Lo Zimbabwe

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Ma a voi interessa qualcosa dello Zimbabwe?

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Re: Lo Zimbabwe

Postby Coccodrillo » Sat 07 November 2015; 9:17

Curioso come il primo beneficiario (in percentuale) sia uno stato ricco, e che i primi due stati beneficiari abbiano usato i fondi per armi.

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Libertà di espressione: si, ma solo quando fa comodo?

"Vietato boicottare Israele", almeno in Francia

PARIGI - "Vietato boicottare Israele", almeno in Francia, dove due sentenze della Corte di cassazione dello scorso 20 ottobre hanno stabilito che l'appello al boicottaggio sui prodotti israeliani non solo è illegale ma punito dalla legge. Le due sentenze, dello scorso 20 ottobre, sono passate pressoché inosservate, fatta eccezione per le associazioni militanti e i giuristi specializzati.

Oggi però a dare spazio alla notizia è il quotidiano Le Monde. Per il giornale, la decisione fa della "Francia uno dei rari Paesi al mondo, e l'unica democrazia, in cui si vieta l'appello al boicottaggio da parte di un movimento associativo o cittadino per criticare la politica di un altro Stato".

In concreto, l'Alta Corte ha confermato la condanna della Corte d'appello di Colmar contro 14 militanti del movimento 'Boycott, désinvestissement, sanctions (BDS)'. Tra il 2009 e il 2010 questi avevano partecipato a una manifestazione in un supermercato di Illzach, vicino Mulhouse, chiedendo ai consumatori di non acquistare i prodotti provenienti da Israele.

Tra gli slogan della protesta, pacifica e senza danneggiamenti, "Palestine vivra, boycott Israel". Per la corte però si tratta di reato per "incitamento alla provocazione, odio, o violenza nei confronti di un gruppo di persone in funzione di origine o appartenenza a una determinata etnia, nazione, razza, religione".

In Francia solo il boicottaggio deciso dallo Stato, vale a dire l'embargo sui prodotti di un Paese terzo, è considerato legale. Ma a Parigi c'è chi contesta la decisione appellandosi alla libertà d'espressione.


:arrow: http://www.cdt.ch/mondo/politica/142566 ... in-francia
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Re: Lo Zimbabwe

Postby Viersieben » Fri 20 November 2015; 20:25

NUOVA ZELANDA

20/11/2015 - 08:43
La Nuova Zelanda sceglie la sua nuova bandiera

I neozelandesi voteranno a partire da oggi su cinque disegni alternativi, scelti da una commissione fra oltre 10.200

Articolo di Ats Ans/ADN

WELLINGTON - I neozelandesi cominciano oggi a votare per posta nel primo di due referendum, per scegliere fra cinque disegni alternativi alla presente bandiera nazionale, blu con il britannico Union Jack in alto a sinistra e la costellazione della Croce del Sud. I cinque disegni sono stati scelti da una commissione fra gli oltre 10.200 proposti dal pubblico.

Tre dei disegni scelti, in cui prevale a turno il nero, il blu o il rosso, sono dominati dalla felce argentata, simbolo delle nazionali sportive a partire dal rugby e apertamente favorito dal primo ministro John Key. Il quarto disegno mostra una versione in bianco e nero di un kori, altro famoso emblema neozelandese: un ricciolo di felce che si dispiega, simbolo di nuova vita e di crescita nell'arte e nei tatuaggi dei maori. Due delle tre bandiere con la felce raffigurano anche la costellazione della Croce del Sud. E il quinto disegno, chiamato Red Peak, o cima rossa, simbolizza le Alpi Meridionali della Nuova Zelanda.

Gli elettori sono chiamati a scegliere una delle cinque bandiere nel primo referendum che prosegue fino all'11 dicembre. Poi in marzo 2016, con un secondo referendum, sarà presa la decisione finale fra il preferito dei nuovi disegni e la bandiera esistente, retaggio del passato status di colonia britannica e criticata perché quasi identica a quella australiana, che mostra cinque stelle anziché quattro nella Croce del Sud.

Il primo ministro conservatore John Key favorisce apertamente una nuova bandiera che rifletta una propria identità per la nazione, ma nei sondaggi la bandiera esistente raccoglie per ora il 65% dei consensi. I numeri potranno però cambiare, assicura Key, una volta scelto il disegno alternativo nel primo referendum. "Bisogna aspettare fino alla contesa uno contro uno. Sarà allora che vi saranno campagne a favore dell'uno e dell'altro disegno e sarà allora che i cittadini cominceranno davvero ad essere coinvolti", ha detto.

