Ferrovia Genova - Ventimiglia

Trasporto ferroviario

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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby S-Bahn » Mon 16 January 2017; 15:22

Oltre al braccino corto è ancora più corta la vista. Come si fa ad assegnare una strada (ciclabile o meno, di strada si tratta) ad una società di cui non si prevedono risorse per la manutenzione?
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby serie1928 » Mon 16 January 2017; 15:51

Stadtbahn wrote:Intendevo dire che meno costa sì, ma non poi tantissimo rispetto a una strada ordinaria. :wink:
La proprietà è di Area 24 Spa, società di scopo mista pubblico-privato tra Comune di Sanremo 43%, Regione Liguria 43% tramite FilSe, Banca Carige 14%. Tale Sanremo Promotion Srl, quest'ultima ora in liquidazione, figura anch'essa come partner probabilmente tramite la banca. Inutile dire che questo assetto, pensato per la creazione e valorizzazione del parco costiero, mal si concilia con l'esigenza di manutenzione ordinaria di un'infrastruttura che nessun privato potrà mai mantenere. Che fare, quindi? Creare un consorzio pubblico ad hoc? Affidare ogni singolo tratto a ciascun Comune? Appioppare tutto alla provincia di Imperia, che dato l'esito del referendum assurgerà a nuova vita? O direttamente alla Regione? In ogni caso, deve esserci da qualche parte una fonte di entrata certa che finanzi le opere di manutenzione necessarie per l'infrastruttura, tanto più che ne è prevista l'estensione verso est di un tratto non irrilevante.

E' proprio questo assetto che è sballato, dovuto allo "strabismo" di concepire la pista ciclabile come fosse cosa diversa da ogni altra previsione del Codice della Strada. Esistono vie private, ma una volta aperte al pubblico è il pubblico a doverne curare la manutenzione e la regolazione, previa specifica convenzione. In assenza non si dovrebbe aprire al pubblico.
La concessione non è previta per questo tipo di strade.
Alla fine della fiera vale quello che dice S-Bahn: ci si deve preoccupare sempre dei costi di manutenzione. In fase di convenzione.
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby brianzolo » Mon 16 January 2017; 15:54

come faranno i biliardi di ciclisti che sicuramente la frequentano ? 8--)
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby S-Bahn » Mon 16 January 2017; 16:13

Ciccio, su questa vicenda (biciclette ma non solo, visto che ci si passa anche a piedi) una volta ogni tanto potresti fare un commento pertinente? :wink:
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby Lucio Chiappetti » Mon 16 January 2017; 16:28

mi fa venire in mente l'apologo di Libertia
“It seemed to me,' said Wonko the Sane, 'that any civilization that had so far lost its head as to need to include a set of detailed instructions for use in a package of toothpicks, was no longer a civilization in which I could live and stay sane.”
― Douglas Adams, So Long, and Thanks for All the Fish

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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby brianzolo » Mon 16 January 2017; 17:51

Si e' smantellata la panoramica ferrovia costiera per sostituirla con pista ciclopedonale senza prevedere come mantenerla e io dovrei non essere sarcastico?? :wink:
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby S-Bahn » Mon 16 January 2017; 18:00

NONE!
Menti sapendo di mentolo. Non si è smantellata una ferrovia costiera per sostituirla con una pista ciclabile. Detto così sembra che il motivo dell'eliminazione della ferrovia sia stata la volontà di costruire la pista ciclabile.
Sai che non è vero. Si è smantellata la ferrovia per altri motivi e meno male che almeno il sedime è stato riutilizzato per una pista ciclabile.
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby brianzolo » Mon 16 January 2017; 18:25

Giochino linguistico? Le due cose non sono direttamente causa ed effetto. Non ho detto questo. Comunque amministratori locali e regionali oltre che incompetenti sarebbero da galera


Edit mettere la parola poi prima della parola sostituirla nel post precedente
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby Stadtbahn » Wed 18 January 2017; 23:31

Cityrailways wrote:
QUANDO SAREBBE BENE RICORDARE CHE
LE FERROVIE DIMENTICATE POTREBBERO
SALVARE COSE E PERSONE

In questi giorni difficili per il Centro Italia, tra condizioni meteorologiche d'altri tempi e sequenze sismiche infinite, sentiamo il dovere di ricordare il motivo per il quale tante ferrovie considerate desuete furono costruite.

