by brianzolo » Fri 10 May 2013; 11:42
il giorno
Monza, 10 maggio 2013 - Doveva essere il simbolo dell’autonomia e della capacità di fare della Brianza. Rischia di trasformarsi in un monumento allo spreco. È l’area dell’ex caserma IV novembre, ribattezzata polo istituzionale con la nascita della nuova Provincia. Qui, a due passi dal Rondò dei Pini e del centro commerciale legato all’operazione da un accordo di programma firmato davanti all’allora governatore Formigoni, eraprevista la nascita di diversi palazzi importanti: la sede della nuova Provincia, la Questura, l’Agenzia delle entrate, la caserma della Guardia di Finanza e gli uffici territoriali della Regione. Di questi cantieri ne sono partiti solo due, quello della Questura (una quindicina di milioni di euro l’investimento) e quello della sede della Provincia, costata finora 22 milioni.
Se il cantiere della Questura procede a passo di lumaca, diverso è il caso della sede istituzionale della Provincia: l’edificio doveva essere inaugurato nella primavera 2013 e di fatto ormai è pronto. Peccato che la Provincia sia destinata a chiudere e che oggi di questo complesso nato su una superficie di 200mila metri quadrati e con uno sviluppo di quattro piani, due interrati e parcheggi, nessuno sappia più cosa farsene. Il caso è stato sollevato ieri in Consiglio provinciale da un’interrogazione del capogruppo del Pd, Domenico Guerriero, che chiede di dare una destinazione all’opera.
«Doveva essere già pronto, e in effetti mancano solo i pannelli divisori: per installarli, dopo 22 milioni, manca di 1 milione, ma potrebbe essere anche meno», dice Guerriero, che chiede di utilizzare l’edificio o almeno di trovare una destinazione utile per evitare sprechi. «I tecnici in commissione ci dicono che non ci può stare una scuola perché l’edificio è stato progettato a destinazione uffici - continua il capogruppo Pd -. Non solo: la Provincia ha a disposizione un edificio nuovo ma continua a pagare per diverse locazioni, tra cui il palazzo di piazza Diaz, per il quale spende 600mila euro l’anno e il cui contratto sta per scadere». Ma se verrà confermata la chiusura della Provincia, «gli immobili passeranno al Comune capoluogo: non vorrei che il fatto di non decidere - attacca Guerriero - diventi uno sgarbo istituzionale al sindaco di Monza, di centrosinistra».
Dario Allevi allarga le braccia. «Siamo in attesa di conoscere il nostro destino - dice il presidente pidiellino della Provincia -. Con grande senso di responsabilità abbiamo deciso di concludere i lavori della sede per non lasciare un’opera incompiuta. Ormai mancano piccoli particolari, questione di settimane: quando ci sarà consegnato l’edificio provvederemo. Abbiamo un avanzo d’amministrazione di 4,5 milioni che però può essere usato solo dopo l’approvazione del preventivo del 2013, fermo perché dobbiamo fare i conti con un taglio di 9 milioni. Inoltre stiamo facendo un ragionamento con l’impresa costruttrice per cercare di risparmiare. Mancano pavimenti, pareti mobili, arredo e cablaggio, opere che dipendono dalla destinazione dell’edificio. Non posso prendermi la responsabilità di regalarla al Comune di Monza - conclude Allevi -. Non so nemmeno se sia una cosa legittima. Noi vogliamo lasciarla in eredità a chi verrà perché non si trasformi nell’ennesima area dismessa, ma aspettiamo che qualcuno ci dica cosa fare».
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