La Nuova Zelanda fa parte del Commonwealth, rimane una monarchia sotto la corona britannica e i sostenitori dell'attuale bandiera, guidati dall'Associazione Reduci, ricordano che i neozelandesi hanno combattuto e sono morti sotto di essa per generazioni. E affermano che il cambiamento sarebbe un affronto alla loro memoria. I critici affermano invece che si confonde troppo facilmente con quella di altre ex colonie britanniche, in particolare con quella australiana, e sostengono che la presente bandiera dà esclusivo riconoscimento al retaggio culturale britannico, ignorando la popolazione maori e gli altri gruppi etnici presenti nella popolazione.

http://www.tio.ch/News/Estero/Attualita ... a-bandiera

Per conto mio i cittadini in materia di araldica e vessillologia non dovrebbero avere niente da dire; già gli Enti pubblici e le "commissioni di (sedicenti) esperti" (inevitabilmente composte da grafici...) da essi incaricate spesso non capiscono un tubo...
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Re: Lo Zimbabwe

Postby Trullo » Mon 23 November 2015; 13:53

http://www.gennarocarotenuto.it/27998-a ... cio-macri/
L'argentina sceglie il ritorno al neoliberismo
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Re: Lo Zimbabwe

Postby S-Bahn » Mon 23 November 2015; 14:05

In realtà mettendo parzialmente le mani aventi.
Macri mi pare che abbia garantito che non si sarebbe tornati al livello di liberismo che si era rivelato catastrofico nella crisi 2000-2001.
Poi bisogna capire che equilibrio hanno in testa rispetto ad una moderata apertura al liberismo.
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Re: Lo Zimbabwe

Postby Trullo » Mon 23 November 2015; 14:06

Sperem
Intanto il principale giornale che sostiene Macri, La Nacion, in un editoriale titola "basta vendetta" auspicando di fatto la fine dei processi per violazioni dei diritti umani commesse durante la lunga dittatura
http://www.lanacion.com.ar/1847930-no-mas-venganza
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Re: Lo Zimbabwe

Postby friedrichstrasse » Mon 23 November 2015; 22:30

Dopo la fine di una dittatura è saggio non perseguire tutto, come fece Togliatti con la famosa amnistia post-fascista.
Quando si vuole arrivare alla pace e alla stabilità è necessario mettere una pietra sopra ed evitare di rivangare continuamente il passato.
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Re: Lo Zimbabwe

Postby S-Bahn » Mon 23 November 2015; 23:03

Anche perché noi l'avevamo fatto poco dopo la fine del fascismo. Da loro sono passati più di trent'anni dalla fine della dittatura. Ancora un po' che aspettano sono morti tutti i protagonisti dell'epoca
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Re: Lo Zimbabwe

Postby Trullo » Mon 23 November 2015; 23:29

Friedrichstrasse, non ricordo come si svolse la transizione nella ddr sotto questo aspetto. O meglio, ricordo che Honecker finì sotto processo come responsabile delle uccisioni alla frontier di chi tentava di raggiungere la Germania , e che non fu processato perchè malato grave (morirà pochi mesi dopo, in Cile), ma fu l'unico imputato o ce ne furono altri? E come finì la storia?
In Spagna la transizione alla democrazia fu quasi indolore, addirittura per anni il leader del centrodestra fu un ex ministro di Franco
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Re: Lo Zimbabwe

Postby friedrichstrasse » Mon 23 November 2015; 23:53

Tutta la classe dirigente della ex DDR venne liquidata, e i maggiori dirigenti tutti processati per reati gravi e condannati a pene lievi (non applicate in considerazione della loro età avanzata).

Di fatto tutto l'apparato statale della ex DDR (che curiosamente era erede della Germania d'anteguerra!) è scomparso ed è stato sostituito dall'apparato della Germania Federale, praticamente fondata ex novo nel 1949.

Ma il paragone con Spagna, Italia o Argentina non regge: queste tre nazioni avevano la necessità di garantire la continuità statale, anche venendo a patti con le parti meno peggiori dei passati regimi; per la DDR il problema non si poneva, perché lo Stato che viene azzerato viene sostituito da un nuovo Stato (la Germania Federale), che esisteva e funzionava bene già da 40 anni, e da sempre rivendicava come proprio l'intero territorio della DDR.

