MNM wrote:I limiti dati dalle geometrie delle stazioni sono lampanti. Gli ambienti in genere sono angusti, appaiono sottodimensionati, talvolta claustrofobici. L'aver disposto la segnaletica orizzontala sui pavimenti per orientare i flussi dei passeggeri manifesta la volontà di rimediare una soluzione ai problemi dovuti al deficit degli spazi. Non c'è bisogno di particolari segnalazioni per capirlo.
L'aspetto generale delle stazioni da l'esatta idea dell'economicità del prodotto. È una linea che, al di là dei reali costi di costruzione, sembra essere realizzata secondo canoni di estremo risparmio economico. In aggiunta si sommano i limiti di portata oraria imposti dal sistema di segnalamento adottato.
Sì, e non vedo particolari differenze. I volumi sono aperti, ma per i flussi contano le superfici: i passeggeri non volano. Sono costate di meno? Se lo dici tu...Per capire il concetto basta fare confronto con gli ambienti delle altre leggere realizzate di recente in Italia: Brescia e Torino, che oltretutto sono costate molto meno.
Che la linea avrebbe avuto successo personalmente non avevo dubbi. Nonostante l'eccellente sistema dei trasporti urbani, Milano resta la città più trafficata d'Italia e le metropolitane, le tranvie rapide, sono l'unico sistema per ovviare ai tempi di percorrenza dei viaggiatori.
serie1928 wrote:..La segnaletica a terra è solo un esperimento, fatto nella stazione più frequentata, al solo scopo di dare ordine al flusso, quindi ridurre l'aspetto caotico dello stesso.
Torino non è più ricca di Milano (al contrario, è anche più indebitata), le stazioni sono più curate nell'architettura e nel confort. Le banchine e gli atri hanno "superfici" oggettivamente più ampie, molto di più se messe a confronto e fatto in base in proporzionale alla capacità dei treni. Ancora più ampie sono le banchine e stazioni di interscambio, un ulteriore elemento di intelligenza nella progettazione (a Milano c'è sicuramente stato una sottovalutazione nella stima dei flussi di viaggiatori, su cui sono state proporzionate erroneamente le dimensioni delle stazioni principali). Il costo chilometrico medio della MT (inferiore a 100M€/km) è nettamente inferiore a quello della M5. Oltretutto la portata oraria collaudata (e non teorica) di questa metro è di 140000 passeggeri/ora per senso di marcia, di circa il 50% in più della M5 milanese.Le finiture saranno anche economiche, ma non c'entrano nulla con i flussi previsti che determinano la dimensione delle strutture, aspetto regolato da norme cogenti e molto rigide.
Si può risparmiare sui materiali, non sulel superfici di transito. E poi lo "sfarzo" lo lasciamo pure ad altre realtà evidentemente più ricche.
...
Sì, e non vedo particolari differenze. I volumi sono aperti, ma per i flussi contano le superfici: i passeggeri non volano. Sono costate di meno? Se lo dici tu...
Capita quando non si va oltre i limiti della propria vista: http://milano.corriere.it/notizie/crona ... bd45.shtmlEmmenomale, vista la totale assenza di precezione avrei scommesso sul contrario.
Il confronto può essere fatto con i costi ma non con l'architettura delle stazioni. Sotto questo punto di vista è impossibile confrontare la M5 di Milano con qualsiasi altre metropolitana di recente realizzata in Italia, in Europa e forse nelle altre parti del mondo.picopico1972 wrote:La metro di brescia è costata 935 milioni, meno fermate della lilla (17 vs 19) ma più lunga (13,7 km vs 12,9), la linea 5 è costata 1 miliardo e 300 milioni.
I treni sono 18 per Brescia e 21 per Milano (più lunghi ma più lenti 80 km/h vs 90 km/h di Brescia).
A voi eventuali considerazioni, per me si equivalgono come costi, considerando le differenze.
friedrichstrasse wrote:Però secondo me sarebbero molto utili due brevi prolungamenti alle estremità della linea:
- a nord da Bignami a Clerici/Parco Nord si avrebbe un interscambio con l'importante asse trasversale Sesto-Bresso, si arriverebbe vicini al polo scolastico del parco nord e si avrebbe anche qualche possibilità di parcheggio;
- ad ovest da San Siro a Novara/Caldera si avrebbe un interscambio con le linee dell'asse di via Novara, si servirebbe il centro direzionale di via Caldera e si avrebbe anche qui un P+R.
MNM wrote:l'architettura delle stazioni. Sotto questo punto di vista è impossibile confrontare la M5 di Milano con qualsiasi altre metropolitana di recente realizzata in Italia, in Europa e forse nelle altre parti del mondo
Lucio Chiappetti wrote:MNM wrote:l'architettura delle stazioni. Sotto questo punto di vista è impossibile confrontare la M5 di Milano con qualsiasi altre metropolitana di recente realizzata in Italia, in Europa e forse nelle altre parti del mondo
Sinceramente non capisco. Avevo molte riserve su M5 per la tecnica "leggera", il percorso, ecc. ma le stazioni mi paiono del tutto accettabili come "look and feel". A me piacciono stazioni standardizzate e leggibili, e quelle di M5 lo sono (come quelle di M1 e M2). Sono spartane, ma lo erano anche quelle di M1 e M2 nel design originale di Albini e Noorda (quelle ristrutturate sono piu' brutte e spesso piu' scomode).
@SBahn: ghusul khana amulo bila ?
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