Germania

Trasporto ferroviario

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Postby sangrinad » Tue 27 August 2013; 22:49

Viersieben wrote:(Possibile che non esista una discussione "Treni in Germania"? :? )

fra74 wrote:Niente impedisce di aprirla

Pronti :mrgreen:
Last edited by sangrinad on Tue 27 August 2013; 22:51, edited 1 time in total.
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Re: Germania

Postby sangrinad » Tue 27 August 2013; 22:51

Viersieben wrote:Nuovo "viaggiatreno" germanico (con i primi tre pulsanti si sceglie la categoria, col quarto se affiggere numero e ritardo, con gli ultimi due le stazioni LP risp. regionali): http://www.apps-bahn.de/bin/livemap/que ... ivemap=yes
[...]
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Re: Germania

Postby Viersieben » Tue 27 August 2013; 22:52

Via! :mrgreen:

(Comunque sorprendente, per questo temevo di non averla trovata, che non ci fosse una discussione dedicata al Paese sempre citato come esempio... :divano: )
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Re: Germania

Postby sangrinad » Tue 27 August 2013; 22:57

Bé... fino a poco tempo fa non c'era neanche la discussione sulla Svizzera :mrgreen:
E ora mi sembra che non ci sia una discussione sulla Francia, il che è chiaramente inaccettabile 8--)
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Re: Germania

Postby serie1928 » Wed 28 August 2013; 1:06

Non vedo che cosa ci sia da discutere.

Forse questo: per problemi di personale di movimento, la zona di Mainz è in crisi da alcune settimane con treni LP deviate su percorsi alternativi e rete regionale del tutto sfasata. Stanno per riaprire le scuole, una solo raccomandazione: portateci i figli in automobile, con i treni nessuna garanzia.
Malattie e vacanze e carenza strutturale di personale, queste le cause. Tanto che si pensa, a fronte di minaccia di multa da parte del ente di controllo se la cosa non viene rimediata "all'istante", di richiamare personale a riposo, oltre ad aver richiesto la rinuncia volontaria alla ferie.
Anche l'AD Grube ha interotto le sue ferie per occuparsi personalmente della questione.
Attualmente sono previste assunzioni, ma non si forma un adetto in un giorno, ci vogliono 7 mesi almeno.

I miei "corrispondenti dal fronte"'mi hanno inviato una cartolina con foto di loco d'epoca (G8 "4981 Münster" del 1913) ed il seguente commento: "100 anni fa e pure 125 (sono gli anni della stazione centrale di Francoforte compiuti quest'anno) i treni circolavano ancora in orario", sic.
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Re: Germania

Postby sangrinad » Wed 28 August 2013; 9:16

Come conseguenza di una facile definizione di forum, gli argomenti appariranno di volta in volta secondo l'evolversi degli eventi.
Chiaro che se si hanno difficoltà con le definizioni, può sembrare difficile vederlo.
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Re: Germania

Postby fra74 » Wed 28 August 2013; 13:06

In realtà a parte un cronico problema di mancanza di personale mi risulta che pure in Germania ci sono stati problemi con il software per la turnazione del personale, che unito alla scarsità di personale ha portato al collasso nella zona di Magonza
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Re: Germania

Postby sangrinad » Wed 28 August 2013; 13:24

Oops... mi ricorda qualcosa :?
Anche loro vittime del software originario di un paese ex-franchista ?
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Re: Germania

Postby serie1928 » Wed 28 August 2013; 14:42

fra74 wrote:In realtà a parte un cronico problema di mancanza di personale mi risulta che pure in Germania ci sono stati problemi con il software per la turnazione del personale, che unito alla scarsità di personale ha portato al collasso nella zona di Magonza

Di questa possibilità non ho letto nulla. Si tratta di un problema specifico di queste settimane, e di una errata pianificazione dei turni (per colpa del SW o degli uffici del personale) non si fa cenno. Magari sarà il risultato dell'inchiesta interna una volta superata l'impasse. Dubito che ciò venga però comunicato "al pubblico" se si rivelasse solo come un dettaglio marginale del problema.
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Re: Germania