La ferrovia Norcia-Spoleto, ad esempio, chiamata il piccolo Gottardo degli Appenini per la quantità di viadotti e gallerie che furono necessari per collegare il più importante centro dell'Alta Valnerina al fondovalle e alla dorsale Roma - Foligno - Ancona.

Perché una ferrovia non è solo un sedime dal quale togliere i treni e fare bella campagna elettorale con un greenwashing da quattro soldi per far correre delle biciclette nel fine-settimana.

Fermo restando che le ciclovie sono cose serie delle quali i territori hanno bisogno, i treni rispondono a un bisogno superiore di mobilità: trasportano persone, merci e biciclette. Viaggiano con la neve e viaggiano anche quando le strade non sono percorribili.

I treni possono essere l'unica soluzione per garantire l'accessibilità quando riescono ad arrampicarsi dove le strade non arrivano o non possono arrivare.

Se nelle valli i treni corrono veloci in montagna un treno può essere vitale in condizioni ordinarie e straordinarie come questa.

Pensateci prima di lasciarvi convincere della bontà di perdere una ferrovia per guadagnare un percorso ciclabile che sarà invaso dai rovi entro una stagione.

http://www.lifegate.it/persone/stile-di ... mozzafiato
PER IMPARARE COME DOVREBBE FUNZIONARE UNA FERROVIA
http://www.miol.it/stagniweb/problemi.htm
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby Hallenius » Wed 18 January 2017; 23:45

Con una galleria di base Eggi-Sant'Anatolia di Narco quanto riportato nell'articolo risulterebbe credibile, con l'infrastruttura originale invece il collegamento Spoleto-Valnerina sarebbe inutilizzabile ;)
Aliena vitia in oculis habemus a tergo nostra sunt
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby friedrichstrasse » Wed 18 January 2017; 23:49

Cityrailways è un sito da barzelletta, mi stupisco che ci siano sedicenti "esperti di trasporti" che lo leggono.
Viva il tram moderno

BASTA CENSURE!!!
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby Stadtbahn » Mon 30 January 2017; 19:20

http://www.riviera24.it/2017/01/diano-m ... co-245992/
Prima che qualcuno pronunci giudizi affrettati, tengo a precisare che non condivido interamente le opinioni e le idee espresse nell'articolo riportato. L'unica cosa che mi viene da dire è che adesso ve la tenete (anzi, ce la teniamo).

Redazione di Riviera24 wrote:Diano Marina. “Egregio Signor Sindaco, chi le scrive è un cittadino, giornalista di mestiere e turista per vocazione. Mi permetto di rubarLe un po’ del suo prezioso tempo, per raccontarLe la mia avventura.
La invito cortesemente a leggere fino alla fine questa mia”. E’ la lettera pubblicata da Lele Boccardo, redattore Civico20 News e indirizzata al sindaco Giacomo Chiappori sulle carenze strutturali della nuova stazione di Diano Marina inaugurata due mesi fa.
“E’ capitato pochi giorni fa, di dovermi recare insieme a mia moglie, nella sua bellissima cittadina, per incontrarmi con mia cognata, che vive e lavora proprio a Diano Marina. Abito a Torino e avendo la macchina in officina, ho deciso di usare il treno. Tralascio il tempo impiegato per percorrere circa duecento chilometri (nello stesso tempo potrei tranquillamente andare a Roma in aereo), perchè non è un problema relativo alla Sua amministrazione, ma un contenzioso che da anni ed anni affligge i collegamenti fra la mia città e la Riviera di Ponente in genere – scrive Boccardo – Vorrei invece sottoporLe quanto ho notato appena sceso in stazione. Già, la stazione. Mi aspettavo di trovare la solita stazioncina tipicamente ligure, o tipicamente di provincia, se preferisce, situata nel centro della città e a pochi passi dal mare, invece mi ritrovo in una struttura nuova, moderna, a quanto pare appena inaugurata, rigorosamente a norma di legge e desolatamente solinga. Alle mie spalle la montagna, davanti ai miei occhi la campagna. Una cattedrale nel deserto.