Dal punto di vista della Germania Federale, la DDR era un'entità simil-statale illegittima, non sovrana ma emanazione dell'unico potere legittimo, l'amministrazione militare sovietica istituita con gli accordi di pace del 1945.
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Re: Lo Zimbabwe

Postby S-Bahn » Mon 23 November 2015; 23:56

Aggiungo che in genere più dura è la dittatura e più traumatica è la fine.

In Italia (e metto le mani avanti chiarendo che non ho mai avuto simpatie fasciste) la dittatura non fu particolarmente dura. Però la sua fine coincise con una sconfitta militare e con le rovine di una guerra disastrosa in cui il fascismo ci aveva infilato. A questo si aggiungeva il tentativo comunista della presa violenta del potere (come avvenne in tutti i paesi a est di Italia e Germania Ovest).

Per fortuna intervenne poi la ragione e la voglia di guardare avanti (oltre che la schiacciante vittoria di De Gasperi) che fecero voltare pagina senza rimpianti.
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Re: Lo Zimbabwe

Postby friedrichstrasse » Tue 24 November 2015; 0:07

Oltre a questo, il fascismo ha rafforzato le strutture statali e per molti aspetti ha creato lo Stato nella forma in cui lo conosciamo oggi (o almeno, come era fino a non molti anni fa).
Nella DDR le strutture dello Stato erano per molti aspetti un guscio vuoto, visto che il potere reale era nelle mani del Partito, e la vita sociale quotidiana non era regolata dalle leggi, bensì dallo spionaggio.
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Re: Lo Zimbabwe

Postby S-Bahn » Tue 24 November 2015; 0:35

Caduto il partito... caduto lo stato
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Re: Lo Zimbabwe

Postby Trullo » Tue 24 November 2015; 12:33

L'Italia postfascista però aveva forse potuto accettare meglio l'amnistia perchè la guerra aveva di fatto permesso le vendetta personali, con una ilegittima ma comprensibile forma di giustizia privata. L'amnistia quindi poteva coprire sia i crimini del regime sia le vendetta dei partigiani. e quindi essere vista come "equa" o comunque soddisfacente, cosa che non può succedere nei paesi sudamericani dove la transazione dalla dittatura alla democrazia è avvenuta pacificamente
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Re: Lo Zimbabwe

Postby Trullo » Wed 25 November 2015; 19:23

Tornando al medio oriente, una scherzosa (ma nemmeno poi tanto) spiegazione
https://www.youtube.com/watch?v=laaK1rRDZhs
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Re: Lo Zimbabwe

Postby Coccodrillo » Tue 23 February 2016; 22:07

“L'attuale situazione dei palestinesi è inumana”

TEL AVIV - "L'attuale situazione dei palestinesi è inumana". La denuncia arriva dall'Assemblea delle Chiese cattoliche in Terra Santa in un documento diffuso a Gerusalemme in cui si addossa la responsabilità di questa realtà "ai coloni che occupano, giorno dopo giorno, la terra palestinese; all'assedio di Gaza che si protrae oramai da anni. Un milione e mezzo sotto l'assedio della povertà, della misera e del'umiliazione". Una situazione complessiva "senza speranza" per palestinesi ma anche per israeliani che "deve cambiare".

Nel documento della "Commissione pace e giustizia" dell'Assemblea delle Chiese cattoliche si sottolineano tra le altre cause della situazione "la demolizione delle case; i check point militari e l'arbitrario comportamento dei soldati israeliani che umiliano i palestinesi". "È l'assedio di Gerusalemme - ha proseguito - e l'ebraicizzazione della città con l'allontanamento dei suoi abitanti palestinesi". "È l'onnicomprensiva accusa di terrorismo contro tutti i palestinesi e la punizione collettiva - ha aggiunto - che ne è la conseguenza".

Per l'Assemblea oggi la situazione "è diventata una nuova Intifada in cui i palestinesi si immergono fino alla morte a causa della disperazione provocata da una vita piena di frustrazione, umiliazione e insicurezza, senza alcuna speranza". "Questa situazione soddisfa la società israeliana? È soddisfatta con questa vita - ha chiesto l'Assemblea - nelle ombre di una continua ostilità con il popolo palestinese?". Una situazione "senza luce di speranza: né per gli israeliani che hanno bisogno di vivere in sicurezza e tranquillità, né per i palestinesi che aspettano la fine dell'occupazione e uno stato indipendente".


:arrow: http://www.cdt.ch/mondo/cronaca/149135/ ... A8-inumana
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