dall'alto.
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Postby Trullo » Mon 11 February 2008; 13:10

giolumi wrote:insomma, ci troviamo di fronte a un dilemma praticamente inutile:
1)europa sin dal mondo classico: aperta al mediteraneo, alla turchia, temporalmente estesa in pratica dall'origine della civilità fino ai giorni nostri, legata ai concetti egalitari di matrice settecentesca (unioni di persone)

oppure

2)un'europa cristianamente intesa, chiusa nei confini "religiosi" cattolici e protestanti (mal visti anche gli ortodossi), temporalmente legata alla nascita delle nazioni e legata a concetti federali (unione di stati). da notare in questa opzione il palese tentativo di includere, con maldestre manovre, anche israele (per questo i riferimenti alle radici giudaiche) tenenendo però escluse le realtà islamiche



Giolumi, credo che la prima definizione sia un affascinante obiettivo per il futuro ma molto meno realistica della seconda.
Oggi esiste una base culturale comune europea, costituita da artisti scienziati e filosofi quali Dante, Galileo, Shakespeare, Voltaire, Marx, Darwin, Freud, Einstein, che ogni europeo colto conosce, e che ha avuto le basi nel medioevo cristiano (l'illuminismo e il materialismo nascono nei paesi dell'europa cristiana, non in Cina o nella penisola arabica)
Base nella quale restano fuori l'Africa settentrionale e il medio Oriente.

Quanto alle radici guidaiche non vedo nessun legame con Israele ma la semplice constatazione del fatto che un importante contributo al pensiero europeo viene da persone di religione ebraica o comunque cresciute con un'educazione ebraica (lo sono per esempio almeno tre degli otto nomi che ho fatto prima)



giolumi wrote:non c'è soluzione di continuità tra il mondo classico comune e la turchia di oggi, la differenza religiosa è presa troppo in considerazione, mentre le caratteristiche politiche pre e post ataturk sono del tutto simili a quelle occidentali

ricorda che la turchia pre ataturk pertecipò a fianco dell'austria alla prima guerra mondiale, e proprio come in austria e in germania, proprio dopo la sconfitta avvenne una rivoluzione modernizzatrice

quindi sono comprotamenti sociali completamente simili ai nostri


Giolumi, non sono d'accordo.
Prima di Ataturk la Turchia, o meglio l'impero ottomano, era una teocrazia islamica.
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Postby casteddaio » Mon 11 February 2008; 15:58

Riesco a tradurre l'Attico, un dialetto del Greco Antico...
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Postby Trullo » Mon 11 February 2008; 16:02

L'Attico è il greco "classico", omerico per intenderci, oppure è un'altra cosa?
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Postby giolumi » Mon 11 February 2008; 19:08

Trullo wrote:
Giolumi, credo che la prima definizione sia un affascinante obiettivo per il futuro ma molto meno realistica della seconda.
Oggi esiste una base culturale comune europea, costituita da artisti scienziati e filosofi quali Dante, Galileo, Shakespeare, Voltaire, Marx, Darwin, Freud, Einstein, che ogni europeo colto conosce, e che ha avuto le basi nel medioevo cristiano (l'illuminismo e il materialismo nascono nei paesi dell'europa cristiana, non in Cina o nella penisola arabica)
Base nella quale restano fuori l'Africa settentrionale e il medio Oriente.

Quanto alle radici guidaiche non vedo nessun legame con Israele ma la semplice constatazione del fatto che un importante contributo al pensiero europeo viene da persone di religione ebraica o comunque cresciute con un'educazione ebraica (lo sono per esempio almeno tre degli otto nomi che ho fatto prima)


Giolumi, non sono d'accordo.
Prima di Ataturk la Turchia, o meglio l'impero ottomano, era una teocrazia islamica.


