by S-Bahn » Sun 02 April 2017; 18:23
Anch'io sono por-filobus ma non posso non rilevare che la tecnologia ha già reso meno impattanti gli autobus, anche se ovviamente c'è ancora strada da fare, forse più sul rumore che sulle emissioni.
Basta fare riferimento a Euro 6 e futuri sviluppi e ancora di più agli ibridi.
Il filobus ha avuto il suo grande momento negli anni '50 perché il motore diesel era carente di prestazioni e soprattutto poco affidabile, con intervalli di rifacimento dei cilindri molto ravvicinati ed una pletora di addetti in officina. Inoltre soffriva molto il freddo, cosa che spiega la sua enorme diffusione nei territori ex URSS.
Aggiungiamo il fatto che c'era disponibile ed installato un surplus di sottostazioni elettriche derivanti dalla dismissione di molte reti tranviarie.
Una ventina di anni dopo la situazione era completamente cambiata rispetto alla affidabilità dei diesel e dei costi di manutenzione.
Subito dopo però sono intervenute sia la crisi petrolifera del '73-'74 sia una accresciuta sensibilità ambientale e il filobus ha avuto un rilancio. Solo a parole. A parole in quanto le dismissioni sono continuate e le poche iniziative di re-installazione si sono trascinate senza reale volontà verso questo sistema ma come iniziative folcloristiche non diverse dagli esperimenti con l'idrogeno o l'elettrico. C'è immagine, c'è spesa pubblica, c'è opportunità politica ma niente di trasportistico.
L'ultima mazzata, a mio avviso, il filobus l'ha avuta dall'introduzione del bimodale, marcia elettrica e marcia termica. Questa innovazione avrebbe dovuto rendere più appetibile il filobus liberandolo dalla soggezione al bifilare.
In realtà l'impianto fisso è invece un vantaggio, forse l'ultimo rimasto sull'autobus, in quanto rende visibile la linea e la funzione di trasporto e costringe ad essere più seri nei precorsi e nella gestione (niente deviazioni di percorso ad minchiam, niente parcheggi in doppia fila...).
In pratica poi il bimodale ha fatto da moltiplicatore dei costi. La doppia motorizzazione aumenta i costi, specie se applicata a veicoli prodotti in piccole serie comi i filobus. Questo diminuisce le vendite riducendo la produzione e aumentando ulteriormente i costi unitari.
Ricordo di sfuggita, non essendo nel topic giusto, che a Pescara l'iniziativa di finti ambientalisti sta facendo di tutto per mandare in vacca l'attivazione della linea costiera di filubus, a impianti per altro istallati e ultimati.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà
Václav Havel