Postby Coccodrillo » Wed 06 November 2013; 21:31

Col cambio orario aprirà il passante di Lipsia, con nuova rete S-Bahn Halle-Leipzig:

SSC: http://www.skyscrapercity.com/showthrea ... 98&page=90

Mappa rete: http://www.citytunnelleipzig.info/downl ... al2013.pdf

Sostanzialmente ogni linea ha una cadenza semioraria (presumo che S5 e S5X siano ciascuna oraria e alternate). Il passante in futuro dovrebbe venire usato anche da parte della LP. Da notare la linea S7, interna ad Halle. Anche le linee attuali sono numerate S.
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Re: Germania

Postby Viersieben » Mon 25 November 2013; 13:19

La DB mette in dubbio il servizio TAA.

La DB prende in considerazione un'uscita dal mercato dei TAA. Da maggio 2014 non saranno più offerti collegamenti da Berlino-Wannsee. Attualmente tali treni circolano da Amburgo e Düsseldorf verso l'Austria, il Nord Italia e la Francia meridionale. L'anno scorso la DB aveva già cancellato i collegamenti da Berlino verso l'estero, mantenendo tuttavia il collegamento per Monaco.
Certi DDm sono così vecchi che perdono vieppiù le autorizzazioni di esercizio. Un acquisto di nuovi furgoni sarebbe difficoltoso, come ha detto un manager della DB allo Spiegel: "I vagoni non vengono neppure più prodotti, bisognerebbe concepirne ad hoc".
All'interno del Gruppo il servizio TAA viene considerato, nonostante i prezzi elevati, non redditizio. Anche nell'offerta regolare, parimenti deficitaria, dei servizi letti e cuccette la DB vede delle difficoltà. Vi sarebbero problemi di qualità, le manovre notturne delle varie sezioni sveglierebbero, a volte, i viaggiatori e non tutte le vetture avrebbero allestimenti adeguati ai tempi.
Anche i ponti causano problemi alla DB. Secondo R. Grube le prime chiusure di ponti sarebbero prossime. "Purtroppo non siamo più lontani da quel punto", ha detto Grube alla "Wirtschaftswoche". 1400 ponti dovrebbero essere risanati urgentemente.
"Con l'attuale dotazione finanziaria riusciamo a risanare solo 125 ponti all'anno", ha detto Grube. Le conseguenze della chiusura dei ponti sarebbero disastrose: venisse per esempio chiuso un ponte presso la stazione centrale di Francoforte dovrebbero venir deviati treni in tutta la Germania. In un colpo solo la DB totalizzerebbe 33000 minuti di ritardo al giorno. "Sarebbe il 130 % in più che in un giorno medio", ha detto Grube.


Defizitäres Angebot: Deutsche Bahn stellt Autoreisezug-Verkehr in Frage

Der Autoreiseverkehr der Deutschen Bahn gilt als unrentabel. Nun zieht der Konzern nach SPIEGEL-Informationen in Betracht, aus einigen Angeboten auszusteigen. Auch das Schlaf- und Liegewagenangebot ist defizitär.

Hamburg - Die Deutsche Bahn erwägt einen Ausstieg aus dem Autoreisezug-Verkehr. Ab Mai 2014 gibt es keine Autozug-Angebote mehr von Berlin-Wannsee aus. Derzeit fahren solche Züge auch ab Hamburg und Düsseldorf unter anderem nach Österreich, Norditalien und Südfrankreich. Im vergangenen Jahr hatte die Bahn bereits Verbindungen von Berlin ins Ausland gestrichen, es fuhr aber noch ein Autozug nach München.

Manche Autotransportwagen sind mittlerweile so betagt, dass sie nach und nach ihre Betriebsgenehmigungen verlieren. Eine Neuanschaffung wäre schwierig, wie ein Bahn-Manager dem SPIEGEL sagte: "Die Wagen werden gar nicht mehr hergestellt, man müsste eine Sonderanfertigung bestellen."
Im Konzern gilt der Autoreiseverkehr, trotz hoher Preise, als unrentabel. Auch beim regulären - ebenfalls defizitären - Schlaf- und Liegewagenangebot, sieht die Bahn Schwierigkeiten. Es gebe Qualitätsprobleme, das Rangieren mit verschiedenen Zugteilen reiße die Fahrgäste manchmal aus dem Schlaf, nicht alle Wagen seien zeitgemäß ausgestattet.

