by brianzolo » Wed 14 November 2012; 15:22
il cittadino
Provincia, la memoria corta e la coda di paglia lunga
di Luigi Losa
Siccome mi sono davvero rotto di sentire fregnacce sulla vicenda della soppressione della Provincia con relativo ritorno sotto Milano, addirittura con il sindaco meneghino Pisapia a governare anche Monza e la Brianza. Siccome qui tutti stanno facendo la corsa a diventare i primi della classe, da destra a sinistra visto che le elezioni regionali e politiche si avvicinano e la fifa di essere mandati tutti a casa cresce, anzi dilaga. Siccome la Lega in particolare non perde ormai occasione di sbraitare che loro sono gli unici che da sempre vogliono e difendolo la Provincia. Siccome, soprattutto la memoria è sempre più corta e la coda di paglia sempre più lunga. Siccome tutto ciò ripubblico qui quanto ebbi a scrivere su 'il Cittadino' del 1° settembre 2011 (sottolineo 2011 che è l'anno scorso non un secolo fa e nemmeno due mesi fa) in prima pagina con il titolo "TUTTI SU 'SCHERZI A PARTE'" Cercherò di stare calmo e sereno, ma non garantisco. Non ne faccio una questione personale, ma quasi, pur consapevole che a questo mondo può succedere di tutto e, soprattutto in Italia, si può dire e fare tutto il contrario di tutto anche a distanza di un giorno. Da settimane ormai la crisi economica pare aver mandato in tilt il cervello di chi ci governa. Ma questa decisione di cancellare tutte le Province è un'autentica, per Monza e Brianza, presa per... i fondelli. Cerco di andare con ordine. Il colmo dei colmi è che la decisione di cancellare con un colpo di spugna le Province è stata presa ad Arcore, ovvero nel cuore di quella Brianza dove Berlusconi ha le sue residenze (da Arcore a Lesmo a Macherio, una sorta di triangolo delle Bermuda dove per l¿appunto tutto viene inghiottito e scompare) e che è diventata Provincia a tutti gli effetti solo due anni fa, ultima della storia italiana con Barletta e Fermo. E a decidere sulla fine dell¿autonomia di governo territoriale, in totale contraddizione con quel federalismo sempre più morto e sepolto, è stato anche Umberto Bossi con il fido Roberto Calderoli che, solo alla fine di luglio, come Don Chisciotte e Sancho Panza, avevano trionfalmente aperto, con il consueto corollario di nani e ballerine gaudenti e plaudenti, quelle pseudosedi di tre, anzi quattro ministeri in Villa reale a Monza, tre stanze senza neppure uno straccio di cesso, subito chiuse a doppia mandata perchè nessuno (nemmeno il Senatur & co.) sanno come, quando, perchè e cosa ci faranno mai. Il tutto a distanza di un paio di mesi dall'apertura ufficiale della Prefettura e dall'insediamento del Prefetto, e mentre si sta lavorando a concludera la costruzione della sede ufficiale e principale della stessa Provincia nell'area dell'ex IV Novembre, nonchè della questura e del comando provinciale dei vigili del fuoco. Lavori per svariate decine di milioni di euro, tanto per capirci. E mentre è ancora in corso la spartizione dei beni tra Milano e Monza con relativo contenzioso, e mentre per altro verso la magistratura sta facendo luce sull'imbroglio della Serravalle e di conseguenza dell'Asam, quella fregatura che Penati ci ha rifilato con la storia dell'arrosto e dello spezzatino. Bene, tutto questo è stato e dovrebbe essere inutile, superato, cancellato, dimenticato. Per la serie, abbiamo scherzato cari monzesi e brianzoli, siete stati tutti su «Scherzi a parte» o sul set di «Amici miei», con tanto di chiamata alle urne, per le scene di massa, solo due anni fa per eleggere il presidente Allevi e il consiglio provinciale. Tutto questo è una vergogna colossale, è bene avere il coraggio di dirlo a chiare lettere. Ma non so quanti lo faranno: ho già intravisto in talune dichiarazioni di parlamentari e di consiglieri provinciali di Lega e Pdl tutta una serie di prudenze, di «se» e di «ma», di distinguo e di «vedremo» perchè lorsignori, di cui verrà anche il tempo di fare nomi e cognomi, già si preparano comunque a salvare o a trovare la loro bella «poltrona» sulla quale continuare a posare le auguste terga. E nessuno venga qui a cercare di tranquillizzare gli animi con la storia che tanto non se ne farà niente, che la strada del disegno costituzionale è lunga e senza fine, che bla, bla, bla. Non raccontiamoci balle: la Provincia è sotto schiaffo, ha già perso di credibilità. Visto come sono andate sin qui le cose quale Comune prenderà in considerazione e si adeguerà a qualsiasi provvedimento uscirà da via Grossi? Per cui, parliamoci chiaro: o dai signori sindaci, consiglieri provinciali, regionali, parlamentari ovvero gli eletti (e i nominati), così come dai responsabili della cosiddetta «società civile» viene una risposta ferma, seria e in tempi brevi, o davvero non so come andrà a finire. La misura è davvero colma e la voglia di dire «basta» è sempre più grande. Ci pensino lorsignori, ci pensino. Tornando ai giorni nostri annoto che quel grido di allarme non venne raccolto da alcuno, come sempre, e che anche adesso gli 'eletti' del territorio sono latitanti. E quelli che ricompaiono come d'incanto e come se niente fosse sparano a zero contro tutto e contro tutti come minimo hanno una bella faccia tosta. E mi fermo qui.
ridateci
Freedrichstrasse!