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Libertà di espressione: si, ma solo quando fa comodo?
"Vietato boicottare Israele", almeno in Francia
PARIGI - "Vietato boicottare Israele", almeno in Francia, dove due sentenze della Corte di cassazione dello scorso 20 ottobre hanno stabilito che l'appello al boicottaggio sui prodotti israeliani non solo è illegale ma punito dalla legge. Le due sentenze, dello scorso 20 ottobre, sono passate pressoché inosservate, fatta eccezione per le associazioni militanti e i giuristi specializzati.
Oggi però a dare spazio alla notizia è il quotidiano Le Monde. Per il giornale, la decisione fa della "Francia uno dei rari Paesi al mondo, e l'unica democrazia, in cui si vieta l'appello al boicottaggio da parte di un movimento associativo o cittadino per criticare la politica di un altro Stato".
In concreto, l'Alta Corte ha confermato la condanna della Corte d'appello di Colmar contro 14 militanti del movimento 'Boycott, désinvestissement, sanctions (BDS)'. Tra il 2009 e il 2010 questi avevano partecipato a una manifestazione in un supermercato di Illzach, vicino Mulhouse, chiedendo ai consumatori di non acquistare i prodotti provenienti da Israele.
Tra gli slogan della protesta, pacifica e senza danneggiamenti, "Palestine vivra, boycott Israel". Per la corte però si tratta di reato per "incitamento alla provocazione, odio, o violenza nei confronti di un gruppo di persone in funzione di origine o appartenenza a una determinata etnia, nazione, razza, religione".
In Francia solo il boicottaggio deciso dallo Stato, vale a dire l'embargo sui prodotti di un Paese terzo, è considerato legale. Ma a Parigi c'è chi contesta la decisione appellandosi alla libertà d'espressione.
http://www.cdt.ch/mondo/politica/142566 ... in-francia