Zudem machen deutsche Brücken der Bahn Ärger. Nach Aussage von Bahn-Chef Rüdiger Grube drohen bald erste Brückensperrungen im Land. "Leider sind wir nicht mehr weit davon entfernt", sagte Grube der "Wirtschaftswoche". 1400 Brücken müssten dringend saniert werden.

"Mit der derzeitigen Finanzausstattung schaffen wir pro Jahr aber nur 125 Brücken", sagte Grube. Die Auswirkung gesperrter Brücken seien verheerend: Würde etwa eine wichtige Brücke am Frankfurter Hauptbahnhof gesperrt, müssten Züge in ganz Deutschland umgeleitet werden. Auf einen Schlag würde die Bahn damit 33.000 Verspätungsminuten pro Tag ansammeln. "Das wären rund 130 Prozent mehr als an einem durchschnittlichen Tag", sagte Grube.

http://www.spiegel.de/reise/deutschland ... 35326.html
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Re: Germania

Postby Viersieben » Tue 21 January 2014; 23:05

18:25Köln
Deutschlands wichtigste Bahnbrücke wird gesperrt
Die Hohenzollernbrücke in Köln ist ein Nadelöhr für den deutschen Schienenverkehr. Im Frühjahr soll sie teilweise gesperrt werden, mit Folgen für Reisende im ganzen Land. Und das ist erst der Anfang. Von

Nikolaus Doll und Andre Tauber

Wer im März und April mit dem Zug nach Köln oder in die Region um die Rheinmetropole reisen will, sollte reichlich Geduld mitbringen. Die Deutsche Bahn (DB) beginnt ab 7. März mit umfangreichen Sanierungsarbeiten an den Gleisen der Hohenzollernbrücke – ein Teil der Verbindung über den Rhein wird dadurch unterbrochen.

Die Hohenzollernbrücke mit ihren sechs Gleisen ist das Herz des Bahnknotens Köln und eines der wichtigsten Schienenkreuze Europas. Wenn dieses Nadelöhr nun noch enger wird, hat das erhebliche Auswirkungen auf den Schienenverkehr in der Region, aber auch bundesweit.

350 Züge passieren die Hohenzollernbrücke jeden Tag. Ein Großteil muss während der Bauarbeiten über die rechte Rheinseite umgeleitet werden. Einige Züge werden daher den Kölner Hauptbahnhof während dieser Zeit nicht anfahren. Das heißt, übliche Umsteigemöglichkeiten entfallen, ein Teil der Züge kann weitere bisher genutzte Haltestellen nicht mehr anfahren, auf anderen Linien kommt es wegen der Umleitungen zu längeren Fahrzeiten.

"Reisende werden erheblich von den Bauarbeiten betroffen sein", sagt Lothar Ebbers vom Fahrgastverband ProBahn. "Für den Fernverkehr gilt das nur bedingt, aber alle Regionalzüge, die Köln anfahren, gehen über die Hohenzollernbrücke. Deshalb wird die Baustelle Auswirkungen bis in das komplette Umland haben."


Die Brücke, die die Haltestellen Kölner Hauptbahnhof und Köln Messe/Deutz verbindet, gehört zu den wichtigsten Eisenbahndrehkreuzen in Europa

Wie sich das Mammutprojekt im Fahrplan widerspiegelt, wird die Bahn am Mittwoch mitteilen. Über was sie wohl schweigen wird, ist einer der entscheidenden Gründe für den schlechten Zustand Hunderter Bahnbrücken im Land, die nicht so im Fokus stehen, wie das 24.000 Tonnen schwere Bauwerk mit den drei charakteristischen Stahlbögen.

