Trasporti a Milano

Quello è corretto: non si può arrivare - nè partire - da Garibaldi con un biglietto interurbano e basta (ci vuole un cumulativo); quindi giustamente il tornello lo rifiuta.

Per evitare il cinema dello "scendi dal treno-esci-rientra con biglietto" a Romolo, bisogna caricare una estensione interurbana sull'abbonamento.

Scusa l'ignoranza ma come faccio a caricare sulla tessera l'estensione extra-urbana?

Premetto che io non sono abbonato e non l'ho quindi mai caricata, sul sito ATM ho trovato:

Estensioni tariffarie interurbane per gli abbonati urbani

I possessori di abbonamenti urbani che occasionalmente desiderano viaggiare fuori Milano hanno la possibilità di estendere la validità del loro abbonamento caricando un’apposita estensione interurbana sulla propria tessera elettronica.

L’acquisto dell’estensione può avvenire presso i distributori automatici in metropolitana, recandosi presso le rivendite in metropolitana o presso gli ATM Point. Al momento dell’acquisto è necessario indicare la tariffa interurbana che si intende acquistare. Nel caso di acquisto da distributore automatico va selezionato il numero di semizone richiesto.

E’ possibile acquistare l’estensione singolo viaggio (da effettuare nel giorno in cui è caricata sulla tessera elettronica) o 2 viaggi di andata e ritorno.
L’estensione viene utilizzata con la prima convalida effettuata successivamente al caricamento.

Un altro forumer aveva preparato una guida alle estensioni interurbane in questo messaggio
viewtopic.php?f=9&t=4527&hilit=estensione+interurbana&start=1500#p585405

Carlomm73 wrote:Scusa l'ignoranza ma come faccio a caricare sulla tessera l'estensione extra-urbana?

metti la tessera nella macchinetta a premi su "estensione interurbana"

skeggia65 wrote:

Lucio Chiappetti wrote:
Si' ricordo anch'io ... ai tempi in cui gli abbonamenti erano carissimi e i biglietti "orari" da 100 lire cari, si aspettava fuori dalla obliteratrice che scattasse per guadagnare quei 5-10 min.

Mai pensato una cosa del genere. Al massimo, se la prima convalida avveniva a un capolinea di superficie, aspettavo il ritorno a bordo del conducente.

signori, mi siete un po' troppo criptici: mi spiegate i passaggi in grassetto? grazie

Le obliteratrici all'epoca timbravano a scatti di 5 (o 10) minuti, quindi se timbravi 17:09 era come timbrare 17:05 (o 17:00).

Esatto. Questo presupponeva ovviamente di potersi fidare che gli orologi delle obliteratrici fossero in synch con quelli a lancette della stazione. Ma tutti si aspettavano che gli orologi "pubblici" fossero in synch, come effettivamente erano quelli stradali dell'Ora Elettrica fino a pochi anni fa, e nonostante non esistesse affatto ne; internet ne' ntp.
Per essere sicuri si attendeva vicino all'obliteratrice, di solito quando la lancetta passava i dieci minuti si udiva uo scatto.

GLM wrote:

skeggia65 wrote:

Mai pensato una cosa del genere. Al massimo, se la prima convalida avveniva a un capolinea di superficie, aspettavo il ritorno a bordo del conducente.

signori, mi siete un po' troppo criptici: mi spiegate i passaggi in grassetto? grazie [/quote]
Semplice. Se il viaggio partiva dal capolinea, attendevo che il conducente tornasse in vettura. Di solito in passato il conducente scendeva dal mezzo, al capolinea e andava a chiacchierare con qualcuno, fumandosi magari una sigaretta.
Timbrare il biglietto su un tram fermo era uno spreco.

Questo vale anche adesso, anche se per pochi minuti.