by S-Bahn » Wed 20 June 2012; 22:52
Pensare ai prossimi 200 anni su questioni teconologiche non ha senso. Pensare ai prossimi 50 forse sì.
Comunque non riesco a trarne conclusioni, le scelte non sono facili e servono dati oggettivi e di non facile interpretazione, oltre che a un certo istinto da sfera di cristallo.
Si possono fare però alcune considerazioni
- infrastruttura. E' giusto tenersi un margine per cui va bene progettare per 300 Km/h anche se proabilmente per diversi decenni sarebbe più efficiente andare a 250, come stanno facendo i tedeschi. Però con un limite ci si deve confrontare e non è sempre vero che costruire da 250 o da 300 costa quasi ugale. Può costare poco di più o molto di più, dipende se si incontra una soglia che obbliga a cambiare tecnologia, tracciato, percentuale delle gallerie. In particolare è impattante la combinazione alta velocità e basse pendenze teoricamente pensata per l'AV/AC.
Di sicuro va posta attenzione ad abbassare il meno possibile la velocità nei nodi e ne cambi di alimentazione, più che guardare alla velocità di punta, anche se questa fa immagine.
- elettrificazione. Penso che per l'esercizio sarebbe stato più semplice andare a 3KV, ancora più o meno adeguato (che in realtà sono già 3,6KV) anche se siamo veramente ai limiti del sistema e in un'ottica futura il 25K ci sta. Non che non ci stesse il sistema tedesco che, pur con il problema della frequenza ridotta a 1/3, conta su un enrome parco installato e su reti confinanti con le quali abbiamo decisamente più traffico che con la Francia che poi è solo in parte a 25K, ma comunque la scelta del 25K mi sembra che si giustifichi.
Non è che però lo stesso 25K non abbia difetti. A parte la richiesta di isolamenti (e franchi) maggiori, il 25K è monofase e sbilancia non poco la rete primaria, rispetto alla continua e al vecchio trifase.
Per la rete regionale secondo me il 3-4K va bene. Ce la fanno i francesi a 1500V e ce la fanno le metropolitane a 750, non vedo perché non si debba riuscire a farcela col quasi 4K.
Forse sarebbe sensato costruire sottostazioni e sezioni di entrata sui treni adatti a tensioni sensibilmente superiori (ma forse è già così) e più avanti passare gradualmente al 6K, da cui non siamo poi tanto lontani ma che permette quasi di dimezzere le correnti rispetto a 3K nominali, ma anche 3.6 effettivi.
A dire il vero un passaggio al 6K (e mi pare anche al 12K) in continua era stato valutato, diversi anni fa, e poi scartato, ma allora l'elettronica di potenza era ai primi passi e il parco locomotive era ancora elettromeccanico per la quasi totalità.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà
Václav Havel