Deutsche Brücken in miserablem Zustand

Denn während die in der Kaiserzeit errichtete und nach dem Zweiten Weltkrieg wieder aufgebaute Hohenzollernbrücke im Grunde intakt und verhältnismäßig gut gewartet ist, sind zahlreiche andere Brücken in Deutschland in einem miserablen Zustand. Sie dürften in den kommenden Jahren dringend saniert werden müssen. Wenn nicht, dann droht die Vollsperrung. Im besten Fall werden sich die deutschen Bahnkunden an Verspätungen gewöhnen müssen.

Über Jahrzehnte hinweg hat Deutschland eine verfehlte Infrastrukturpolitik betrieben, von der Substanz gelebt. Zwar wurden Milliarden für den Neubau von Straßen ausgegeben, dem Erhalt der bestehenden Brücken und Straßen und Schienenwege räumte die Politik allerdings weniger Aufmerksamkeit ein. Die Rechnung bekommt Deutschland nun präsentiert.

Es hat sich ein gigantischer Sanierungsbedarf aufgehäuft. Das Deutsche Institut für Urbanistik (Difu) ermittelte in einer Studie im vergangenen September den gewaltigen Bedarf, der allein bei den 67.000 Brücken herrscht, die in die Zuständigkeit von Städten und Gemeinden fällt. Viele sind marode. Um sie zu ersetzen, müssten bis 2030 elf Milliarden Euro ausgegeben werden, weitere fünf bis sechs Milliarden Euro sind für die Sanierung nötig.

Die Notlage hat nicht allein mit den klammen Kommunalfinanzen zu tun. Auch die Brücken, für die der Bund zuständig ist, verrotten. Schon seit Jahren müssen Schwerlasttransporte in einem Zickzackkurs durch Deutschland fahren, weil viele Brücken abgesenkt wurden, also nicht mehr für schwere Transporter zugelassen sind.

Die Daehre-Kommission machte gar 7,2 Milliarden Euro als zusätzlichen jährlichen Sanierungsbedarf für die kommenden 15 Jahre aus. Es drohen ernste Schäden für den Standort Deutschland.

Regierung stellt mehr Geld bereit

Die Regierung bekennt sich dazu, das Problem lösen zu wollen. Fünf Milliarden Euro sollen zusätzlich zu den bisherigen Investitionen ausgegeben werden, kündigt die neue Regierung im Koalitionsvertrag an. Allerdings nicht etwa jährlich, sondern über die gesamte Legislaturperiode verteilt.

Die Industrie reagiert enttäuscht. "Die Politik muss handeln", sagt Oliver Wolff, Hauptgeschäftsführer des Verbands Deutscher Verkehrsunternehmen (VDV) und Initiator der Infrastruktur-Initiative "Damit Deutschland vorne bleibt". Gemessen am von der Daehre-Kommission festgestellten Bedarf fehlen Jahr um Jahr sechs Milliarden Euro an zusätzlichen Investitionen.

Deswegen sandte Bahnchef Rüdiger Grube jüngst Warnsignale an die Politik. Im Schnitt halte eine Brücke 100 Jahre. Von den 25.000 Eisenbahnbrücken im Bundesgebiet sei aber fast ein Drittel älteren Datums, so Grube. "Bei insgesamt 1400 Brücken besteht dringender Sanierungsbedarf."

Mit dem derzeitigen Budget könne man aber nur 125 Brücken im Jahr sanieren. "Das Geld reicht nicht. Und die Folgen einer Sperrung wären dramatisch", brachte der Bahnchef seine Forderung nach mehr Geld auf den Punkt. Den Sanierungsstau beziffert er auf inzwischen 30 Milliarden Euro.

Doch anstatt mit der Arbeit zu beginnen, schieben sich Politik und Bahn nun gegenseitig die Schuld zu. Zum Jahresende zirkulierte ein Papier aus dem Bundesverkehrsministerium, in dem "falsche unternehmerische Entscheidungen" der Bahn beim Erhalt der Schienenwege und Brücken gerügt werden. "Der DB-Netz-AG ist der Zustand ihrer Brücken langfristig bekannt."