Superato il primo attimo di smarrimento e di sorpresa, scendo dalla rampa che porta all’atrio, e noto immediatamente che i muri divisori della rampa stessa sono altissimi, e che non permettono di vedere al di là di essi, sia in salita che in discesa: una situazione che può diventare estremamente pericolosa nel caso qualche malintenzionato, soprattutto nelle ore notturne, si mettesse qualche strana idea in testa.
Percorro il corto tunnel sotterraneo e mi ritrovo davanti al piazzale. Non vedo un bar, non vedo un’edicola, non vedo una biglietteria, non vedo un ufficio informazioni e soprattutto non vedo dei servizi igienici. Le confesso che ho estrema necessità di servirmene, dei servizi igienici intendo, perchè sul treno erano fuori servizio e a dirla proprio tutta “mi scappa”: mi guardo attorno e decido di appartarmi in qualche angolo, non è educato, lo so, ma non posso farne a meno. Alzo lo sguardo in cerca di telecamere di sicurezza, per evitare di essere immortalato in atteggiamenti poco consoni alla pubblica morale e ne noto una sola, puntata sul tunnel che porta ai binari. Non ne ho viste altre, come non ho visto nessun rappresentante delle Forze dell’Ordine.
Decido di soprassedere, finchè posso, e mi dirigo verso il piazzale. Noto un paio di taxi e nessun bus-navetta in attesa. Visto che non so cosa fare, chiedo ad uno dei taxisti quanto mi costi il tragitto fino al centro città, tenga conto, signor Sindaco, che devo recarmi più o meno dalle parti della Chiesa di Sant’Antonio: otto Euro più supplemento bagagli. Ringrazio cortesemente il taxista per l’informazione e cerco un mezzo pubblico.
Per qualche minuto vago per il piazzale in cerca di un cartello che indichi qualche orario di passaggio di un qualche mezzo pubblico, ma invano. Noto invece lo spazio dedicato ai posti auto, sia davanti che alle spalle della costruzione e mi auguro inconsciamente che siano pochi i pendolari che devono recarsi in stazione con la macchina: i parcheggi sono pochi, davvero pochi e per riempirli bastano una manciata di autovetture. E’ già passata quasi mezz’ora dall’arrivo in stazione e di bus neanche l’ombra. Non mi rimane altro da fare che usare le gambe. Prima di incamminarmi, imposto sul mio smartphone, un programma che calcola la distanza percorsa: sono davvero curioso.
Comincio la marcia, con mia moglie al seguito alquanto nervosa, visto che i tacchi a spillo non sono propriamente indicati per lunghe passeggiate, soprattutto se non programmate (potrei dirle che forse era meglio calzare un altro tipo di scarpe o portarne un paio di riserva, ma evito accuratamente, visto l’umore), e mi dirigo verso l’unica strada che porta in città, circondato da serre e campagna. Per fortuna il terreno attorno a me, si dimostra un bagno abbastanza accogliente ed appartato: almeno un problemino è risolto, per quel che riguarda gli uomini, visto che per una donna, servirsi di un bagno a cielo aperto, risulterebbe leggermente più problematico.
La strada è pericolosa, non c’è un marciapiede per i pedoni e non c’è neanche un minimo spazio segnalato, per camminare in sicurezza: le auto sfrecciano veloci, alcune a velocità folle, mettendo a rischio la nostra incolumità.
Naturalmente non sono solo Signor Sindaco: lungo la strada si è formata una piccola processione, tutt’altro che religiosa, e c’è chi smoccola in dialetto ligure, chi in dialetto torinese, chi in altre lingue. Penso a una persona portatrice di handicap e mi vengono i brividi.
Trascorsa una mezz’ora abbondante (è già passata un’ora da quando sono sceso dal treno) comincio a vedere la periferia e dopo tre quarti d’ora sono più o meno a destinazione: lo smartphone mi dice che ho percorso circa milleottocento metri. Siamo stanchi, Signor Sindaco, io e mia moglie, stanchi, assetati, e nervosi. Ci sediamo in un bar in prossimità della chiesa per rifocillarci e, dopo parecchi minuti dedicati al “rassettamento”, prende il sopravvento la curiosità del giornalista: mi qualifico con il proprietario del locale e con alcuni clienti e comincio a fare domande, anzi a lasciar sfogare i Suoi residenti.