l'illuminismo e molte delle idee dei personaggi da te descritti, così come il pensiero di ataturk, nascono dall'opposizione ai regimi teocratici vigenti

ti ricordo che fino al 1870 il lazio era ancora una monarchia assoluta teocratica, così come la francia prerivoluzionaria

sia nel blocco occidentale che in turchia sono avvenuti fenomeni di democratizzazione (in senso lato) alla pari di come oggi ci si trovi di fronte ad una crescenta ondata reazionaria generata dalle paure create proprio dal mondo conservatore

noi, con le debite differenze di uso e costume, siamo alla pari dei turchi (che reintroducono il velo)

non vedo differenze sostanziali, se non qualche discordanza temporale, ma che se analizziamo bene non è nemmeno così grande (ataturk nel 23 come le "ondate rosse" occidentali)
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Postby Trullo » Mon 11 February 2008; 19:20

EuroCity wrote:A proposito di Europa in senso unitario (se mai sarà possibile), spesso ho pensato che ci potrebbe essere - se ha senso - un inno europeo molto migliore di quello esistente, riveduto e corretto: ovvero, Equinoxe 7 di Jean-Michel Jarre.

Molto più poetico ed empatico rispetto all'Inno alla Gioia... :wink: 8--)


Sinceramente, l'ho ascoltato e non mi è piaciuto per niente.
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Postby giolumi » Mon 11 February 2008; 19:26

anche io, proprio non so cosa centri con un inno
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Postby Trullo » Mon 11 February 2008; 19:33

giolumi wrote:ti ricordo che fino al 1870 il lazio era ancora una monarchia assoluta teocratica, così come la francia prerivoluzionaria

Vera la prima, un pò meno la seconda

giolumi wrote:sia nel blocco occidentale che in turchia sono avvenuti fenomeni di democratizzazione (in senso lato) alla pari di come oggi ci si trovi di fronte ad una crescenta ondata reazionaria generata dalle paure create proprio dal mondo conservatore

noi, con le debite differenze di uso e costume, siamo alla pari dei turchi (che reintroducono il velo)

non vedo differenze sostanziali, se non qualche discordanza temporale, ma che se analizziamo bene non è nemmeno così grande (ataturk nel 23 come le "ondate rosse" occidentali)


La Turchia (a parte Israele che peraltro merita un discorso separato) è comunque l'unico paese tra medio oriente e nordafrica dove (sia pure con il ritardo che tu stesso ammetti) si sia verificato un processo simile a quello dei paesi europei, in termini di separazione dei poteri, diritti delle donne, libertà di stampa, laicità dello Stato e così via.

Per questo è utopistico oggi immaginare un'europa intesa "in senso vasto" comprensiva dei paesi che si affacciano sul mediterraneo. E' un ambizioso "buon proposito" per il futuro (e per questo secondo me è opportuno favorire da subito o comunque il prima possibile l'ingresso della Turchia nell'UE) anche per isolare lle "sirene" del fondamentalismo, che risuonano in quest'area
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Postby Federico_2 » Mon 11 February 2008; 19:59

Trullo wrote:L'Attico è il greco "classico", omerico per intenderci, oppure è un'altra cosa?


no, l'attico è un dialetto che NON è omerico e non ci assomiglia per niente al dialetto di Omero, che è una mescolanza di Dorico ed Eolico
14 giugno 2009: il giorno quando i primi treni andarono con un solo agente di condotta
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Postby Davide » Mon 11 February 2008; 23:24

GRECO CLASSICO :D

perchè il prossimo sondaggio non lo fai sui dialetti? 8--)
Grazie Coccodrillo!
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Postby skeggia65 » Tue 12 February 2008; 1:43

EuroCity wrote:A proposito di Europa in senso unitario (se mai sarà possibile), spesso ho pensato che ci potrebbe essere - se ha senso - un inno europeo molto migliore di quello esistente, riveduto e corretto: ovvero, Equinoxe 7 di Jean-Michel Jarre.

Molto più poetico ed empatico rispetto all'Inno alla Gioia... :wink: 8--)
De gustibus.....
Ma cosa c'entra quella roba con gli inni, e con l'Europa?
Inno alla Gioia per sempre!
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