Die Bahn-Tochter habe dort "zu wenig" investiert, so der Vorwurf. Es sei nicht auszuschließen, dass künftig Brücken gesperrt werden müssten, weil die Bahn-Tochter ihrer Pflicht nicht nachkomme, "regelmäßige und auskömmliche Instandhaltung durchzuführen".

Toni Hofreiter, Fraktionschef der Grünen, geht mit seiner Kritik an der DB noch einen Schritt weiter: "Es ist einfach dreist von der Bahn, erst nicht genug in Infrastruktur zu investieren und dann nach immer neuen Mitteln zu schreien." Ohne Zweifel investiere die Bahn in die Schienenwege, aber sie mache auch Milliardengewinne. "Auf der einen Seite ist der Konzern stolz, immer mehr zu verdienen, auf der anderen hält er die Hand auf", so Hofreiter.

Regierung kritisiert Widerstand bei der Bahn

Der Fahrgastverband ProBahn sieht das ähnlich. "Die Schieneninfrastruktur in Deutschland ist unterfinanziert, daran besteht kein Zweifel", sagt Karl-Peter Naumann, der Ehrenvorsitzende von ProBahn. "Allerdings drängt sich auch der Eindruck auf, dass die Bahn nicht eben effizient ist bei ihren Investitionen in Schienenwege und Brücken."

"Die Bahn könnte billiger bauen", meint Naumann. Dann käme man mit den vorhandenen Mitteln weiter. Geht nicht? Geht doch, meint der oberste Interessensvertreter der Fahrgäste. "Die privaten Bahnen können es auch." Als Beispiel nennt er den Bau eines Abzweigs der "Vogelfluglinie" von Hamburg nach Kopenhagen. Das Projekt sei aufgrund geringerer Kosten an das Bahnunternehmen AKN gegangen und nicht an den DB-Konzern. Aber ist die Kostenstruktur des im Verhältnis zur DB kleinen Schienenunternehmens vergleichbar mit der eines Konzerns?

Die Bahn bleibt offenbar der Politik konkrete Informationen darüber schuldig, wie ernst die Lage bei den Brücken ist. "Die Bahn sollte die vorhandenen Mittel besser einsetzen, anstatt immer nur mehr Geld zu verlangen, sagt ein hochrangiger Beamter der "Welt". Man verlange schon seit geraumer Zeit, dass der Konzern neben einem Zustandsbericht der Schienenwege auch einen für Brücken vorlege. "Aber da war der Widerstand seitens der Bahn groß", heißt es aus Kreisen der Bundesregierung. Ohne Zustandsbericht könne man aber nicht wissen, wie viel Geld denn nun nötig sei.

Doch würde überhaupt genügend Geld zur Verfügung stehen? Dass die Investitionsmittel gering sind, ist unbestritten. Auf den Brückennotstand reagierte die Bundesregierung jedenfalls ziemlich spät. Seit 2013 stellt sie nicht mehr 2,5 Milliarden sondern 2,75 Milliarden Euro zusätzlich für die Infrastruktur bereit. In diesem Jahr ist es genau so viel – der berühmte Tropfen auf den heißen Stein.

Industrie schlägt Fondsmodell vor

Auch deswegen fordert die Industrie ein Umdenken. "Man muss darüber diskutieren, wie man dahin kommt, dass der Verkehr sich selbst finanzieren kann", sagt VDV-Hauptgeschäftsführer Oliver Wolff. Die Industrie schlägt ein Fondsmodell vor. Demnach sollen Einnahmen aus den jeweiligen Verkehrsträgern in einen Fonds fließen, der die nötigen Investitionen in den Erhalt und Neubau finanziert.

Der Vorteil: Die Politik wird sich aus diesem Topf nicht bedienen können, um andere Aufgaben zu erfüllen oder gar Wahlgeschenke zu erfüllen. Und es können Infrastrukturprojekte über Jahre hinweg geplant werden.

Nach Ansicht der Industrie gibt es nun eine einzigartige Chance, einen solchen Fonds einzuführen. "Die Bundesregierung muss nun einen Strukturwandel einleiten", sagt Wolff. "Wenn das selbst eine große Koalition nicht schafft stehen die Chancen schlecht, dass es später einmal gelingen wird."