Quello che viene fuori, Signor Sindaco, si può riassumere in pochi, ma precisi punti: la stazione è scomoda, mal servita dai mezzi pubblici (che comunque rappresentano un ulteriore costo ai danni dell’utente, ma questo aspetto lo approfondirò fra poco), non indicata da nessun cartello (questo l’avevo notato anch’io), pericolosa sia dentro che fuori, pericolosissima e assai poco illuminata la strada di collegamento, senza servizi igienici e senza nessun tipo di servizio collegato, gestito da persone fisiche, per intenderci.
Tutte, ma proprio tutte le persone con cui ho parlato (cittadini, esercenti, turisti), hanno espresso forte preoccupazione per il turismo, soprattutto per quello che può succedere nella stagione estiva: una stazione così lontana e scomoda da raggiungere, può dare un colpo mortale al turismo, soprattutto quello domenicale.
Una stazione così lontana e scomoda da raggiungere non invoglia di certo il visitatore occasionale. Una stazione così lontana e scomoda da raggiungere, soprattutto per le persone anziane, può voler dire la rinuncia alla villeggiatura, indipendentemente dal periodo, può voler dire la messa in vendita della seconda casa, fenomeno tipico del turismo storico della Riviera di Ponente.
Una stazione così lontana e scomoda, rappresenta un costo supplementare all’utente: tradotto in palanche, € 1,50 se il biglietto del bus è comprato in un esercizio commerciale (ops…nella nuova struttura non esiste alcun esercizio commerciale), € 2,50 se comprato a bordo. Mi sono permesso di fare due calcoli e risulta, a carico di uno studente/pendolare dianese, una spesa minima extra di € 78,00 mensili (€ 702 per nove mesi di scuola), da aggiungere naturalmente al costo giornaliero del treno. Cifra che, mi permetto di dire, può far impallidire non solo un ligure.
Se invece consideriamo il “turista della domenica”, ad esempio un turineis come me, il costo del biglietto del treno è non inferiore ai 15 Euro. Se aggiungiamo un taxi, dobbiamo considerare la tariffa festiva, il tassametro e l’evenutale bagaglio. Costo totale circa 20 Euro, per un tragitto di due chilometri circa, per un tempo di massimo 6 minuti. Una domenica a Diano costa quindi circa 70 Euro, solo di trasporto. Resta ben poco da spendere in stabilimenti balneari, bar, ristoranti e negozi di souvenir.
A quanto pare, gli stessi problemi affliggono la vicina Imperia, in particolare pendolari e studenti, che sono costretti a ricorrere a giustificazioni per il ritardo o per l’uscita anticipata da scuola, per avere il tempo materiale di raggiungere la stazione. Voci di corridoio dicono che Alassio, nella figura dei suoi rappresentanti istituzionali, si sia rifiutata di spostare la stazione ferroviaria a monte, proprio per non perdere turisti, visitatori occasionali, e residenti in “seconde case”.
Questo è quanto, Signor Sindaco. Non le racconto il viaggio di ritorno verso la stazione, al buio e con il terrore di vedere qualche malintanzionato sbucare fuori dal nulla, perchè sarebbe una esatta fotocopia di quanto successo in mattinata. Abbastanza presuntuosamente, mi sono fatto portavoce di un malcontento che affligge i Suoi residenti, soprattutto in proiezione futura. Sono convinto che Lei e i suoi collaboratori, troverete le debite contromisure ai problemi che Le ho indicato, a nome della Sua cittadinanza. In attesa di scrivere, mi auguro presto, un articolo in cui descrivo la soluzione alle problematiche che Le ho sottoposto, La saluto cordialmente”.
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby jumbo » Mon 30 January 2017; 19:42

Metterci tre quarti d'ora per fare 1800 metri mi pare un po' tanto... comunque mi sembrano riflessioni in buona parte previste qui sul forum.
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby S-Bahn » Mon 30 January 2017; 20:05

Coi tacchi a spillo.
Comunque erano tutti contenti di sbarazzarsi della ferrovia. ....
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Re: Ferrovia Genova - Ventimiglia

Postby LUCATRAMIL » Tue 31 January 2017; 14:53

Sì come i commercianti che sbavano per togliere i tram dalle loro strade e poi quando non passa più un cristiano (anche per altri motivi) fanno le facce contrite così: :cry: le stesse degli imprenditori che hanno portato all'estero la produzione per scoprire che hanno segato i loro dipendenti ma con essi anche i loro consumatori.

La lungimiranza non alberga (anzi: non Albenga) da queste parti.
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