Eine Chance für die Weichenstellung besteht, wenn die Bundesregierung das Verkehrsfinanzierungsgesetz auf den Weg bringen muss. Schon in den kommenden Wochen oder Monaten, so Wolff, sollte Verkehrsminister Alexander Dobrindt seine Vorstellungen dazu präsentieren.

Die Politik muss dafür umdenken und Abschied von dem Gedanken nehmen, schnelle Erfolge vorweisen zu können. "Die Politik ist bereit, Milliarden zur Erfüllung von Wahlversprechen auszugeben. Dass man über manche Brücken nur noch mit Tempo 60 statt 80 fahren kann, nimmt man dafür in Kauf", beklagt Wolff. "Politik muss langen Atem und Mut entwickeln, langfristig zu denken. Infrastrukturentwicklung braucht das jetzt. Und hierbei unterstützen wir sie."

Eine solch langfristig orientierte Politik könnte am Ende dann auch den Kölnern zu Gute kommen. Bislang ist die Substanz der Hohenzollernbrücke noch intakt. Doch ewig wird das nicht so bleiben können. "Das dicke Ende kommt noch nach", sagt Lothar Ebbers von ProBahn. "Auch Brücken, die ordentlich gewartet wurden, haben irgendwann das Ende ihrer Lebenszeit erreicht. Auch Brückenstähle ermüden irgendwann und müssen in Ruhestand." Dann sei ein Neubau fällig. Und das stehe jetzt bei vielen Bauwerken, die noch aus der Kaiserzeit stammten, an. "Und so ein Brückenneubau ist eine richtig große Sache."

http://www.welt.de/wirtschaft/article12 ... perrt.html

A partire dal 7 marzo cominceranno estesi lavori di risanamento al ponte Hohenzollern che collega la stazione centrale di Colonia con la fermata di Colonia Messe/Deutz; essi causeranno la chiusura di una parte dei sei binari che attraversano il Reno in quel punto.
Una tale riduzione della capacità si farà sentire non solo nella regione di Colonia ma bensì in tutta la Repubblica federale.
Il ponte è usato da 350 treni al giorno. Una gran parte di questi, durante i lavori, sarà dirottata lungo la sponda destra del Reno. Alcuni treni non potranno quindi servire la stazione centrale in quel periodo. Ciò significa che che le abituali coincidenze verranno a cadere; una parte dei treni non potrà servire neppure altre fermate; altri treni accuseranno tempi di percorrenza più lunghi a causa delle deviazioni
"Gli utenti saranno fortemente toccati dal cantiere", dice L. Ebbers di ProBahn. "Ciò è vero solo in parte per la lunga percorrenza, ma tutti i treni regionali che servono Colonia passano sul ponte Hohenzollern, quindi il cantiere avrà conseguenze su tutti i dintorni".
Mercoledì la DB renderà noto il concetto in materia di orario. Ciò su cui tacerà sono i motivi dei cattivo stato di conservazione di centinaia di ponti in tutta la Germania, i quali non fanno notizia come il ponte Hohenzollern.

Ponti germanici in uno stato miserabile

Se il ponte Hohenzollern, costruito durante l'Impero e ricostruito dopo la Seconda Guerra mondiale è in condizioni relativamente buone, numerosi altri ponti in Germania richiedono urgenti lavori di risanamento. Se non dovesse essere il caso, si rischierebbe di andare incontro a delle chiusure. Nel migliore dei casi gli utenti dovranno abituarsi ai ritardi.
Per decenni la Germania ha infatti condotto una politica infrastrutturale errata, vivendo di rendita. Sono stati sì spesi miliardi in nuove strade, ma la politica si è tuttavia scarsamente occupata della manutenzione dei ponti, strade e ferrovie esistenti. Ora arriva la fattura.
In uno studio del settembre scorso, l'Istituto germanico di urbanistica ha calcolato che solo per i 67000 ponti di pertinenza di città e comuni sarebbero necessari fino al 2030 undici mia. di euro per la sostituzione più sei per il risanamento.
I ponti di pertinenza federale non sono messi meglio: già da anni i trasporti eccezionali devono effettuare percorsi a zig-zag per evitare quei ponti che sono stati "declassati".
La commissione Daehre ha calcolato in 7,2 mia. di euro annuali il fabbisogno per il risanamento nei prossimi 15 anni.

Il Governo mette a disposizione più soldi

Nel patto di coalizione si dichiara di voler mettere a disposizione 5 mia. oltre ai fondi normalmente previsti; tuttavia non annualmente ma bensì distribuiti su tutta la legislatura.
Sia l'industria, che teme che la Germania possa perdere il ruolo di primattore sulla scena industriale che le ferrovie sono preoccupate. Rüdiger Grube ha infatti recentemente lanciato segnali d'allarme in questo senso: dei 25000 ponti sul territorio federale, quasi un terzo ha oltre cent'anni; 1400 necessitano di un risanamento urgente. Il budget attuale permette però di risanare solo 125 ponti all'anno; secondo Grube sarebbero necessari 30 mia. di euro.
Il Ministero federale dei Trasporti, intanto, dà la colpa alla DB che avrebbe fatto le scelte strategiche sbagliate, essendole lo stato dei ponti noto da tempo.
Secondo il capogruppo dei Verdi, la DB farebbe bene a fare meno utili e a investire di più nella manutenzione.

Il Governo critica le resistenze della DB

ProBahn è dello stesso avviso dei Verdi; il suo presidente onorario dubita inoltre dell'efficienza degli investimenti nell'infrastruttura. Cita per esempio lavori effettuati in maniera più economica da compagnie private, come l'AKN.
Inoltre la DB non sarebbe particolarmente trasparente sullo stato dell'infrastruttura nei confronti dell'Amministrazione e della politica, come di lagna un alto funzionario con la Welt, il quale ritiene che la DB farebbe ad investire meglio i soldi che ha, invece che continuare a chiederne di nuovi.
Tuttavia anche il Governo non ha reagito in maniera particolarmente celere. Dal 2013 non mette più a disposizione 2,5 mia. supplementari per l'infrastruttura ma bensì 2,75.

L'industria propone il modello del fondo

L'industria propone quindi di istituire un fondo infrastrutturale, alimentato dalle entrate generate dai vari vettori, dal quale la politica non potrebbe più servirsi a piene mani per altri scopi o addirittura per regali elettorali. Si potrebbero inoltre mettere in cantiere progetti infrastrutturali a lungo termine.
Grazie alla grande coalizione ci sarebbero concrete possibilità di mettere in pista un simile modello. La politica dovrebbe però in tal caso allontanarsi dall'idea di poter fare promesse elettorali a breve termine.
Di ciò potrebbero così approfittare anche gli abitanti di Colonia, quando il ponte Hohenzollern non potrà più essere risanato.
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Re: Germania

Postby Slussen » Wed 22 January 2014; 0:08

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Re: Germania

Postby Viersieben » Tue 08 April 2014; 22:36

Trasmissione andata in onda stasera su mdr in merito al 175° anniversario della ferrovia Lipsia-Dresda, prima tratta a lunga percorrenza dell'Europa continentale: http://www.mdr.de/mediathek/suche/video ... ba9ff.html (in tedesco, ormai, ma ci sono immagini interessanti, ad esempio della parata di locomotive di Riesa nel 1989)

Ed è andato un onda pure un servizio sui Ferkeltaxe (BR 171/172) della DR: http://www.mdr.de/mediathek/fernsehen/v ... 967f4.html (a partire da 18:30)
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Re: Germania

Postby Coccodrillo » Tue 08 April 2014; 23:19

Anche i ponti causano problemi alla DB. Secondo R. Grube le prime chiusure di ponti sarebbero prossime. "Purtroppo non siamo più lontani da quel punto", ha detto Grube alla "Wirtschaftswoche". 1400 ponti dovrebbero essere risanati urgentemente.


Lo stesso "problema" (in realtà volontaria carenza di manutenzione) si presenta con ponti e tunnel stradali, che in alcuni casi hanno già ricevuto divieti per i mezzi pesanti e/o riduzioni di corsie.
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